Verso il voto: c’è poca famiglia. Francesco Belletti (Forum): “La politica è impermeabile”

0
28

La famiglia come motore di crescita del Paese, risorsa preziosa di coesione sociale e luogo primario di solidarietà per affrontare la crisi e ripartire con nuovo slancio. In occasione delle prossime elezioni politiche (24-25 febbraio) il Forum delle associazioni familiari ha presentato una piattaforma valoriale e operativa per ribadire la necessità che ci sia “più famiglia oggi, più Italia domani”. Una proposta rivolta a quanti si sono candidati per il governo dell’Italia nei prossimi cinque anni, affinché valutino come prioritarie le politiche di promozione e sostegno della famiglia. A pochi giorni dal voto, il Sir ha intervistato Francesco Belletti, presidente del Forum.
Da dove nasce l’esigenza di presentare una piattaforma dedicata alla famiglia?
“Siamo entrati nella campagna elettorale rappresentando dei contenuti operativi che ci interessavano. È stato il tentativo di proporre ai candidati un’agenda operativa, non generici impegni o indicazioni. L’abbiamo chiamata piattaforma valoriale e operativa perché le nostre priorità dipendono da un’idea di persona e di società molto chiare. Eravamo preoccupati, infatti, dalle promesse e dal tono di una campagna elettorale che si è interessata ben poco della famiglia”.
Quale accoglienza è stata finora riservata ai sette punti dal mondo politico?
“Abbiamo avuto circa 200 adesioni alla piattaforma dialogando, sia a livello nazionale sia locale, con i singoli candidati e con i rappresentanti dei vari schieramenti. In questo senso, è stata mostrata una certa attenzione che per noi è solo la premessa di un lavoro. Non sono soddisfatto, infatti, dell’accoglienza politica. La famiglia avrebbe meritato ben altra attenzione sia rispetto alla nostra proposta che al dibattito pubblico. Si è parlato di molto altro e poco di famiglia, che è la grande sfida che ha di fronte il Paese. I due schieramenti che hanno dimostrato una maggiore impermeabilità sono stati il Movimento 5 Stelle e la lista Rivoluzione Civile. Con questi soggetti è stato difficile dialogare e organizzare incontri. Tutto ciò ci costringerà a una maggiore attenzione nei loro confronti dal 26 febbraio in poi. Perché la piattaforma, nelle intenzioni, è anche l’occasione per aiutare i candidati a mettere la questione famiglia come priorità della loro agenda mentale”.
Il valore del matrimonio come fondamento della famiglia è un tema discusso in campagna elettorale…
“Non potevamo che partire da un’idea di famiglia naturale fondata sul matrimonio, che è un dettato costituzionale prima ancora che una specifica antropologia. Vogliamo radicare la nostra proposta al nuovo Parlamento a partire dalla Costituzione. Siamo certi che gli articoli sulla famiglia sono tra i meno applicati in questi anni di storia repubblicana e crediamo che la prossima legislatura potrà avere la responsabilità di applicare finalmente quello che la Costituzione aveva in mente sulla famiglia: un luogo insostituibile per la coesione sociale e la costruzione dell’Italia. Quando si parla di politiche familiari si fa riferimento a un’identità forte e circoscritta, che è il rapporto tra uomo e donna orientato all’accoglienza della vita e fondato su un patto pubblico. Le altre scelte affettive fanno parte della sfera privata e chiedono regolamentazioni dei diritti delle persone, non della famiglia”.
L’attuazione del FattoreFamiglia sarà un nodo cruciale nelle politiche familiari del prossimo governo?
“Abbiamo trovato notevole consenso, in particolare da parte dello schieramento che fa capo al premier Mario Monti. Anche il Pdl ha ampiamente assicurato l’interesse a questo modello mentre il Pd ha condiviso l’esigenza di alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie ma con altri strumenti. Per il Forum, nessuna riforma fiscale sarà equa se non sarà a misura di famiglia, soprattutto con figli”.
Quella del lavoro è una questione centrale per la promozione della natalità e della formazione di nuove famiglie…
“Abbiamo vissuto una lunga stagione durante la quale tutte le politiche di welfare partivano dal lavoro. Oggi c’è la grande emergenza generazionale, chiamata ‘inverno demografico’, che è un problema del sistema Paese. Pochissimo è stato fatto per conciliare i tempi della famiglia con quelli del lavoro e questa è una grande trappola del nostro Paese. A livello europeo gli strumenti sono ben più forti e flessibili. L’accoglienza, il rispetto della vita e l’investimento sulle nuove nascite sono temi su cui investire per far ripartire il Paese. La Lista Giannino, da questo punto di vista, ha espresso una forte sintonia”.
Da dove ripartire per il futuro del Paese?
“Dalla famiglia, dalle nuove generazioni, dall’investimento in capitale umano e da un progetto di società solidale. Non significa dire più Stato e intervento pubblico ma liberare le capacità operative delle persone. È questa la vera domanda che la nostra piattaforma pone al nuovo Parlamento: quanto sarà capace di liberare le capacità generative del Paese, che sono state messe a dura prova dagli anni di crisi? Non si riparte senza investire sulla capacità autonoma della società”.
Il Forum ribadisce la scelta europeista di una politica fondata sulla dimensione sociale della cittadinanza. Qual è il ruolo della famiglia per l’Europa e quale il ruolo dell’Europa per la famiglia?
“L’Europa è stata croce e delizia della famiglia nel nostro Paese. Ha portato alcune opportunità, un orizzonte di interscambio culturale ma spesso ha prevalso una logica individualistica e tecnocratica rispetto ad una relazionale e solidale. Il processo di cittadinanza europeo è diventato, spesso, una difesa degli individui dalle relazione familiari. Questo è un modello che non condividiamo. Crediamo che sia necessario un impegno a misura di famiglia, che sviluppi le comunità locali, che non sia solo l’Europa delle monete ma anche l’Europa dei popoli. Il nostro Paese si è dimenticato troppo spesso di essere in Europa con una funzione trainante. Ci dovrebbe essere più Italia e più famiglia nel progetto europeo”.
                                                                                               a cura di Riccardo Benotti

Print Friendly, PDF & Email