Libri / “Due così”, terza raccolta di poesie di Alessandra Distefano presentata a Randazzo. I suoi versi ricordano quelli di Maria Cumani

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Lo scorso sabato, 19 agosto, nel chiostro del Palazzo municipale di Randazzo, alla presenza del sindaco Michele Mangione, si è svolta la presentazione del terzo libro di poesie di Alessandra Distefano, intitolato “Due Così”. Alessandra Distefano è una farmacista e scrittrice. Nata a Milano nel 1977, vive a Randazzo dove esercita la professione di farmacista e coltiva la passione per la scrittura, il suo più autentico modo per “assomigliare a sé stessa”, come spiega nel corso della serata. All’evento, che ha riscosso un notevole successo e una grande partecipazione, era presente l’autore della prefazione del libro, Alessandro Quasimodo. Come il cognome fa intuire, Alessandro è figlio d’arte, essendo stato suo padre, Salvatore, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1959. Quello che è meno risaputo, probabilmente, è che anche la madre, Maria Cumani, fosse una scrittrice, una traduttrice di opere classiche, tanto da essere prezioso e imprescindibile aiuto per il marito, e, ancor prima, una ballerina talentuosa.

Al di là di questo, Alessandro Quasimodo è anche e soprattutto, egli stesso un personaggio di spessore: un attore, uno scrittore, un uomo di cinema e di teatro. Come fa notare, nel discorso che tiene durante la presentazione del libro, nonché nella prefazione stessa, le poesie della Distefano molto hanno in comune con quelle della Cumani. Non è un caso quindi che la Distefano sia arrivata prima al Premio Artistico Letterario Internazionale al Femminile Maria Cumani Quasimodo, organizzato dalla casa editrice Aletti, di cui Alessandro Quasimodo è stato presidente di giuria e grazie al quale i due si sono conosciuti.
La recitazione delle poesie da parte di Quasimodo commuove e incanta, tanto quanto l’ascolto delle poesie magistralmente musicate dal medico e musicista Gesuele Sciacca. Durante l’arco della presentazione, condotta con garbo ed equilibrio dal giornalista Marcello Proietto di Silvestro, Sciacca, la moglie Daniela e figlio Mario Davide, si sono esibiti nel cantare e suonare poesie sia delle tre raccolte di Alessandra, sia di Salvatore Quasimodo.
Come è inevitabile che sia, però, è il discorso dell’autrice, a conclusione della serata, a darci la chiave di lettura migliore per le poesie. Sono passati 17 anni dalla presentazione del primo libro, Inverno Segreto, che vanta la prefazione di Alda Merini, lo stile è molto cambiato, si è evoluto passando attraverso “Quello che manca è l’anima” (secondo libro), eppure i temi salienti ritornano sempre: l’amore per le parole, quello per il mare, quello per gli affetti più prossimi. Infatti è alla figlia che è dedicata quest’ultima raccolta. Maria Giulia, sei anni, partecipa alla presentazione con una disinvoltura di cui solo i bambini sono capaci, improvvisando una danza sulle note dell’accompagnamento musicale e recitando una poesia breve.

Ma chi sono questi “due così” ? Sono due amanti, due fidanzati, due complici? Quel che è certo è che siano due innamorati, due persone qualunque alle quali è capitato di condividere la più strabiliante e più comune delle esperienze, l’amore. Sono esistiti veramente i momenti descritti nelle poesie? Sono ricordi reali o fantasie della mente? Non fa differenza. Come spiega l’autrice, a volte sono maggiormente vere le cose che non sono mai state, che desideriamo che accadano, che forse non accadranno mai…ma cosa importa, nel momento in cui si trasformano in poesia? Nel momento in cui le parole vengono messe nero su bianco, diventano il luogo in cui potersi incontrare, lo scrittore e i lettori, ma forse anche solo i lettori tra loro, un posto in cui condividere e sentirsi meno soli.
Per chi volesse, il libro, impreziosito dalle tavole a colori di Alberto Casiraghy e dalla postfazione di Santino Mirabella, giudice-scrittore, è disponibile on line al sito della casa editrice www.lavitafelice.it. Sono previste altre due presentazioni, una a Milano nello Spazio Alda Merini, sabato 7 ottobre, alle ore 18, l’altra a Catania, martedì 26 settembre alle 21 al Palazzo Platamone.

A. D.

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