Festival della migrazione / 1500 presenze in tre giorni. Luca Barbari: “Ora concretizziamo le idee emerse, a partire dal tema della casa”

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Il “Festival della migrazione” ha registrato numeri alti, che confermano il grande interesse che si registra in Italia per il fenomeno.

Ed è stata «una risposta straordinaria quella della comunità modenese e non solo (diverse sono state lefoto-migrazioni-2 presenze da tutta Italia) – si afferma, infatti, in una nota stampa della Fondazione Migrantes – al Festival della migrazione, la cui prima edizione, svoltasi a Roma, si è conclusa domenica 27 novembre. Oltre 1500 persone – sottolinea nella nota Raffaele Iaria – sono intervenute ai sei convegni, hanno preso parte agli spettacoli organizzati per tutte e tre le serate del Festival (proiezione dei docufilm “Io sto con la sposa” e “Dream is reality” e il laboratorio afrobeat curato dal jazzista Guglielmo Pagnozzi al Vibra) e hanno visitato la mostra-installazione “Scappare la guerra” del fotografo Luigi Ottani nel chiostro del Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore (che rimarrà aperta fino al 15 dicembre)».

Si tratta di numeri inattesi che hanno fatto riempire di pubblico le sale scelte per ospitare la manifestazione (Teatro Tempio, aula convegno del Dipartimento di Giurisprudenza e Centro Famiglia di Nazareth); e si è trattato sempre di pubblico attento a testimonianza di come ci sia un forte interesse sul tema e una evidente necessità di approfondimento.

La partecipazione di tanta gente e il livello degli incontri, hanno fatto dire a Luca Barbari, presidente di Porta Aperta, tra i promotori dell’evento: “Questa prima edizione del Festival è andata oltre le nostre previsioni: la risposta del pubblico è stata molto positiva e i contenuti sono stati di alto livello per tutte e tre le giornate”. E Barbari, dopo essersi chiesto cosa resti fa fare, ha indicato gli ulteriori passi da fare: “Dare concretezza alle tante idee emerse. Ecco perché lanciamo una proposta, nella scia di quanto detto sia dal vescovo di Modena, don Erio Castellucci, che del direttore di Fondazione Migrantes, mons. Luigi Perego”. Il quale ultimo, in particolare, “ha invitato – si legge nella nota stampa – a dare un tetto ai migranti, anche attraverso la raccolta di disponibilità di case. Come Porta Aperta ci offriamo come garanti e sollecitiamo la grande generosità dei modenesi a mettere a disposizione appartamenti e case sfitte per poter accogliere, con dignità e rispetto”.

foto-migrazioni1Sono stati tre giorni intensi con diversi appuntamenti sviluppatisi sul tema “Diritto al viaggio: noi e loro”,  scelto per questa prima edizione, promossa da Fondazione Migrantes, associazione Porta Aperta Onlus, Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore e IntegriaMo, con il patrocinio di Regione Emilia -Romagna e Comune di Modena e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Del tema si è parlato la prima giornata con il supporto di nomi importanti del panorama giornalistico italiano: Giampaolo Musumeci, Jacopo Storni e Domenico Quirico.
Il secondo giorno del Festival ha visto, la mattina, una tavola rotonda tra esperti di diritto da tutta Italia e, il pomeriggio, un suggestivo dibattito teologico e antropologico con i preziosi contributi di Gian Carlo Perego, Francesco Remotti e Paolo Cianconi che hanno spaziato dalla Laudato si’ di papa Francesco alla identità e postmodernità.
La terza e ultima giornata del Festival della migrazione è stata riservata a diverse testimonianze, tra le quali, quella di Alessandra Morelli dell’ Unchr, che ha esortato a “fare appello senza vergogna alla nostra umanità” e Cecile Kyenge, che ha sottolineato la necessità di “dotarci di una legge nazionale per l’integrazione archiviando la Bossi-Fini che criminalizza l’immigrazione e genera clandestinità”. Il Festival della migrazione si è concluso con “suggestioni dall’Etiopia” con la scrittrice italo-etiope Gabriella Ghermandi e i toccanti racconti di ‘viaggio’, dall’Africa all’Italia, passando per la Libia in guerra e il Mediterraneo, di Camara, Mamadiang e Mamadou Yaya.

Maria Pia Risa

 

 

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