Catania / L’associazione “Mani amiche” dona un laboratorio per la ricerca di oncologia molecolare al dipartimento Biometic dell’Università catanese

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Ancora una volta l’associazione “Mani Amiche” onlus coniuga solidarietà e cultura in una iniziativa che ha visto l’organizzazione di un convegno dal titolo “ Nuove frontiere in oncologia” che ha fatto da cornice alla donazione da parte dell’associazione benefica di un laboratorio per la ricerca di oncologia molecolare al dipartimento Biometec dell’Università di Catania.

Ad introdurre i lavori, che si sono svolti nell’aula magna del Rettorato di Catania, proprio il direttore Biometec, Filippo Drago che ha ricevuto dalle mani del presidente di “Mani Amiche” Salvo Pulvirenti le chiavi simboliche del laboratorio (nella foto).FOTO PULVIRENTI  DRAGO

A sottolineare le importanti ricadute nell’ambito sanitario dell’iniziativa – si legge in un comunicato dell’associazione – gli interventi del presidente della scuola di medicina di Catania, Francesco Basile, del presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, Massimo Buscema, del presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catania, Giovanni Puglisi.

Ampia panoramica di dati sull’argomento, corredata di statistiche, è stata fornita dagli interventi di Salvatore Sciacca del Registro Tumori di Catania, di Santo Carnazzo, presidente regionale VolSI e di Giulio Tarro, presidente della fondazione Besumont Bonelli per la ricerca sul cancro.

L’intervento del vicepresidente di “Mani Amiche” Ninni Tedesco ha tratteggiato ha preceduto l’opera svolta dall’associazione nei suoi tredici anni di attività.

Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha tenuto una lezione magistrale incentrata sul ruolo della innovazione bio-molecolare in ambito oncologico e delle sue ricadute sulla prognosi delle malattie tumorali. Nel corso della sua dissertazione, Pinto ha infatti affrontato le tematiche relative al ruolo dei bio-marcatori con particolare attenzione al loro ruolo predittivo di efficacia nei confronti di nuovi farmaci antitumorali. Ciò si traduce già oggi e si tradurrà ancor più nel prossimo futuro nell’affinamento della nostra capacità di selezionare terapie sempre più mirate per la cura dei singoli pazienti.

Roberto Bordonaro, direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’ARNAS Garibaldi, ha successivamente affrontato le tematiche che emergono dalla necessità di coniugare l’innovazione farmacologica in oncologia con la sostenibilità del sistema, problematiche sempre più importanti, alla luce dell’aumento dei costi dei farmaci e della progressiva contrazione delle risorse che vengono rese disponibili per la sanità. Nel suo intervento, Bordonaro ha illustrato le condizioni che determinano l’aumento della spesa farmaceutica ed ha fatto una disamina di possibili soluzioni volte al contenimento dei costi, sia in termini di macro che di microsistema. Antonio Di Cataldo, Governatore del Capitolo Italiano dell’American Society of Surgeons, ha, a sua volta, affrontato il tema della innovazione clinica e tecnologica in chirurgia oncologica, illustrandone i più importanti successi in termini di miglioramento delle percentuali di guarigione dei pazienti e di minimizzazione dei postumi degli interventi.

Alle relazioni- informa ancora il comunicato – sono seguiti gli interventi programmati di Marcello Romano, dirigente AVIS, di Giovanni Li Volti, Francesco Di Raimondo e Laura Guarnaccia, ricercatori dell’Università di Catania, di Stefano Principato, presidente della Croce Rossa di Catania e di Francesco Zaccà, Tesoriere di “Mani Amiche”.

A conclusione dei lavori, il moderatore, Ferdinando Testa ha invitato il presidente Salvo Pulvirenti, a chiudere con un suo intervento.

Dopo avere ringraziato gli illustri ospiti per il contributo dato al convegno, Pulvirenti ha sintetizzato lo spirito dell’associazione con una citazione di Albert Pike: “Ciò che abbiamo fatto solo per noi muore con noi; ciò che facciamo per gli altri e per l’umanità rimane ed è immortale”.

 

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