Punti di vista 11 / Acireale, città a due velocità. Quando troppo e quando niente

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Acireale è una strana città. In alcuni giorni non c’è nessuna attività, nessuna iniziativa, nulla da vedere e seguire a livello culturale, musicale, artistico o puramente ricreativo. In alcuni giorni invece c’è la coincidenza di tante cose – tutte parimenti interessanti –, tra le quali diventa talvolta difficile scegliere perché gli orari coincidono.

È quello che è successo qualche giorno fa, un venerdì in cui, a partire dalle ore 17, alla villa Belvedere c’era la “Sagra do trunzu di Aci”, alle 20,30 nella chiesa del Suffragio c’era la “Lectura Dantis” dell’XI canto del Purgatorio organizzata dal Liceo classico “Gulli e Pennisi” e alle 21 davanti al Vescovado (Largo Giovanni XXIII) la rassegna musicale “Jaci & Jazz”.

Facendo un po’ di salti mortali con gli orari, una bella scarpinata per andare da una parte all’altra della città (rigorosamente a piedi) e dei bei voli pindarici per passare da un argomento all’altro, sono comunque riuscito – per cominciare – ad “assaporare l’atmosfera” della “Sagra do trunzu” alla villa. Mi sono poi deliziato lo spirito con la “Lectura” dell’XI canto del Purgatorio nel contesto barocco della chiesa del Suffragio, estasiandomi con i versi di Dante sapientemente illustrati tra le pitture di Paolo Vasta che fanno riferimento alle anime purganti (il tutto esposto in maniera eccelsa da esperti in arte, teologia e letteratura) e con il sottofondo musicale di un impareggiabile quartetto vocale. E sono infine riuscito – arrivando col fiatone per la frettolosa risalita dal Suffragio – ad ascoltare gli ultimi brani jazz eseguiti dai “Libertango”, facendomi immergere – e sommergere – in magiche atmosfere sudamericane.

Capitano spesso serate così, specialmente nel periodo estivo. Disorganizzazione? O precisa volontà da parte degli organizzatori di offrire una pluralità di opportunità? Chissà! Quella volta sono riuscito a gustare un po’ di tutto ciò che offriva la città in quella bella serata estiva, con qualche sforzo – sì – ma, soprattutto, perché in buona compagnia.

Nino De Maria

 

 

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