Canto al Vangelo domenica 4 maggio
Alleluia, alleluia. Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo, e ha salvato gli uomini nella sua misericordia. Alleluia, alleluia
Vangelo domenica 4 maggio ( Gv 21,1 – 19 )
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore
Riflessione sul vangelo di domenica 4 maggio
La Liturgia di questa terza domenica di Pasqua, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto dell’apparizione di Gesù risorto ai discepoli.
Dopo la passione, morte e resurrezione di Gesù, i discepoli erano ritornati alla loro vita quotidiana, nell’incomprensione di ciò che era realmente avvenuto.
Ma Gesù ancora una volta si mette in cerca dei discepoli entrando nella loro vita quotidiana.
Li visita all’alba, al ritorno di una notte in cui non avevano pescato nulla, stanchi e delusi.
E incontrandoli Gesù disse loro: “ Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”.
I discepoli si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca abbondante.
La presenza di Gesù risorto trasforma la vita personale riempiendo di senso il quotidiano, dando nuovo vigore alla fatica e alla stanchezza del lavoro.
Il cristiano è chiamato a riconoscere nel proprio quotidiano, la presenza di Gesù che con il suo amore lo sostiene nella fatica chiedendogli di avere fiducia nel suo amore misericordioso e di seguirlo.
Come canta il Canto Alleluiatico di questa domenica: “ Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo, e ha salvato gli uomini nella sua misericordia”.
Letizia Franzone