Le Acli e il territorio / In Campania cinque scrittori raccontano ciascuno la propria città per intercettarne i bisogni

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In un’ideale staffetta, cinque autori campani, uno per provincia, si passeranno il testimone delle memorie della Regione. Ognuno consegnerà al successivo una storia con la quale ha dato voce alla sua città, raccontandone luci e ombre, illusioni e progetti. Il primo incontro si è svolto a Napoli con Antonella Cilento. A settembre appuntamento ad Avellino con Emilia Bersabea Cirillo.

“Mi racconti una storia?”. Le Acli della Campania organizzano un ciclo di appuntamenti per incontrare i territoriscrittori campani e descriverli attraverso le opere dei protagonisti della scena letteraria locale, recuperando in una simbolica alleanza con le autrici e gli autori la capacità di raccontare la realtà. In un’ideale staffetta, cinque scrittori e scrittrici campani, uno per provincia, si passeranno il testimone delle memorie della regione. Ognuno di loro consegnerà al successivo una storia con la quale ha dato voce alla sua città, nei suoi vari aspetti, raccontandone cronache e contraddizioni, luci e ombre, illusioni e progetti. Il primo appuntamento si è svolto a Napoli, nei giorni scorsi, presso la biblioteca solidale del circolo delle Acli di Napoli Cento Passi al Rione Alto.

Intercettare i bisogni. “Al centro dell’iniziativa – spiega Anna Cristofaro, presidente delle Acli Campania – la capacità di racconto per recuperare anche noi, corpi intermedi e associazioni, la nostra capacità di raccontare e di intercettare i bisogni, per costruire le nostre azioni sociali”. Per la presidente regionale delle Acli Campania, infatti, solo “attraverso una capacità di raccontare i nostri territori si ritrova anche un potere di rappresentanza”. La scelta di andare in ogni provincia vuole “sottolineare l’impegno per la valorizzazione dei territori locali. Non dobbiamo dimenticare, infatti, la ricchezza di cui è portatore ciascun luogo”. Al tempo stesso, “c’è il desiderio di valorizzare anche autori molto validi che hanno scritto tanto sulle proprie città, ma che sono poco conosciuti”. Gli incontri sono concepiti “come momenti godibili di lettura”, che si trasformano “in una fucina di idee e stimoli da raccogliere, ad esempio, sugli antichi mestieri, come quelli inerenti alla legatoria dei libri o al recupero dei libri in disuso nelle scuole”. Secondo Cristofaro, “sono alcuni temi su cui potremmo investire energie e risorse per far rinascere lavori dimenticati, creando nuove opportunità”.

Nel cuore di Napoli. Il primo incontro ha avuto come protagonista Antonella Cilento, scrittrice e insegnante di scrittura, fondatrice de Lalineascritta e giornalista, che è nata e vive a Napoli. Il suo ultimo libro è “Bestiario napoletano”. “Questo e anche i suoi precedenti lavori – afferma Cristofaro – s’intrecciano bene con il nostro progetto. Nell’incontro abbiamo preso spunto da quanto Cilento ha scritto per fare una chiacchierata sulla città di Napoli: noi, con il nostro punto di vista di chi il territorio lo vive per promuovere azioni sociali; la scrittrice, con uno sguardo da artista che ha attraversato liricamente i problemi della città”. Il prossimo appuntamento sarà a settembre ad Avellino con Emilia Bersabea Cirillo, che ha scritto sull’Irpinia. Gli appuntamenti successivi sono in fase di programmazione, “perché il progetto proseguirà fino alla prossima primavera”.

Un’opportunità di confronto. Per sottolineare questa vicinanza ai territori, si è operata un’ulteriore scelta: “Gli incontri non avvengono nella sede delle Acli delle cinque province campane – sottolinea la presidente regionale – ma in circoli locali significativi per l’associazione e per il territorio. Nell’incontro napoletano siamo andati nel circolo di Rione Alto Cento Passi, che fa proprio un lavoro di raccolta, catalogazione e prestito dei libri in disuso, dove funziona una biblioteca solidale: la nostra idea è stata quella di valorizzare tale esperienza”. Gli appuntamenti sono pensati non solo “come un’opportunità di confronto del pubblico con lo scrittore di turno, ma anche con i referenti delle Acli, in particolare con la presidente regionale”. Dunque, come “un laboratorio sul campo”. Al termine di ogni incontro, lo scrittore protagonista consegna il libro “testimone” con il quale proseguire l’itinerario narrante di #CampaniaRacconta. Nel caso di Antonella Cilento ha scelto per il passaggio di “testimone” a Cirillo il primo libro di Fabrizia Ramondino, “Althenopis”.

Gigliola Alfaro

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