La Festa della donna – 5 / Salute, Francesca Catalano: “Abbiamo fatto tanto per la prevenzione, ma in Sicilia c’è ancora molto da fare in informazione ed educazione”

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Parlare delle politiche di conciliazione con la dott.ssa Francesca Catalano, direttore di struttura complessa di senologia, l’unica del sud Italia con competenze specifiche sulla diagnosi e il trattamento della patologia mammaria nell’ambito della sanità pubblica della Sicilia, inserita nel Dipartimento materno infantile dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di  Catania, è l’esempio di come una donna riesca a bilanciare la famiglia e il lavoro. La dott.ssa Catalano  è  mamma di tre bellissimi ragazzi adolescenti che, come tutti i loro coetanei, abbisognano di amore e di attenzione.

Inoltre, da diversi anni la Catalano è impegnata come presidente del comitato Andos di Catania (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) dal 2004, associazione che da tre anni è ufficialmente inserita all’interno del programma dei festeggiamenti di S. Agata, patrona di Catania. Agata, la donna divenuta Santa cui furono tagliate le mammelle come sfregio alla sua fede per Cristo, diventa simbolo delle donne operate al seno.

Da ottobre 2016 la dott.ssa Catalano è vice presidente Sic – Società Italiana di Chirurgia -, società scientifica di prestigio in ambito nazionale e internazionale.

A pochi giorni dalla Festa della donna, l’abbiamo intervistata.

Dott.ssa Catalano, quali sono le sfide che una donna contemporanea si trova a dover affrontare oggi?:

La sfida più importante, intesa oggi come traguardo raggiunto, è stata la direzione di un reparto dedicato alle donne della nostra città, garantendo competenza, professionalità, puntualità nei trattamenti dedicati al cancro della mammella. Siamo riusciti, come team multidisciplinare composto prevalentemente da donne, a tracciare in maniera semplice ma concreta il percorso diagnostico terapeutico secondo le linee guida internazionali per il trattamento del tumore mammario, garantendo anche il delicato momento della ricostruzione mammaria nelle pazienti che necessitano della mastectomia (asportazione dell’intera ghiandola mammaria) non tralasciando l’aspetto psicologico e riabilitativo.

Quali è stata la conquista più importanti dell’universo femminile di cui lei è stata protagonista?

Una particolare attenzione va rivolta costantemente alla prevenzione. In Sicilia c’è ancora molto da fare in termini di informazione ed educazione alla salute. Insegnare cioè alle donne ad  avere cura di sé, di fare puntualmente i controlli senologici e ginecologici senza paura ma con abitudine  in modo da scoprire una malattia tumorale in tempo, quando ancora in fase iniziale e, quindi, una volta affrontata e trattata passibile di guarigione; è importante creare una rete tra centri di riferimento della nostra città  quali ad esempio le strutture dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale), che si occupano dello screening mammografico, e gli ospedali che si occupano di trattamento del tumore al seno;   le associazioni di volontariato che affiancano le istituzioni e che spesso sono il primo filtro delle donne con problematiche senologiche come l’Andos diffusa sul territorio nazionale da 40 anni con 60 comitati; ogni comitato ha sviluppato competenze specifiche in base al territorio; a Catania l’associazione, oltre ad essere ben integrata con i centri di riferimento, si occupa di riabilitazione fisica e psicologica della donna operata ma anche di prevenzione . Ogni anno si organizzano vere e proprie campagne di prevenzione per i tumori al seno come “il Maggio in….forma”. Insieme alla Fondazione Tregua, nel mese di maggio, si offre alle donne con età compresa tra 40-49 anni che restano fuori dallo screening mammografico (49-69 anni) la mammografia gratuita.

Gli anni che stiamo vivendo segnano una profonda crisi valoriale in termini di esempi non sempre positivi. Le vostre azioni come donne impegnate, si muovono verso gli altri, un “dono” il vostro essere donna, una prospettiva che può dare molto in termini di esempio positivo alle future generazioni.

L’esempio che le donne impegnate nei diversi ambiti istituzionali è quello che diamo ai nostri figli, alle generazioni più giovani.
La sera, quando torno a casa, i miei ragazzi mi chiedono cos’ho fatto, com’è andata la giornata. Racconto loro anche i piccoli dettagli, sperando di trasferire il mio operato quotidiano inteso come impegno puntuale e preciso da rispettare ad ogni età, dico loro che ogni elemento della nostra famiglia ha un compito e un ruolo, oggi il liceo per due di loro, la prima media per l’ultimo arrivato; mi piace ascoltare le loro opinioni, le loro passioni e i loro progetti futuri, cercando di coltivare in qualità di genitore le ambizioni di ognuno.

Margherita Ferro

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