Acireale / La comunità di S. Michele Arcangelo rende omaggio alla “Regina della Pace” restaurata

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La festa della Beata Vergine Maria, venerata nella comunità parrocchiale ‘San Michele Arcangelo’ di Acireale con l’appellativo di ‘Regina della Pace’, giunge annualmente a conclusione dell’anno catechistico. Alla ricorrenza, che si celebra come da pluriennale tradizione il 31 maggio, si è voluto conferire un tono di particolare solennità; la venerata effigie in gesso, costruita nel 1918 per ringraziare la Vergine Maria per la protezione offerta a quanti poterono ritornare indenni nelle proprie famiglie dal primo conflitto mondiale (1915/’18), ritornava, infatti, dopo un anno tra i fedeli della comunità, dopo essere stata sottoposta all’indispensabile restauro che, sapientemente curato dal maestro Angelo Trovato, le restituiva l’originario splendore.L'altare della Madonna della Pace

Era questo l’ennesimo tassello che progressivamente va a ricostituire un complesso ma importante ‘puzzle’; arredi e paramenti, infatti, ritornano a poco a poco all’antico splendore, mentre manca ancora il tassello più importante: il restauro dell’antica storica chiesa parrocchiale, da cinque anni, ormai, tristemente chiusa al culto, in attesa che le competenti autorità decidano, finalmente, di attivarsi concretamente in proposito, per uno storico edifico che vede, frattanto, peggiorare giorno dopo giorno le proprie condizioni.

I festeggiamenti di quest’anno si sono aperti mercoledì 20 maggio con la Santa Messa solenne, celebrata ‘in esterna’ nello slargo antistante il condominio sito al civico 52 di via Vincenzo Bellini; la venerata immagine, ivi accolta tra il tripudio ed i canti dai numerosi fedeli, riappariva in tutta la propria  bellezza, con il capo circondato da un magnifico argenteo stellario.

Concelebravano il sacro rito l’arciprete parroco sac. can. Venerando Licciardello ed il collaboratore vicario sac. Mario Rocca; nel corso della funzione, erano benedette le corone subito poste a cingere la Vergine ed il Bambinello Gesù che essa tiene in braccio. Nella mano destra, la Vergine tiene il ramoscello di ulivo, simbolo della Pace.

Al termine della celebrazione, il venerato simulacro era accompagnato in  processione, con la preghiera meditata del Santo Rosario, attraverso via Bellini, piazza Madonna della Pace, con il tradizionale omaggio floreale da parte del dott. Luciano Privitera alla stele ivi allocata, proseguendo, poi, attraverso le vie Mascagni, Ponchielli e Dafnica, prima di fare rientro nel salone-chiesa parrocchiale ove è rimasta sull’altare maggiore fino alla  giornata della festa liturgica quando, alla presenza dei bambini di tutti i corsi di catechesi, si è concluso l’anno catechistico, prima della pausa estiva.

Nando Costarelli

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