Acitrezza / Massimo Vittorio, pluripremiato del concorso fotografico, ha saputo cogliere l’anima della festa di Acitrezza

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Vittorio Acitrezza foto
1^ classificata nella categoria "U pisci a mari"

Massimo Vittorio, pluripremiato del concorso fotografico, ha saputo cogliere l’anima della festa di Acitrezza. Con la cerimonia di premiazione, si è concluso ad Acitrezza il concorso fotografico “Acitrezza tra fede e folklore”.

Acitrezza / Massimo Vittorio, pluripremiato del concorso fotografico, ha saputo cogliere l’anima della festa trezzota

Il contest, giunto alla sua seconda edizione, ha visto la partecipazione di numerosi fotografi e foto amatori che si sono sfidati nelle tre categorie . “Sagra del pesce spada”, “Festa di san Giovanni Battista” e “U pisci a mari”. Anche quest’anno è confermata la formula vincente che ha caratterizzato il primo concorso, con la raccolta delle foto che ha avuto inizio il 9 giugno con la Sagra del pesce spada, ed è proseguita nella due giorni clou dei festeggiamenti in onore del santo patrono con un particolare focus sulla tradizionale pantomima trezzota.

Vittorio Acitrezza foto
Ai suggestivi fuochi d’artificio sul mare di Danilo Livera è andato il premio della giuria tecnica

Poi la gara online tra i partecipanti, con le varie immagini che sono state postate nella pagina Facebook “Festasangiovanni.it”. Per essere votate attraverso le “reazioni” dal vasto popolo internettiano. Ad avere la meglio su tutti, in termini di click raccolti, è stato anche quest’anno il trezzoto Massimo Vittorio con una bellissima fotografia in cui è immortalato il volto della statua del Battista.

Acitrezza / Massimo Vittorio, pluripremiato del concorso fotografico, ha saputo cogliere l’anima della festa trezzota

Vittorio Acitrezza foto
Per la categoria “Festa di S. Giovanni Battista, prima classificata la foto di Massimo Vittorio

Danilo Livera proveniente da Agira, invece, con il suo meraviglioso scatto che ha immortalato i fuochi d’artificio ha vinto il premio della giuria tecnica, anche quest’anno composta dal parroco don Carmelo Torrisi, dal fotografo professionista Alessandro Sorbello, dal fotoamatore Alfio Santonocito e da videomaker Angelo Fragalà.

Vittorio Acitrezza foto
1^ classificata nella categoria “Sagra del pesce spada”

Nelle altre categorie un Vittorio stavolta asso pigliatutto, ha sbaragliato la concorrenza piazzandosi primo rispettivamente con una foto della caratteristica sagra, che ritrae il trionfo del pesce spada e de “U pisci a mari”. Ritraendo uno dei commedianti, Ezio Patanè, nel momento dell’arrivo in piazza della ciurma per l’omaggio al santo patrono. Proprio quest’ultimo teatrante ha avuto il piacere di consegnare il premio, mentre gli altri riconoscimenti sono stati consegnati da Giovanni Valastro. Governatore della Commissione per i festeggiamenti, dallo stesso parroco e da monsignor Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa. Ha presieduto la consueta messa serale sul sagrato della chiesa che ogni anno la parrocchia organizza per celebrare la memoria del martirio di San Giovanni Battista.

Acitrezza / Massimo Vittorio, pluripremiato del concorso fotografico, ha saputo cogliere l’anima della festa trezzota

Vittorio Acitrezza fotografia
1^ classificata nella categoria “U pisci a mari”

Grande soddisfazione per gli organizzatori del concorso, con in testa il coordinatore Giuseppe Castorina, perché anche quest’edizione ha registrato un ottimo successo, vista la mole di visualizzazioni e di apprezzamenti delle fotografie partecipanti e l’approvazione di pubblico e critica per le immagini vincitrici.

“Dopo gli ottimi risultati conseguiti nel 2016- ha spiegato Castorina – abbiamo voluto fortemente riproporre un contest che ha l’obiettivo di valorizzare gli aspetti peculiari della grande festa trezzota. Esaltando la passione e la capacità di tantissimi fotografi amatoriali locali e non. Che potranno così rivedere i loro scatti in tutto il materiale pubblicitario che negli anni andremo a realizzare. Riteniamo importante questa sinergia perché c’è sempre più bisogno di coltivare talenti e di curare le nostre bellissime tradizioni popolari per tramandarle nel futuro.”

Davide Bonaccorso

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