Acireale / All’insegna del mito di Aci e Galatea inaugurato il nuovo anno sociale dell’Università popolare “Cristaldi”

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In una serata organizzata dall’Accademia degli Zelanti, dall’UPGC, dalla Città di Acireale, nella Biblioteca Zelantea, Sala “Cristoforo Cosentini”, ha avuto luogo l’inaugurazione dell’anno sociale 2019/2020 dell’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, alla presenza dei numerosi soci, iscritti e simpatizzanti,  e degli insegnanti.
Il presidente dell’ Università,  dott. Angelo Pagano, nel salutare cordialmente il pubblico, sottolinea come la serata avrà per oggetto un percorso iniziato nel giugno scorso con l’iniziativa sul mito di Aci e Galatea, in diverse prospettive, indirizzate ad un traguardo concreto per la città e il turismo.
Elogia la vitalità dell’Associazione, rimarcando come i volontari operano nel territorio e curano aspetti della memoria storica. In primo piano, mette le eccellenti opere di P. Giuseppe Cristaldi. Infine, ringrazia il dott. Giuseppe Contarino per la sua disponibilità.
Un momento di gioia è offerto dalla ben quotata corale, diretta dalla maestra Vera Pulvirenti: apre l’Inno di Mameli, poi l’Inno europeo di Beethoven, infine l’intrepido inno della UPGC, il cui testo, denso di profondi sentimenti, è della prof. Jole Trovato e le musiche di Vera Pulvirenti e Mimma Trombetta.
L’assessore Fabio Manciagli, a nome del sindaco Alì, porta il suo saluto e la compiacenza sua, per creare un percorso molto utile e stimolante dal punto di vista culturale; percorso che darà i suoi benefici da tutti i punti di vista. Segue il saluto del Presidente degli Zelanti e dei Dafnici, dott. Giuseppe Contarino, che mette in luce come “Aci e Galatea” sia un mito intrigante, che conta la presenza del mare, della montagna, dell’Etna, inoltre tutte le Aci riconoscono in esso la loro identità. Il suo intervento è molto approfondito con citazioni storiche di poeti e artisti, interessanti.
Mons. Sebastiano Raciti, in rappresentanza del Vescovo, elogia l’iniziativa del mito, come tema di bellezza che aiuta l’uomo nella speranza, nell’ apertura all’altro e nell’accoglienza del diverso.                           La seconda parte della serata è dedicata alla Parola e all’Arte; moderatore, il dott. Angelo Pagano. Primo relatore, il prof. Basilio Russo su “Aci e Galatea nell’arte”, con proiezione di bellissime opere artistiche. Il prof. Russo sostiene che il mito di Aci e Galatea è molto antico e ha avuto fortuna nella  poesia, nella musica e nell’arte visiva. Il poeta latino Ovidio lo tratta nelle sue “Metamorfosi”; almeno venti opere, in Europa s’ispirano ad Aci e alla bellissima Galatea; per lo più gli autori sono francesi, tra cui  Xavier Roussel, ma anche italiani, le loro opere si trovano a Parigi e Versailles.
Di Annibale Carracci l’incisione di Polifemo che sta per uccidere Aci, è al Louvre, a Parigi. Anche nell’altro importante museo di Parigi, altre opere d’insigni artisti sul mito.
Raffaello nel 1512 realizza a Roma un’opera d’arte meravigliosa con Galatea su un carro a forma di conchiglia. A Palazzo Farnese, un’opera sul mito, di Annibale Carracci. Di Luca Giordano, a Firenze, “Il trionfo di Galatea”, mentre Aci s’affaccia da una roccia, che noi siciliani identifichiamo con la timpa. Gli illustri nomi di artisti sul mito: Francois Van Loo, a Roma e Parigi; Michel Corneil; F. Perrier, al Louvre; Claude Lorain; Nicolas Poussin, nella Germania Est. Nel 1959, a Cordova, in Spagna, Galatea e Polifemo, un mosaico; infine, “Trionfo di Galatea” di Corrado Giaquinto, negli Stati Uniti.
Il prof. Russo cita ancora qualche altro artista e conclude la sua magnifica conferenza con la proposta di un museo della memoria per i turisti, stimolando “Comune e Regione a vedere in questa iniziativa un’alternativa al Carnevale”.
Molto significativo il filmato di Marcello Trovato su “Aci e Galatea”. Il dott. Salvatore Pennisi interviene con “Aci e Galatea nella letteratura”, citando poeti prima della nascita di Cristo, quali Esiodo, il siracusano Teocrito, per proseguire con i poeti latini, primo tra tutti Ovidio; Luciano, Livio.
A Ercolano e Pompei, affreschi; infine cita Boccaccio.
Con l’invenzione della stampa nel Cinquecento le opere si diffondono. Pennisi sostiene che Raffaello si è ispirato al Poliziano. Marino e l’Anonimo Accademico Veneziano, nel 1625 . In Francia, Madame de Pompadour è nei panni di Galatea. Nel 18° secolo, si riscontra “Polifemo” di Metastasio; nel 1776, a Napoli, sonetti; nel 1964, un’opera teatrale sul mito è rappresentata al Massimo di Palermo.
Infine, l’originale intervento dell’ing. Angelo Borzì. I canti di chiusura della Corale, diretta da Vera Pulvirenti, chiudono l’interessante serata.

Anna Bella

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