Scuole acesi: coi tagli, quale futuro?

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La Provincia Regionale di Catania e il Comune di Acireale, dopo una serie di incontri preliminari con i dirigenti scolastici interessati, i quali a loro volta hanno sentito e acquisito il parere degli organi collegiali, hanno comunicato entro la data del 10 novembre 2011, fissata dalla Circolare n. 5 dell’Assessore Regionale alla P.I., all’Ufficio Scolastico Provinciale le proposte concordate per  la razionalizzazione delle rete scolastica di Acireale. Per quanto riguarda le scuole secondarie di 2° grado le soluzioni proposte coincidono con le esigenze di risparmio della Provincia, ma anche con una razionale redistribuzione degli indirizzi alla luce della Riforma Gelmini avvenuta con i DD.PP.RR. nn. 87,88 e 89 del 15 giugno 2010. Dall’a.s. 2012-2013 l’istituto tecnico “A. Majorana” (ex commerciale), oltre al proprio specifico indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing”  avrà  quello  “turistico” , che finora è stato interno all’Istituto di Istruzione Superiore “Brunelleschi”, in tal modo la Provincia dismetterà l’affitto dell’ex collegio Santonoceto; l’ex magistrale “Regina Elena”, accanto ai due indirizzi propri di scienze umane e sociali con opzione economico-sociale, accorperà l’Istituto Professionale “A. Meucci” con i settori industria e artigianato e  servizi socio-sanitari; quest’ultimo si trasferirà nei locali dell’ex collegio Pennisi dove si trova l’altro istituto a cui è stato aggregato, così la Provincia, anche in questo caso, non pagherà più l’affitto per quei locali, peraltro sempre caratterizzati da precarietà strutturali. Il “Brunelleschi” mantiene l’ex geometri, ora denominato ”Costruzioni, ambiente e territorio” (ambito tecnologico) e il Liceo Artistico con  tutti gli  indirizzi previsti dalla riforma: “Arti figurative”, Architettura e ambiente”, “Design”, “Audiovisivo e multimediale”, “Grafica”, “Scenografia”.

Nulla di nuovo, invece, per i licei classico e scientifico e per  l’istituto “G. Ferraris”, che offrirà i seguenti indirizzi: “Elettronica ed elettrotecnica” e “Informatica e telecomunicazioni”. Tale soluzione soddisfa le esigenze poste dalle norme del Parlamento nazionale e  quelle della Regione Siciliana. Il discorso è diverso per gli istituti del settore primario e secondario di primo grado. Infatti le soluzioni proposte corrispondono soltanto alla circolare 5 della Regione Siciliana, ma non a quelle dello Stato. Vedremo come andrà a finire. Ricordo che il governo della nostra Regione, tenuto conto delle prerogative dello Statuto Speciale, con ricorso alla Corte Costituzionale ha impugnato la normativa nazionale che imponeva la trasformazione e/o l’accorpamento dei circoli didattici  in istituti comprensivi con i tre gradi: scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado (scuola media) avrebbero dovuto contare  almeno su 1000 alunni e, comunque, in base alla legge del Patto di Stabilità recentemente approvata dal Parlamento, per il mantenimento dell’autonomia (e non entriamo nei dettagli)  il numero degli alunni non potrà essere inferiore a 600.

La soluzione concordata ad Acireale  prevede otto istituti e non tutti come istituti comprensivi e salvaguarda anche i posti di dirigenza attuali, salvo per l’”Arista” il cui dirigente è andato in pensione: 1° Circolo Didattico: alunni 649; Istituto Comprensivo ( I.C.) “G. Fanciulli” (+ Piano d’Api 31 + S. Cosmo 14 + S. G. Nepomuceno 19): 543; accorpamento I.C. ”Arista-Rodari” (Arista 378 + Rodari 472): 850; IV Circolo Didattico: 507 (il più a rischio); I.C. “Fuccio-La Spina” ( – Piano d’Api 31 + Loreto 76): 610; I.C. “Paolo Vasta”: 972; I.C. “Giovanni XXIII”: 510 (anch’esso “a rischio”), Scuola Media “G. Galilei”: 509 (unico istituto costituito soltanto dal triennio della scuola media di 1° grado, però con un numero di alunni vicino al minimo indicato dalla Regione (500). L’Ufficio Scolastico Regionale e l’Assessorato Regionale alla P.I. dovranno definire il quadro della razionalizzazione territoriale delle scuole perentoriamente entro il prossimo 31 dicembre per consentire di prevedere gli organici del personale per l’anno successivo, i trasferimenti dei docenti e consentire alle famiglie di conoscere l’istituto nel quale iscrivere il proprio figlio con relativo Piano dell’Offerta Formativa. Seguiremo gli sviluppi di questa proposta e il suo esito.

Giovanni Vecchio

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