Tagli al Teatro Stabile di Catania: dialogo positivo con la Regione

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untitled«Ampia apertura  al dialogo. E soprattutto alta considerazione non solo per il glorioso passato  del Teatro Stabile di Catania, ma altresì per il prestigioso presente dell’ente,  che con le tournée in corso nei maggiori palcoscenici italiani si conferma ai  vertici del panorama teatrale nazionale».
Così Giuseppe Dipasquale,  direttore dello Stabile etneo, e il vicepresidente Raffaele Marcoccio  sintetizzano, in una nota congiunta, il clima e i termini dell’incontro avvenuto  martedì 23 aprile a Palermo, a Palazzo d’Orleans, con il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore al Turismo, Sport e  Spettacolo Michela Stancheris.
«Nella convocazione – proseguono Dipasquale e Marcoccio – abbiamo molto apprezzato la piena  disponibilità dell’attuale governo regionale a sostenere un’istituzione-simbolo della cultura siciliana ed italiana, qual è certamente lo Stabile catanese, il cui retaggio ultracinquantenario postula continuità e salda proiezione futura  nel breve, medio e lungo termine».
Nasce così sotto buoni  auspici – si legge nella nota stampa -l’impegno del governo Crocetta di non penalizzare con tagli  insostenibili un bilancio negli anni sempre più asciugato, che l’ente ha già ridimensionato virtuosamente, rinunciando a voci importanti e facendo appunto di  necessità virtù. E ciò, specie alla luce dell’ingiusta discriminazione inflitta lo scorso anno allo Stabile di Catania, l’unico ente teatrale che non ha visto ridotto il decurtamento, subendo un gravissimo danno di oltre 1,2 ml, mai  recuperato.
 
«Fondamentale – concludono  Dipasquale e Marcoccio – è stato evitare il paventato taglio di oltre 900 mila  euro sulla cifra di 2,4 ml inizialmente prevista per il 2013. Il decurtamento è  stato poi ridotto, passando dai suddetti 2,4 ml a 2,2. Uno scarto di 200mila  euro pesa però ancora tanto su un bilancio già molto magro. E’ ora importante  trasmettere la consapevolezza dell’assoluta necessità di tornare alla cifra di  partenza e difenderla in sede di approvazione da parte dell’Ars. Una necessità  che il presidente Crocetta e l’assessore Stancheris hanno mostrato di  comprendere e condividere».

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