Astronomia / Consolmagno (Specola Vaticana): “Interessante ma non rivoluzionaria la scoperta dei sette pianeti simili alla Terra”

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Da Tucson, dove nel 1981 la Specola Vaticana ha fondato un secondo centro di ricerca tra i più grandi e moderni di astronomia osservativa, il direttore commenta l’annuncio dei sette nuovi esopianeti, con dimensioni paragonabili a quelle della Terra, che si trovano in un unico sistema solare distante 40 anni luce da noi: “Solo quando avremo conoscenza di una grande varietà di forme di vita saremo in grado di comprendere come la vita possa essere stata originata, e cosa intendiamo con il termine ‘vita’”.

“Estremamente interessante” ma “non è una scoperta di portata rivoluzionaria”. Il gesuita Guy Consolmagno, direttore della Specola Vaticana, non si dichiara particolarmente sorpreso della notizia diffusa ieri dalla Nasa: “La squadra di esperti aveva già annunciato la scoperta di diversi pianeti in questo sistema solare e siamo a conoscenza dell’esistenza di varie migliaia di sistemi planetari”. Da Tucson, dove nel 1981 la Specola ha fondato un secondo centro di ricerca tra i più grandi e moderni di astronomia osservativa, Consolmagno commenta l’annuncio dei sette nuovi esopianeti, con dimensioni paragonabili a quelle della Terra, che si trovano in un unico sistema solare distante 40 anni luce da noi. Almeno tre di essi, sulla superficie dei quali è probabile la presenza di acqua liquida, si trovano in una zona cosiddetta “abitabile” che potrebbe consentire la formazione della vita. I risultati dello studio, condotto da un gruppo di astronomi coordinati da Michaël Gillon dello STAR Institute dell’Università di Liegi in Belgio, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature”.

Cosa rappresenta la scoperta a livello scientifico?
L’attenzione si è concentrata maggiormente sulla possibilità che esistano forme di vita su alcuni dei nuovi pianeti. Ciò che a mio avviso è di speciale interesse, però, è il numero e dimensione in rapporto alla loro stella.

Guy Consolmagno, direttore della Specola

Conoscere l’esistenza di diversi sistemi planetari è il primo passo verso lo sviluppo di teorie scientifiche sulla formazione dei pianeti.

È davvero possibile che possa esserci vita?
Naturalmente questo è il motivo per cui è così importante trovare altre forme di vita oltre a quelle conosciute sulla Terra.

Solo quando avremo conoscenza di una grande varietà di forme di vita saremo in grado di comprendere come la vita possa essere stata originata, e cosa intendiamo con il termine “vita”.

Dobbiamo aspettarci novità sorprendenti dallo studio dell’universo?
Per quanto riguarda le sorprese dell’universo… l’unica cosa che non mi aspetto è non essere sorpreso! Dio ci parla attraverso ciò che Egli ha creato, per parafrasare la Lettera ai Romani di San Paolo. Attraverso la mia vita so che siamo stati creati da un Dio di amore, gioia e sorprese.

Dunque, la Specola indaga le stelle per comprendere l’uomo?
Dio ha reso questo universo possibile. Sta a noi scienziati e credenti imparare di più su ciò che Egli ha creato e come lo ha creato. Questo ci consentirà di conoscerLo più da vicino. Ogni nuova sorpresa è una piccola esplosione di gioia dinnanzi alla Sua grandezza creativa.

Riccardo Benotti

 

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