Dislessia / Un portale finanziato dalla Fondazione Telecom per aiutare i malati

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telecom dislessiaUn innovativo progetto è stato presentato a Roma dalla “Fondazione Telecom Italia”, dal 2009 presente sul territorio riguardo alla tematica “Dislessia”, che ha bisogno di una celere diagnosi e terapia. L’idea, partorita da Telecom Italia, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Aid, Associazione Italiana  Dislessia, si estrinseca in modo sistemico quale impegno sociale attraverso il cambiamento culturale che si serve del digitale per sostenere l’integrazione, sciogliere le distanze e condurre così ad una crescita sociale e solo dopo economica.
Lo scopo di divulgare tali strumenti tecnologici è quello di soddisfare richieste concernenti la dislessia con un criterio più esclusivo, coprendo un ampio spettro di utenze: bambini, ragazzi, adulti. Tale piano di lavoro digitale sarà realizzato nei prossimi 18 mesi e si muoverà partendo da corsi di formazione per docenti e dirigenti scolastici per essere in grado di svolgere attività di orientamento, così da giungere a scelte consapevoli. Il portale sarà dotato di una sua app, (Smart@app) creata dall’Istituto Superiore di Sanità con il contributo dell’istituto di Scienze Applicate & Sistemi Intelligenti de6l Cnr, in modo tale da consentire agli addetti  dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di poter fare una valutazione a distanza ed elaborare un percorso di recupero on-line con una verifica finale dell’apprendimento attraverso uno screening precoce dei disturbi della comunicazione così da individuare i bambini a rischio e indirizzare i genitori verso i centri di neuropsichiatria infantile più vicino a loro. Ciò permetterà anche una riduzione ai servizi specialistici che hanno dei costi per le famiglie, smaltimento delle liste d’attesa, sovente troppo lunghe e raggiungimento di quelle zone più confinate, più lontane ai servizi territoriali.
In collaborazione con l’Aid, per quanto riguarda i docenti e personale scolastico, si proporranno delle sessioni e-learning, standard, elaborate dal Miur, con la complicità di 30 istituti scolastici campione (Verona, Pavia, Parma, Pescara, Lucca, Pistoia, Catania Messina). Ognuna di esse avrà una èquipe composta da: docenti, formatori, responsabili territoriali AID, che si interesserà del progetto attraverso un lavoro di ricerca-azione, monitoraggio, documentazione delle attività per assicurare la trasmissione di quanto realizzato nei vari istituti. Inolre, in Italia, sarà previsto un osservatorio unico dei dati riguardanti la diagnosi, l’utilizzi di libri digitali, strumenti compensativi, trattamenti efficaci sulle scuole amiche della Dislessia ed una mappa delle stesse.

E se tutto ciò conducesse a una riflessione collettiva che potesse appianare, se non proprio risolvere, i problemi pratici con cui un dislessico deve quotidianamente scontrarsi, le cui ricadute non sono solo personali, ma anche sociali ed economiche, avremmo fatto un passo avanti.

Maria Pia Risa

 

 

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