Internet / Cyberbullismo: una nuova legge per arginare gli illeciti ai danni soprattutto dei minori

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Il “Cyberbullismo” è ormai un fenomeno in continua crescita e fermarlo è diventato quasi impossibile. Nella Gazzetta del 3 giugno scorso è stata pubblicata la nuova Legge 29 Maggio 2017, n° 71, recante disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del “cyberbullismo” già in vigore.
Il “Cyberbullismo” è qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.
L’obiettivo della legge è quello di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione d’età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
Questo fenomeno è purtroppo sempre più presente nel territorio nazionale. Oggi il 98% degli adolescenti tra i 14 e i 19 anni possiede un cellulare e i bambini di 9 o 10 anni possiede un account social, quindi questa è l’età in cui può iniziare a manifestarsi il cyberbullismo.
Oltre agli insegnanti, anche i gestori dei vari siti internet, coloro che curano i contenuti da mostrare, sono responsabili di tali azioni e possono riscontrare se realmente ci sono fenomeni di cyberbullismo. Purtroppo non rientrano in questa categoria gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca.
Se la vittima ha almeno 14 anni, i genitori possono intervenire inoltrando un’istanza al gestore del sito internet o del social in questione per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso su internet. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
Nelle scuole sono sempre più frequenti questi fenomeni. Da ora in poi in ogni Istituto verrà scelto un professore che farà da referente per le iniziative contro il bullismo e cyberbullismo. Il Preside avrà il compito di avvertire i genitori dei minori coinvolti in atti di bullismo e adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni per l’autore della violenza.
Il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha il compito di predisporre linee di orientamento, di prevenzione e contrasto puntando sulla formazione del personale scolastico e la promozione di un ruolo attivo degli studenti.

Michela Abbascià

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