Oratori / Convegno itinerante tra Randazzo, Mascali e San Giovanni Bosco per riaffermare la proposta educativa

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Quest’anno il convegno dei giovani e degli educatori, il secondo, si è svolto in maniera itinerante: sono stati toccati due differenti luoghi della diocesi, per permettere alle comunità parrocchiali di partecipare all’incontro più vicino. Il convegno si è svolto pertanto nell’oratorio salesiano S. Basilio di Randazzo, animato dai giovani della parrocchia Sacro Cuore e nella chiesa S. Giovanni Bosco in Acireale, unica parrocchia dedicata al santo protettore della gioventù in tutta la Diocesi.
don bosco corretta (540 x 960)Numerosa la presenza degli educatori in entrambi gli incontri. Particolarmente apprezzato l’intervento dell’ospite d’eccezione: don Luca Ramello, docente, direttore della pastorale giovanile di Torino e del Piemonte, membro del CDV di Torino e assistente dei giovani di Azione Cattolica.

Conclusione della veglia a Mascali col vescovo mons. Antonino Raspanti
Conclusione della veglia a Mascali col vescovo mons. Antonino Raspanti

Ecco una sintesi degli interventi di don Luca, che Annamaria Belfiore ha esposto al nostro vescovo Antonino la sera della Veglia di Don Bosco.

“Oratorio, porta della fede, un luogo e un’esperienza capace di introdurre in una vita piena. L’oratorio è chiamato ad essere un luogo educativo privilegiato per scoprire la bellezza della fede e la sua convenienza per la vita concreta, fin dai primi anni della nostra vita. Perché questo possa accadere è necessario curare e guidare sempre di più la vita e l’opera degli educatori nei nostri oratori. Essi sono anzitutto collaboratori della grazia di Dio e, proprio per questo, sono chiamati a vivere in prima persona il dono della fede nella comunità”.
Queste sono le parole con cui don Luca Ramello ha dato il via alla due giorni educativa 2015, in preparazione alla festa di Don Bosco.

Da sx: Annamaria Belfiore, don Luca Ramello, don Mario Gullo, don Giuseppe Pavone e Angelo Grasso
Da sx: Annamaria Belfiore, don Luca Ramello, don Mario Gullo, don Giuseppe Pavone e Angelo Grasso

Il coordinamento degli oratori e il servizio di pastorale giovanile, già dall’anno scorso, hanno consolidato l’impegno di questa due giorni educativa, non solo per celebrare il santo dei giovani, ma anche per consolidare i cammini educativi e di fede con l’aiuto di relatori che, con l’ottimismo oratoriano, ci fanno riflettere sui modi e ruoli dell’oratorio e sulla stretta collaborazione con il servizio di pastorale giovanile.
L’anno scorso don Samuele Marelli, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, ci ha fatto riflettere sulla situazione attuale del mondo giovanile e sulle sfide pastorali che l’oratorio e la pastorale giovanile devono essere pronti a raccogliere:

  • la sfida “dell’unificazione”: il giovane deve trovare qualcosa, “attorno a cui unificare il suo vissuto; perché vive in un mondo in cui la ragione e l’affetto sono nettamente separati; chi meglio di Cristo e del suo messaggio d’amore può essere il perno di una vita realizzata e realizzante?
  • la sfida della ricerca di una verità che non è “nel sentire”, dando eccessivo spazio al sentimentalismo e alle emozioni, ma nel cercare il bene e la verità, eliminando il mito della spontaneità;
  • la sfida di formare educatori che diventino per i giovani veri punti di riferimento, aiutandoli a “diventare grandi non guardando al futuro come minaccia, ma come un “laboratorio di talenti”(Nota C.E.I “ Sul valore e la missione degli oratori)
  • La sfida della promozione della creatività e della cultura tra i giovani; argomento di importanza educativa cruciale per il sostegno del loro sviluppo personale, in vista anche di un’attiva inclusione nella società.
S. Giovanni Bosco, gruppo di partecipanti
S. Giovanni Bosco, gruppo di partecipanti

Il coordinamento diocesano degli oratori, unitamente al servizio diocesano della pastorale giovanile, ha raccolto queste sfide e la due giorni educativa 2015 ne è stata una prima risposta.

Con don Luca Ramello, abbiamo immaginato l’immissione nelle sale cinematografiche di un film, il cui titolo potrebbe essere “la passione abita qui…in oratorio”, la cui regia va all’èquipe d’oratorio, gli attori sono i ragazzi e i giovani e la produzione alla comunità.

Don Luca, che sta studiando il mondo degli oratori su scala nazionale, si è soffermato quindi sulle varie generazioni che devono esserci in oratorio. Non si può fare oratorio solo per i bambini, nè solo attività per i10937778_841191745940834_64187735_n giovani o per le famiglie, ci deve essere posto per tutti, persino per gli anziani se ci sono le condizioni.
Nella chiesa Madre di Mascali si è svolta la Veglia diocesana don Bosco Educatore. Erano presenti circa 500 giovani, anche se le condizioni meteo, soprattutto nell’Acese erano avverse.
Si è celebrato in modo solenne e gioioso il bicentenario della nascita di questo grande modello. Appassionate le parole del nostro vescovo, che ha commentato il brano del Buon Pastore.

Un momento del convegno a San Giovanni Bosco
Un momento del convegno nella chiesa parrocchiale San Giovanni Bosco

La veglia è stata animata dai giovani dell’oratorio di Mascali. Una forte esperienza di preghiera iniziata con l’accoglienza, ex ossibus, della reliquia di Don Bosco appartenente al coordinamento degli oratori e conclusasi sul sagrato con il lancio dei palloncini bianchi. Ai partecipanti sono stati consegnati dei segnalibri con una preghiera scritta da don Mario Gullo e dei calendari con le più belle immagini del pontificato di Papa Francesco.
A proposito della Veglia, ci ricorda la signora Belfiore a conclusione del suo intervento quella sera che “ Don Bosco, è il Santo la cui passione educativa nasce da un sogno e anche il Coordinamento Oratori, come Don Bosco, ha sognato! Cortili, laboratori, ragazzi che vogliono amare ed essere amati, luoghi dove adulti ed educatori si scommettono e il sogno pian piano diventi realtà”.
Anche don Luca a conclusione dei suoi interventi ha preso in prestito le parole di una canzone di Ligabue: “sono sempre i sogni a dare forma al mondo, sono sempre i sogni a fare la realtà…”.
Non poteva esserci finale migliore per il convegno e la Veglia, sognare un mondo dove al centro ci sia l’Amore di Cristo, trasmesso attraverso gli oratori e la pastorale giovanile a tutti i ragazzi

 Angelo Grasso

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Don Luca Ramello
Don Luca Ramello

 

 

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