Luoghi della fede 9 / L’abbazia millenaria di Grottaferrata: luogo d’incontro tra oriente e occidente

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Abbastia di Grottaferrata
Statua di San Nilo presente nel Museo di Rossano Calabro
Statua di San Nilo presente nel Museo di Rossano Calabro

Continuando il nostro itinerario, in quest’articolo ci soffermeremo sulla figura di San Nilo fondatore dell’abbazia di Grottaferrata vicino Roma. San Nilo nasce a Rossano Calabro nel 910 da una famiglia aristocratica. Divenne, frequentando la scuola annessa alla chiesa del suo paese d’origine, un calligrafo ed un innografo. Attratto dalla vita contemplativa si ritirò, lungo il corso del fiume Lao nei pressi dell’odierna Orsomarso, nel Mercurion. Divenne discepolo di San Fantino, si dedicò alla vita di preghiera e di carità un monastero basiliano sulle rovine della chiesetta dedicata ai santi Adriano e Natalia, nella provincia di Cosenza, a San Demetrio Corone. Qui abitò per venticinque anni, gettando le basi di un’istituzione monastica greca che aveva come compito la riunificazione tra le chiese – che mostravano già rapporti di tensione – dell’oriente e occidente. Mori nel 1004 poco dopo aver fondato la storia abbazia di Santa Maria. La comunità monastica Basiliana che si formò intorno al grande santo padre Nilo, circa cinquant’anni prima della sua morte, era costituita da sessanta monaci bizantino-greci della provincia orientale dell’Italia meridionale. Cinquant’anni dopo, avvenne lo scisma tra le Chiese (1054) ed i monaci e quest’evento non fu sentito come contemporaneo dai monaci. Il complesso attuale nasce sui resti di un’antica villa romana: San Nilo mori subito dopo l’inizio del lavori, quindi non poté vedere ultimato, provvedete Bartolomeo a seguire la continuazione di questi lavori.

Abbastia di Grottaferrata
Abbastia di Grottaferrata

L’esterno della chiesa si mostra nella sua struttura originaria della chiesa del 1004. La facciata ha un grande rosone e decorazioni di gusto arabo. L’ingresso è preceduto da una sorta di pronao, varcato questo si “svela” lo stile barocco intero nelle tre navate. Lungo la navata laterale destra si trova la Cappella Farnesiana. Quest’ultima è barocca ed è decorata con finissimi affreschi raffiguranti storie di San Nilo, ad opera del Domenichino (1608-1610). All’inizio dell’abside si trova l’iconostasi barocca, opera di Gian Lorenzo Bernini. Oltre l’iconostasi si trova l’altare maggiore sormontato da un baldacchino neogotico dipinto. Nella chiesa si celebra con il rito cattolico greco-bizantino in lingua greca. All’intero del complesso è presente una biblioteca che è sede del laboratorio del restauro del libro antico. I monaci basiliani che risiedono in questo luogo seguono il rito greco pur essendo in territorio romano.

Riccardo Naty

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