Aci Platani / Post – terremoto: oltre seicento cittadini chiedono interventi per la vivibilità del paese

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Monta la protesta degli abitanti di Aci Platani, che, a dieci mesi dall’evento sismico del 26 dicembre scorso, si sentono soli ed abbandonati dalle istituzioni presenti nel territorio.
Nella locale piazza IV Settembre, uno striscione sintetizza bene lo stato d’animo di una comunità intera. Si legge: “L’indifferenza è come il terremoto: ti stende al suolo….
La scorsa settimana, su iniziativa del consigliere comunale del luogo Gaetano Di Mauro, collaborato dal Comitato locale “Sisma di Santo Stefano”, è stata protocollata presso il municipio di Acireale una petizione sottoscritta da oltre seicento persone, con la quale si mette in evidenza il forte disagio in cui si trova a vivere la popolosa frazione platanese e si chiedono interventi risolutivi ed immediati.
Oggi, oltre ai tanti disagi alle famiglie che hanno perso la casa e che aspettano soluzioni definitive per il loro futuro, va evidenziata l’insostenibile situazione della viabilità che la frazione vive giornalmente, a motivo della chiusura al traffico delle vie Rosario Messina e Sciarelle, indispensabili arterie di collegamento tra Acireale ed Aci Catena, con la conseguenza che l’enorme quantità di traffico veicolare è stato dirottato nel centro storico di Aci Platani, facendo collassare la già precaria situazione viaria della popolosa frazione acese che, spogliata della propria identità comunitaria, si è vista improvvisamente trasformata in una strada di collegamento tra Acireale e Aci Catena.
A tutto ciò si aggiungono i disagi a cui è stata costretta la comunità parrocchiale che, per l’inagibilità della chiesa Madre e di quella di San Giuseppe, in questi mesi è stata obbligata a rivedere il proprio programma pastorale e a trasformare il salone dell’oratorio in sala liturgica.
Chi conosce la realtà di Aci Platani, sa perfettamente che le nuove difficoltà, determinate dall’evento sismico di Santo Stefano, vanno a sommarsi ai tanti altri problemi che da anni attanagliano la vita della comunità.
E l’immagine che viene fuori è senza dubbio quella di un territorio che da qualche decennio vive una situazione di costante emarginazione. Lo stato di degrado e di quasi totale abbandono è sotto gli occhi di tutti. Basta farsi una passeggiata per le vie del paese o leggere ciò che giornalmente viene pubblicato attraverso i social, per rendersi conto di quanto sia diventata grave ed urgente la situazione.
Tuttavia, ci sentiamo di dire che, in questo momento così delicato, diventa necessario non perdere la speranza e far crescere nella comunità la consapevolezza che il futuro dipende dagli stessi abitanti.
Aci Platani è una comunità viva che ha in se stessa la forza ed il coraggio per mettersi in cammino. Diventa quindi indispensabile mettere insieme tutte quelle risorse presenti nel territorio che, lontani dagli sterili interessi di parte, nello spirito della condivisione e della corresponsabilità, si adoperino nel promuovere un progetto comune e un nuovo impegno sociale, civile e politico capace di consegnare alle nuove generazioni un paese migliore.

Giovanni Centamore

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