Acireale / Vincenzo Serra al Serra Club: la Passione di Gesù “raccontata” dalla Sacra Sindone

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Ad Acireale, nel salone del Seminario Vescovile, la presidente del Serra Club prof. Dora Pennisi, nel convegno sulla “Sacra Sindone”organizzato dal sodalizio acese, ha presentato il relatore, dott. Vincenzo Serra, illustre studioso della materia e prof. di Storia del Cristianesimo all’Università Popolare Giuseppe Cristaldi.
La proiezione di immagini chiarisce i vari passaggi di approfondite argomentazioni, che spaziano dai Vangeli a storie nascoste e a recenti studi, alla luce di punti di vista storici e scientifici. Interessanti le immagini che attestano la flagellazione di Cristo e l’incoronazione di spine, i chiodi sui polsi e sui piedi: è un’icona della Passione, del mistero storico-salvifico.
La Sacra Sindone, delle dimensioni di m. 4,40 per m. 1,11, è custodita nel Duomo di Torino: dal 1578, in possesso dei Savoia, donata alla Chiesa dal re Umberto II nel 1983. Giuseppe d’Arimatea comprò il lino prezioso per la sepoltura di Cristo. La consistenza dei tessuti è diversa: i filati indiani sono tessuti propri della Palestina: la Sacra Sindone ha subito parecchi incendi, quindi esistono fori nella reliquia; il calore e i fumi hanno alterato il telo che, per alcuni scienziati è un falso dell’età medievale, mentre per altri è autentica immagine sacra. Vi è stato trovato il Dna di un giudeo, forse di chi s’interessò della sepoltura, Giuseppe d’Arimatea o Nicodemo.
Nessuna reliquia è stata conservata come la Sindone:  viaggiò dall’Oriente all’Occidente, rivestendo un’importanza dal punto di vista pastorale, in quanto rivela il mistero della morte e risurrezione di Gesù.
L’oratore commenta alcune antiche immagini della Sindone, soffermandosi su quella su seta di Giovan Battista Della Rovere, del XVII secolo. Poi, vengono contemplate le famose immagini del Cristo Pantocratore della Cattedrale di Cefalù, del Duomo di Monreale e di quello di Pisa.  Interessante l’informazione sull’esposizione della Sindone nel 1898: il re Umberto I diede il permesso di scattare foto; i risultati furono ottimi: nella lastra al negativo, la foto del viso è quella  di un uomo con la barba, lunghi capelli e un casco di spine. Della Sacra Sindone si sono interessati diversi papi: di Paolo VI si ha questa testimonianza: “Io guardo quel volto e dico: è il Signore, il fascino misterioso di Lui!”; san Giovanni Paolo II testimoniò che è ‘una reliquia insolita e misteriosa’; Benedetto XVI parla del ‘misterioso Volto, che silenziosamente parla al cuore degli uomini, invitandoli a riconoscervi il Volto di  Dio’. Il dott. Serra accenna alla copia della Sindone di Acireale dell’anno 1644, conservata nella Basilica di san Sebastiano, sostenendo che è una delle più antiche e che venne appoggiata su quella autentica.Il Rettore del Seminario, don Marco Catalano, conferma che il Volto di Gesù stupisce: è il cuore dell’uomo che deve avere discernimento, nella dinamica della fede.

Anna Bella

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