Vangelo della domenica (11 giugno) / L’uomo trova il senso della vita accogliendo l’amore di Dio

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Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.

Vangelo (Gv 3,16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore

 Riflessione
La Liturgia di questa domenica, nella Solennità della Santissima Trinità, ci presenta il vangelo di Giovanni nel racconto dell’incontro di Gesù con Nicodemo. I versetti di questa Liturgia  rappresentano una parte del lungo discorso fatto da Gesù ed il centro del messaggio del vangelo di Giovanni: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.  Il senso della vita di fede dell’uomo, infatti, è quello di conoscere ed accogliere Gesù ed il suo amore infinito che ha donato per la salvezza di ogni uomo. Solo chi ascolta la Parola di Dio accogliendolo nella propria esistenza, può sperimentare l’amore della vita Trinitaria che intercorre tra il Padre ed il Figlio. L’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, per il dono ricevuto dal Padre, è reso da Lui capace, attraverso Gesù, di sperimentare questo amore Trinitario. Un dono di Dio che necessita, per essere vissuto, di essere accolto nella fede e nella vita vissuta cristianamente come esorta la seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi: “Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi”.

Letizia Franzone

 

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