Acireale / Si chiamerà 25 Aprile il Largo Botteghelle. Altre intitolazioni. L’assessore Fichera oltre le polemiche: “Mettiamo un po’ d’ordine”

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Largo Botteghelle, tra piazza Duomo e corso Umberto – come si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune -, diventerà Largo 25 Aprile e il piazzale davanti agli uffici dei Servizi Demografici diventerà piazza Peppino Impastato. La Commissione Toponomastica del comune di Acireale ha deliberato all’unanimità e con profonda condivisione le nuove intitolazioni.

Largo Botteghelle, lo spiazzo che diventerà Largo XXV Aprile
Largo Botteghelle, lo spiazzo che diventerà Largo XXV Aprile

La proposta, fortemente sostenuta dal sindaco Roberto Barbagallo e dall’assessore all’Urbanistica Francesco Fichera, nei prossimi giorni sarà formalmente deliberata dalla Giunta municipale in attesa dell’approvazione da parte della Prefettura.

‹‹Acireale ha bisogno di riappropriarsi dei suoi luoghi, di dargli una forte identità e di riscattarsi da alcune remore del passato, di dare a personaggi, non solo locali, che hanno fatto la storia, il giusto riconoscimento. Nelle giornate dedicate al ricordo della lotta per la Liberazione e delle vittime della mafia daremo un nuovo nome e dunque una nuova identità allo slargo che collega la nostra piazza Duomo al corso Umberto e a piazza Cappuccini, ingresso degli uffici dei Servizi Demografici, dove abbiamo già installato la targa in memoria delle “donne uccise dagli uomini che dicevano di amarle”,- ricorda il sindaco, Roberto Barbagallo -. Con la stessa proposta la via dello Stadio, che serve i nostri grandi impianti sportivi, sarà intitolata a Rino Nicolosi, un uomo e ad un politico acese, indimenticato, considerato da tanti l’ultimo grande presidente della Regione Siciliana. La Commissione, che ringraziamo per l’impegno e la passione, andrà avanti nel proprio lavoro e continuerà a deliberare altre proposte, perché abbiamo tutti bisogno di memoria e di riconoscerci nella nostra storia. Le nostre strade e le nostre piazze devono appartenere a tutti noi».

La parte est di piazza Cappuccini, che sarà intitolata a Peppino Impastato
La parte est di piazza Cappuccini, che sarà intitolata a Peppino Impastato

È intenzione dell’amministrazione comunale, compatibilmente e nel rispetto dei tempi necessari ad ottenere l’autorizzazione dalla Prefettura, fissare per il 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, l’intitolazione di piazza PEPPINO IMPASTATO.

«L’amministrazione comunale intende celebrare quest’anno e per la prima volta ad Acireale, la ricorrenza del 25 aprile, giorno di festa nazionale sancito dalla Costituzione, a perenne memoria della Liberazione dal nazifascismo e a conferma degli Ideali di Giustizia e Libertà, che ne derivarono e che sfociarono nella Costituzione repubblicana. Vogliamo rendere solenne la ricorrenza e nello stesso tempo costituire un segno concreto di gratitudine civile verso chi sacrificò la propria vita, che resti nella memoria civica di Acireale, che sinora manca di tal segno – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica, Francesco Fichera -. L’atto ritenuto maggiormente significativo dall’amministrazione è stato proporre col suo primo patrocinio l’intestazione dello slargo posto immediatamente prima di via Currò e di corso Umberto al 25 APRILE e contestualmente, con una cerimonia ufficiale, il sindaco apporrà una stele che ricordi gli acesi partigiani e militari, che sacrificarono la loro vita, i perseguitati politici antifascisti e le vittime del razzismo antisemita. La Città di Acireale intende così nobilitare la giornata del 25 Aprile, pur nel clima generale di festa popolare e dare il giusto riconoscimento morale e civile della comunità acese, che da troppo tempo è rimasto disatteso».

In merito alle nuove intitolazioni deliberate dalla Commissione Toponomastica – come si legge in un comunicato -, l’assessore all’Urbanistica, Francesco Fichera, scrive in una nota:

«Sono stati numerosi i commenti alla recente decisione della commissione toponomastica di Acireale. Vanno “quasi” tutti rispettati, favorevoli e critici. Alcune prese di posizione meritano tuttavia una serena riflessione per mettere a posto le cose.

La Commissione Toponomastica non ha nulla di politico e/o di partitico, essendo stata scelta tra persone che hanno la sensibilità, la cultura, – per professionalità e storia ideale personale,- di amare e conoscere la storia patria e interpretarne l’identità e le giuste istanze di cambiamento e adeguamento ai temi d’attualità. Non è eletta, non percepisce alcun appannaggio, e pertanto nulla avrebbe da “scambiare” se non le proprie profonde convinzioni ideali, morali e storico-sociali. Essa vive solo dell’onore dei componenti di farne parte. E queste non sono merce da cui ricavare utilità di sorta, né per scambi da mercato.

Qualcuno molto impropriamente ha parlato di compromessi vergognosi.

Niente di più fuorviante.

Il punto d’incontro tra diverse anime della comunità in cui si vive non può essere ridotto e oltraggiato in questi termini, proprio perché non ha alcun tratto del do ut des e non è fonte di alcun ricavo se non quello di aggiornare il volto della Città mediante la scelta di luoghi e persone assai significativi e, come nel caso del 25 Aprile, costituenti il sacrosanto riconoscimento storico alla Verità e alla storia.

È paradossale e la dice lunga come, anche associazioni grandemente meritorie in campo storico nazionale e persone che pure conoscono bene le dinamiche ideali che hanno condotto alla scelta e al patrocinio di Largo 25 aprile, ne abbiano fatto, loro sì, un fatto “politico”, da cui forse “ricavare” quel consenso che non riescono ad ottenere nella città e che neanche hanno tentato di ottenere in tanti decenni trascorsi nell’ inazione.

Le scelte compiute rappresentano invece finalmente l’abbandono di quei logori panni di provincialismo civile che hanno appesantito la coscienza e la vitalità di questa Città e consentono di inserire Acireale nel contesto nazionale più proprio e più nobile.

Acireale e gli Acesi, per la prima volta nella storia, compiranno un atto di grande solennità che darà un segno di sacralità civile e storica alla giornata del 25 Aprile e poi continueranno serenamente ad animare il centro cittadino in una bella festa popolare, come peraltro in tutta Italia, e maggiormente nei luoghi regionali che videro la Resistenza più drammatica, avviene senza tartufeschi complessi di retoriche strumentali: il 25 aprile è una festa popolare e ognuno la vive secondo le sue specifiche tradizioni, dopo averla nobilitata.

Per la prima volta Acireale questo farà e così sarà negli anni a venire. La decisione, meditata e discussa nell’esclusiva sede ideale della Commissione Toponomastica e dell’Amministrazione, assume una portata storica per Acireale, sia per il luogo prescelto del centro storico, sia perché restituisce ad Acireale parte della sua identità che ha anche i tratti nobilissimi di giovani vite sacrificate agli ideali di Democrazia e Libertà.

E questo basti. Tutto il resto appartiene alla cronaca.

Ora Acireale ha bisogno di festa, di unità e di tenersi carissimi per sempre Luoghi prima di tutto morali che appartengono a tutti».

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