Catania / Don Franco Battiato e don Giovanni Raciti ordinati presbiteri in Cattedrale da mons. Gristina

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Nella Basilica Cattedrale di Catania dedicata a Sant’Agata Vergine e martire, si è celebrato il 47° dell’Ordinazione sacerdotale dell’arcivescovo Salvatore Gristina e contemporaneamente l’ordinazione presbiterale di due diaconi di età matura: il prof. don Franco Battiato da Aci Castello, da 44 anni impegnato nella Comunità parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Catania e don Giovanni Raciti, dell’Istituto “Missionarie Secolari della Passione”. A queste si è aggiunta  l’ordinazione diaconale di Matteo Minissale di Bronte.
E’ un sacro evento, che, vissuto nel periodo pasquale, imprime un sigillo di resurrezione con la celestiale musica d’organo e i canti del coro ben affiatato. Nella maestosa Basilica tanta gente di tutte le età. Da Acireale una cinquantina di soci dell’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, del cui direttivo fa parte il prof. Franco Battiato, con il presidente Roberto Cristina.

Il solenne canto del “Veni, Creator Spiritus” apre la cerimonia: nel raccoglimento i due ordinandi e il nuovo diacono, in processione, assieme alla lunga fila di sacerdoti, attraversano la navata centrale dove li attendono parenti, amici, conoscenti. Nella significativa omelia dell’arcivescovo vescovo metropolita di Catania,  mons. Salvatore Gristina, sulla testimonianza della fede, viene messa in luce la vita interiore attraverso  il noto passo evangelico della vite e dei tralci: la vite vera, ovvero Gesù con la sua infinita sapienza; i tralci – simboli di identità, dignità e responsabilità – sperimentano la grazia del Padre, che li libera dal potere delle tenebre, trasferendoli nel suo amore, al seguito di Gesù. E’ un’omelia contro l’indifferenza, in favore dell’accoglienza della parola che giunge dall’alto, per indirizzare l’umanità alla santità operosa, specie per lo specifico servizio di diaconi e presbiteri, dono e nello stesso tempo onore. Richiamandosi a don Franco e don Giovanni,  l’arcivescovo conclude che il  Padrone chiama chi vuole e quando vuole; al giovane Matteo augura una speciale esperienza umana, per diventare un tralcio sempre più fecondo. Un momento emozionante è determinato all’Offertorio dalla bambina di tre anni, nipotina di nonno don Giovanni Raciti, che con il dono in mano, compìta, apre la fila degli offerenti. Emblematico il rito dell’Ordinazione. Canto finale, “Regina coeli, laetare, alleluia”.

I novelli sacerdoti don Franco Battiato e don Giovanni Raciti, dai cui volti emana una luce di felicità, vengono calorosamente applauditi dalla gente, ricevendo i migliori auguri.

Anna Bella

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