Michele Grasso, l’acese che studiava come prevedere i terremoti

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L'ing. Michele Grasso

Il problema della previsione dei terremoti è stato affrontato dai mass-media frequentemente dopo il sisma dell’Abruzzo e l’opinione pubblica si è interessata particolarmente all’argomento. Al momento  – è stato più volte ribadito – queste previsioni sono impossibili. Pochi sanno che di questo problema si è occupato con uno scritto dal titolo “Tentativi per la previsione dei terremoti”, pubblicato nel n. 5/1988 di “Tecnica e Ricostruzione”, organo ufficiale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, Michele Grasso, acese e originario di Santa Venerina, il quale, dopo la laurea in ingegneria nel Politecnico di Torino, avviò la sua attività professionale quasi in coincidenza con il terremoto del 19 marzo 1952 che colpì la frazione di Linera nel Comune di S.Venerina e le frazioni viciniori dei Comuni di Zafferana Etnea e Acireale e dovette fare i conti con la ricostruzione che richiese studi di progettazione che  dovevano far fronte ad eventuali nuovi sismi, trattandosi di un territorio particolarmente vulnerabile. Maturò, quindi, al riguardo una notevole esperienza, accompagnata però dagli studi dei fenomeni fisici e delle teorie elaborate dagli scienziati, da lui esaminate con rigoroso metodo scientifico e  in certi casi chiaramente contestate. 20 delle sue opere più importanti sono depositate nelle biblioteche dei Comune di Acireale e Santa Venerina, alle quali ne ha fatto dono nel 2005.

Lo studio del 1988 sui tentativi di previsione dei terremoti non ha avuto, a nostro parere, grande visibilità perché elaborato al di fuori dei canali accademici. Non entrando nel merito di complicate elaborazioni matematiche, accompagnate da figure geometriche illustrative contenute nel testo, poniamo alcune domande:

D. In che senso  le varie interazioni gravitazionali agiscono sul globo terrestre?

R. Tutte le forze e le variazioni delle forze originate dalle interazioni gravitazionali terra-sole, terra-luna, terra-pianeti, terra-galassia…, tra esse componibili, si fanno risentire genericamente nel loro insieme sull’intero globo terrestre, ma specificamente e diversamente in ogni istante sulle sue singole parti a causa del moto di rotazione della terra…Se il globo terrestre fosse perfettamente ed omogeneamente elastico, per cui le oscillazioni di tutte le sue parti potessero avvenire mediante cessione e ripresa d’energia potenziale cinetica, la terra entrerebbe in una sua pulsione caratteristica. Ma il globo terrestre è vario, presentandosi negli stati solido, liquido, gassoso, ciascuno con densità varia e pertanto le singole parti della terra nel seguire l’andamento delle interazioni dello spazio esterno sono sottoposte a reciproco scorrimento determinato dalla variabilità suddetta di densità e di elasticità della crosta terrestre… E’ logico che il continuo andirivieni d’urti tra corpi non perfettamente elastici determina quell’incrudimento, simile al piegare e allo stendere un fil di ferro, cioè quell’accumulo di energia nei corpi che, fatto ad essi raggiungere il limite di saturazione, li sottone a reazioni varie.

D. Si può  controllare in qualche modo la tensione a cui viene sottoposta la crosta terrestre?

R. Poiché le trasmissioni delle onde acustiche interessano direttamente l’elasticità del materiale conduttore, è evidente che un efficiente controllo sulla variazione della tensione a cui può venire sottoposta la crosta terrestre potrebbe essere realizzato attraverso la registrazione continua della variazione di tono che subisce una sorgente sonora che la percorre. E’ bene precisare che la variazione di tono può dipendere da molti fattori, quali svuotamenti sotterranei, erosioni, piogge, siccità…, ma ciascun fattore presenterà una sua variazione caratteristica. Una sorgente naturale d’ultrasuoni in seno alla terra è data dal continuo spostamento dell’asse rototraslazionale della terra rispetto alla sua stessa crosta. Evidentemente tale spostamento determina uno spostamento di tensioni crostacee, le quali variano in ogni rotazione successiva al variare della saturazione elastica della zona crostacea interessata e possono essere rilevate con adeguate apparecchiature.

Ad es., per poter rilevare la variazione e la convergenza delle caratteristiche e delle continuità di trasmissione energetica che avvengono nelle zone ove si determinano accumuli di energia, potrebbe essere valido un apparecchio le cui parti presentino masse ciascuna reagente in modo quanto più possibile differente ad una stessa accelerazione; precisamente che una parte di esso abbia massa che segua di più le caratteristiche legate alla variazione tensionale terrestre della zona e l’altra abbia massa che sia meno sensibile a tali caratteristiche e segua maggiormente le azioni provenienti dalla gravitazione spaziale.

D. Nel suo saggio lei ha parlato di uno strumento che potrebbe rilevare le variazioni crostacee della Terra. Ci vuole spiegare di che si tratta?

R. Uno strumento potrebbe essere costituito da un sistema di tre aste rigide (masse semplici), tra esse ortogonali, continuo col suolo e portante ciascuna asta una sfera ruotante (massa composta) con asse di rotazione ancorato elasticamente lungo l’asta stessa: dalla registrazione degli spostamenti relativi giroscopio-aste si potranno rilevare in ogni istante le variazioni spaziali delle tensioni crostacee locali.

Forse piccoli apparecchi giroscopici ed acustici a portata di tutti potranno un giorno dare in tempo il giusto preavviso dell’approssimarsi di azioni sismiche, cioè avvertire in tempo il verificarsi dei terremoti.

D. Cosa ha notato di rilevante nel territorio di Santa Venerina a seguito dei terremoti del 1952 e del 2002?

R. Subito dopo il terremoto del 1952 ho personalmente notato una rotazione antioraria nelle masse fisiche investite. Ad es. la statua (formato normale) della Madonna, ubicata nella nicchia della navata sud della Chiesa di Linera, ruotò su se stessa di circa 70°, così pure il cippo del monumento ai caduti, sito nella piazza Marconi rototraslò scavalcando i pioli di una delle bocce bronzee del suo sostegno. Pure a rotazione antioraria, ma appena evidenziabile, fu sottoposta la facciata della Chiesa del Sacro Cuore, sita nella piazza Regina Elena di Santa Venerina, mentre ne fu totalmente squassato il sovrastante campanile; a seguito del più intenso terremoto del 29 ottobre 2002, tale rotazione si è maggiormente delineata evidenziandosi chiaramente; ma il nuovo campanile unitamente alle tre statue aggiunte, costruito dopo il 1952 dietro mio progetto, non ha riportato alcun danno.

Evidentemente il moto di rotazione delle singole masse, relativo al suolo che le supporta, è dovuto alla composizione dei moti sismici, ondulatorio e sussultorio, di assestamento terrestre locale, e del moto rototraslatorio generale dell’intero pianeta Terra intorno al sole.

Ci fermiamo qui anche se l’ing. Grasso, che ha la veneranda età di 85 anni ma una lucidità mentale e un grande fervore per la ricerca scientifica, avrebbe voluto parlarci ancora del campo magnetico terrestre e dell’oscillazione della posizione del nostro nord magnetico.

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