Patti / La diocesi in trepida attesa del suo nuovo Pastore. Giovedì 20 aprile a Tindari la consacrazione di mons. Guglielmo Giombanco

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La comunità ecclesiale di Patti vive in trepidante attesa l’arrivo di giorno 20 aprile, nel pomeriggio del quale al santuario della Madonna nera di Tindari si terrà la solenne cerimonia dell’ordinazione episcopale di mons. Guglielmo Giombanco.

Il rito, presieduto da mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e presidente della Conferenza episcopale siciliana, coconsacranti l’amministratore apostolico di Patti e il vescovo di Acireale, rispettivamente mons. Ignazio Zambito e mons. Antonino Raspanti, concelebranti i vescovi delle diocesi di Sicilia, avrà inizio alle ore 16,30. Sono già numerosi i fedeli dei 42 comuni della diocesi di Patti, con i rispettivi parroci, e quelli della diocesi di Acireale, e in particolare di Piedimonte Etneo, luogo di origine di mons. Giombanco, che hanno confermato la loro presenza alla celebrazione. Per organizzare al meglio l’ordinazione, il Delegato ad omnia della diocesi di Patti, mons. Giovanni Orlando, ha costituito alcune équipe di servizio. La liturgia sarà coordinata da don Basilio Scalisi e da don Enzo Smeriglio; le pubbliche relazioni da mons. Giovanni Orlando e da don Salvatore Fragapane; la logistica, l’accoglienza, il servizio d’ordine e quello sanitario dal rettore del santuario don Giuseppe Gaglio.

Il Santuario della Madonna nera di Tindari

Le parrocchie della diocesi si sono preparate a vivere questo importante momento con un triduo di preghiera, utilizzando dei sussidi liturgici predisposti dal rettore del seminario diocesano don Basilio Rinaudo. Ed anche la comunità del seminario si è preparata a questo importante evento con la preghiera e la riflessione. «Mons. Giombanco ci ha subito stupiti con la sua spontaneità; egli – ha detto don Basilio Rinaudo –, è entrato nella nostra vita quotidiana con grande semplicità. Nella breve e veloce visita che ha voluto fare alla nostra comunità, ci ha chiesto di pregare per lui e per la sua nuova missione e di volerlo accogliere nel nome del Signore. In questi giorni che precedono la sua ordinazione, abbiamo voluto dare sostanza alla nostra preghiera riflettendo su alcune peculiarità del ministero episcopale, così come ci vengono descritte dalla costituzione dogmatica “Lumen Gentium” del Concilio Vaticano II. Ci siamo soffermati sull’ufficio del vescovo inteso come servizio perché nella logica evangelica essere messo a capo vuole dire essere messo a servizio. Guardiamo a mons. Guglielmo Giombanco – ha concluso don Basilio –, come a colui che Gesù Buon Pastore ha voluto in mezzo a noi ministro della sua santità per far crescere e sviluppare la vocazione di ciascuno. E in questa missione, certamente, gli staremo vicino con la preghiera, l’affetto e la piena collaborazione». Tra le varie realtà ecclesiali, l’Azione Cattolica diocesana, con il neo presidente Orazio Antonino Faraci, «vive la trepidante attesa dell’intraprendere una nuova fase della sua lunga storia di servizio e fedeltà alla nostra Chiesa locale, nella collaborazione matura e corresponsabile con l’azione pastorale che il suo nuovo Pastore, illuminato e guidato dallo Spirito, vorrà indicare per la nostra comunità diocesana».

Domenico Pantaleo

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