Acitrezza / All’ex parroco mons. Giovanni Mammino il premio “U pisci a mari” 2017

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A mons. Giovanni Mammino (al centro) il premio "U pisci a mari"

E’ stato consegnato a monsignor Giovanni Mammino il premio “U pisci a mari”, edizione 2017. Al già parroco della parrocchia san Giovanni
Battista di Aci Trezza, ed attuale vicario generale della Diocesi di Acireale, è andato il riconoscimento per avere profuso negli anni un grande impegno anche in favore della valorizzazione delle tradizioni locali trezzote legate ai festeggiamenti patronali, ed in particolare dell’antica pantomima trezzota.
A consegnare la classica targa ricordo a don Mammino, che si è detto onorato di riceverla e di aver contribuito nel proprio piccolo alla crescita culturale del borgo marinaro, è stato il presidente dell’associazione culturale, folkloristica e di tradizioni popolari “U pisci a mari” Giuseppe Buzzurro che ha ringraziato a nome di tutti l’ex parroco per tutto ciò che ha fatto per Aci Trezza negli oltre dieci anni in cui ha svolto il suo ministero sacerdotale.
L’occasione della consegna annuale del premio è stata anche propizia per ricordare le attività che l’associazione ha svolto come, in particolare, la partecipazione all’evento di valorizzazione de “U pisci a mari” voluto lo scorso 30 dicembre dall’Assessorato regionale del Beni culturali e dell’identità siciliana, con in testa l’assessore Carlo Vermiglio, e dalla Soprintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Catania guidata dalla soprintendente Maria Grazia Patanè, su indicazione del vice sindaco del Comune di Aci Castello Ezia Carbone.
Buzzurro, inoltre, con grande gioia ha comunicato al folto pubblico presente allo scalo di alaggio che nei giorni scorsi l’Assemblea regionale siciliana ha approvato una norma sollecitata dall’associazione “U pisci a mari” e dalla Commissione per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, che prevede l’esenzione dal pagamento dei canoni per la concessione di spazi demaniali marittimi alle attività iscritte nel Registro delle eredità immateriali della Regione siciliana.

A mons. Giovanni Mammino (al centro) il premio “U pisci a mari”

Una battaglia partita nel 2015 da Aci Trezza ed accolta subito dal presidente della commissione Bilancio dell’Ars Enzo Vinciullo che, insieme al deputato Nino D’Asero, l’ha portata avanti anche con il sostegno degli onorevoli Angela Foti e Gianina Ciancio, che hanno elaborato l’articolo di riscrittura, nonchè dei deputati Concetta Raia, Nello Musumeci e Salvo Giuffrida che si sono impegnati affinchè si ponesse fine ad un’ingiustizia nei confronti di una delle più importanti tradizioni siciliane come “U pisci a mari”, considerato che, per la sua realizzazione, bisognava pagare un’assurda tassa.
Prezioso è stato anche l’intervento del sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, che con un’accorato appello ha motivato la deputazione a compiere
un passo di vicinanza verso un patrimonio immateriale così importante.
E la manifestazione trezzota è entrata appieno negli interessi dell’amministrazione regionale, poichè anche l’assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, condotto da Anthony Barbagallo, ha voluto sostenerla con un contributo ad hoc.
“Ringraziamo tutti coloro che hanno reso ciò possibile – affermano il presidente Giuseppe Buzzurro ed il governatore Giovanni Valastro. Da parte nostra prosegue l’impegno perchè “U pisci a mari” possa trovare sempre più una collocazione di rilievo nel panorama dei grandi eventi regionali”.

D.B.

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