Migranti / Muhammad, l’informatico che arrivò ad Acireale dopo la fuga dai talebani

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Muhammad-IrfanPopolazione di migranti e rifugiati politici in Sicilia, in aumento, come apprendiamo dalla tv.
Vitale in Sicilia l’estensione dei diritti sanitari ai minori di 14 anni migranti, anche senza permesso di soggiorno: nell’ambito di servizi territoriali e ospedalieri; potranno essere seguiti da pediatri scelti liberamente; garantiti vaccini ed eventuali interventi.
L’Europa tace. C’è la tenue speranza che il semestre italiano porti qualche apprezzabile novità.
La Sicilia attualmente ha il 33% dei migranti in Italia.
Vorrei riportare un’interessante intervista ad un rifugiato politico, il pakistano Muhammad Irfan, anni 36.
– Qual è la sua storia personale, dopo la laurea in ingegneria conseguita a Peshawar? Come è giunto nella Tenda di Cristo, diretta da Suor Rosalba?
– “Tra il 2001 e il 2005 lavorai per un’azienda a Kashmir. Nel 2005 mi sposai in Pakistan e dopo tre mesi andai da solo in Inghilterra: all’Università di Huddersfield mi specializzai in ingegneria meccanica. Ottenuto il posto di lavoro, nel 2007, moglie e  figlio mi raggiunsero in Inghilterra: complessivamente vissi lì per sei anni. Mio padre, professore di Botanica all’Università di Peshawar, da solo,- essendo io figlio unico -, in difficoltà e minacciato dai talebani, mi richiamò in patria, non pensando che anch’io rischiavo la vita. Tornai con la famiglia. In difesa del padre, denunziai alla polizia di Stato i talebani, provocandone l’incarcerazione di due. Fu collocata una bomba telecomandata presso la mia azienda d’informatica, distruggendola, in un pomeriggio, in cui mi trovavo fuori. Fu rapito mio padre e in seguito ucciso. Lasciai la madre in Pakistan e fuggii con moglie e il figlio Jan, attraverso Iran, Turchia e Grecia. In un porto greco imbarcatici, nascosti in un camion, diretto a Bolzano, giungemmo in Italia; qui la polizia ci indirizzò ad un centro d’accoglienza in Friuli, dove rimanemmo 14 mesi con un progetto del Ministero degli Interni italiano. Alla fine, nell’ottobre 2012, sempre con lo stesso progetto ministeriale, fummo trasferiti ad Acireale e assegnati alla “Tenda di Cristo”. Ci troviamo bene, ospitati in una casetta. Lavoro come consulente d’informatica, guadagnando il necessario, nella cartoleria “La roccia”, in via Cavour 39. Il figlio di sette anni frequenta la scuola primaria.”
-Come maomettano sunnita, dove partecipa al suo culto?
-“Nel centro storico di Acireale c’è un piccolo locale adibito a moschea per pregare sunniti e sciiti.”
Breve intervista ad Antonio Maesano, ristoratore acese per il catering a 75 rifugiati politici, abitanti in miniappartamenti acesi. Una ventina di minori migranti, tra cui qualche rifugiato politico, sono ospitati nella struttura “Cristo Re” di via Maddem.
-Con chi lavora?
-“Con il consorzio ‘Il Nodo’, in contatto con il Ministero Interni”.
– Quanti sono in Acireale i Rifugiati politici? A loro consegna i viveri ogni giorno?
-“ Sono circa un centinaio, gestiti da vari operatori, a cui io consegno il pacco viveri”.

Anna Bella

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