I luoghi della Passione 2 / Il Pretorio, sede di Pilato, dove verrà condannato il Figlio di Dio

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Cenni storici

Continua il nostro cammino sui luoghi della Passione di Cristo. Lo stiamo facendo traendo spunto dal volume di Willibald Bösen L’ultimo giorno di Gesù, edito in Italia da Elledici (Leumann 2007). Dov’era situato il Pretorio, la sede ufficiale di Pilato? Le ipotesi, illustrate dall’immagine e discusse dettagliatamente dall’autore, sono tre: la Fortezza Antonia, a nord-ovest della spianata del Tempio; il Palazzo degli Asmonei, sul pendio occidentale della valle del Tiropeon; e il Palazzo di Erode, a nord-est della città superiore. La tradizione contribuisce in misura non irrilevante alla confusione. In epoca bizantina i pellegrini localizzavano il Pretorio nella vale del Tiropeon, dove si pensava avesse avuto sede il Palazzo degli Asmonei. I crociati optavano invece per la Fortezza Antonia, nel luogo in cui sorge oggi il convento delle Suore di Sion. Gli storici propendono attualmente per il sontuoso palazzo che re Erode fece costruire tra il 23 e i 20 a.C., di cui non restano oggi che le fondamenta.

Dal Vangelo secondo Luca (23, 13-25)

Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse:
“Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo;
ecco, l’ho esaminato davanti a voi,
ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate;
e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato.
Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò”.
Ma essi si misero a gridare tutti insieme:
“A morte costui! Dacci libero Barabba!”.

Riflessione

Un uomo senza colpa alcuna sta di fronte a Pilato. La legge e il diritto cedono all’arbitrio di un potere totalitario, che cerca il consenso delle folle. In un mondo ingiusto, il giusto non può che essere rigettato e condannato. Viva l’omicida, muoia colui che dà la vita. Si liberi Bar-Abbà, il brigante chiamato “figlio del Padre”, si crocifigga colui che ha rivelato il Padre ed è il vero Figlio del Padre.

Altri, non Gesù, sono i sobillatori del popolo. Altri, non Gesù, hanno compiuto ciò che è male agli occhi di Dio. Ma il potere teme per la propria autorità, rinuncia all’autorevolezza che viene dal fare ciò che è giusto,
e abdica. Pilato, l’autorità che ha potere di vita e di morte, Pilato, che non aveva esitato a soffocare nel sangue focolai di rivolta (Lc 13, 1). Pilato, che governava con pugno di ferro quell’oscura provincia dell’impero, sognando più ampi poteri, abdica, consegna un innocente, e con esso la propria autorità, a una folla vociante. Colui che nel silenzio si era abbandonato alla volontà del Padre
viene così abbandonato alla volontà di chi grida più forte.

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