Dialogo interreligioso / Incontro e confronto ad Altarello tra cattolici, luterani, anglicani e ortodossi

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Nella chiesa parrocchiale di Altarello si è svolto un  incontro ecumenico diocesano in occasione dell’anno commemorativo del cinquecentesimo anniversario della Riforma. Presenti personalità del mondo ecumenico: il tedesco pastore luterano Andreas Latz, responsabile per la Sicilia;  Norma Wood, anglicana; l’ortodosso Padre Alessio Mandanikiotis, messinese; don Santo Leonardi, responsabile dell’ufficio “Ecumenismo e dialogo interreligioso “; don Sostene Di Stefano, parroco di Altarello, con slancio promotore d’incontri ecumenici parrocchiali; suor Tarcisia, missionaria laica di Taormina e parecchi organizzatori laici.
La serata è stata intensamente vissuta all’insegna dell’amicizia, che in Gesù Cristo ha il suo inconfondibile Maestro di vita. Tra l’uditorio, da segnalare le autorità del Serra Club: il consigliere  nazionale della fondazione Serra Italia, dott. Mario Di Bella; la presidente del gruppo di Acireale, dott. Dora Pennisi; il vice presidente, dott. Antonino Arcidiacono; il prof. Salvino Patané, referente fondazione e alcuni soci.
Da padre Sostene il cordiale saluto al pubblico, appellandosi ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, oltre che alla patrona, Maria SS. di Porto Salvo. Il pastore luterano Andreas Latz, dopo aver ringraziato il vescovo Raspanti, congratulandosi con lui per la nuova carica di vicepresidente della CEI, con linguaggio comunicativo, parla dell’anniversario della Riforma, che ha visto insieme la Chiesa cattolica con papa Francesco e  la Chiesa luterana, incentrando l’evento sulla misteriosa presenza dello Spirito Santo e sulla Bibbia.
Del vescovo Antonino Raspanti è stato apprezzato il profondo intervento teologico sull’amore del Padre, l’esperto Vignaiuolo che cura la sua vigna per farla fruttificare al massimo; sul Figlio Gesù, rivelatore della vita trinitaria, che infonde all’umanità la misura dello stesso suo amore reciproco al Padre: tutti i battezzati, malgrado le lacerazioni verificatesi nei secoli, sono uniti dallo stesso amore per il Padre, così come il Figlio ne è amante. E’ alla fine dei tempi che conosceremo la verità.
Segue l’intervento di padre Alessio, molto acuto dal punto di vista spirituale: nonostante le vicende storiche, di cui facciamo memoria, ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide, in base ai cinquant’anni di dialogo costante tra le comunità cristiane. Accettate le differenze, l’unità ritrovata è un dono dello Spirito Santo, conseguenza del dialogo e di testimonianza condivisa e conversione quotidiana, quali esigenze del cristianesimo. Non potendo cambiare il passato, bisogna pregare per le nostre ferite, seguendo i comandamenti di Dio. L’intervento di don Santo Leonardi verte sul dialogo ecumenico e anche interreligioso, accostandovisi  con la purificazione della memoria, secondo l’insegnamento di papa Benedetto XVI. Tracciate le prospettive d’impegno comune per cattolici e luterani, partendo da quella essenziale dell’unità e della reciproca testimonianza di fede, nella ricerca di visibilità, alla luce del Crocifisso, don Santo conclude con l’invito alla testimonianza della misericordia, sostenendo che il Signore è l’unico artefice dell’unità.
L’incontro si chiude con il dettagliato commento della “dichiarazione congiunta” nella Cattedrale di Lund, il 31 ottobre 2016, a cura di suor Tarcisia dell’Ordine dei  Frati Minori (Francescani). Da mettere in evidenza il rifiuto categorico di ogni odio e ogni violenza, specialmente quelli in nome della religione, e in contrapposizione la difesa dei diritti umani, in particolare dei rifugiati e di quanti cercano asilo; la difesa della giustizia; l’impegno a testimoniare insieme il Vangelo, la grazia misericordiosa di Dio, rivelata in Cristo crocifisso e risorto; l’approfondimento del dialogo teologico. Infine, da elogiare l’appello alle comunità luterane e cattoliche d’essere coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza, in piena solidarietà. Gradito alla fine il  momento conviviale.

                       Anna Bella

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