Scenario Pubblico / FIC festival, espressioni d’arte, a Catania fino all’11 maggio

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FIC festival

La città in danza, Catania, come nelle canzone di Franco Battiato: “Voglio vederti danzare come le zingare del deserto con candelabri in testa o come le balinesi nei giorni di festa..

E gira tutto intorno alla stanza mentre si danza”, diventa teatro di una Kermesse di notevole vastità e risonanza  che durerà tredici giorni.  Infatti nei teatri, nelle  piazze della città fino al 11 maggio si svolgerà la sesta edizione di Catania Contemporanea/FIC Festival. Dove l’acronimo  FIC sta per “Focolaio di infezione Creativa”, e ha come finalità la diffusione e la creazione di diverse espressioni  creative. Il festival è una ideazione di Roberto Zappalà,  che come è noto, è  direttore artistico e  fondatore di Scenario Pubblico. Artista poliedrico, regista e coreografo,  è riuscito in tutti questi anni, dal 2002 a  oggi a creare una eccellenza siciliana di respiro europeo.

FIC festival / In sinergia con altri centri culturali

Il festival è frutto anche della sinergia con centri culturali che hanno una tradizione nel territorio etneo. Cioè il teatro Massimo Bellini di Catania con cui Scenario Pubblico ha stipulato un protocollo triennale e l’Associazione Musicale Etnea. Entrambi questi enti hanno curato la realizzazione di alcuni spettacoli in programma.
Ancora altri partner: l’Università degli Studi di Catania, con il Disum (Dipartimento di Scienze Umanistiche ) e il CUT (Centro Universitario teatrale). L’isola culturale Hub, fondata da Antonio Perdichizzi, che  lavora quotidianamente per l’inclusione, l’innovazione e la partecipazione. La Fondazione Brodbeck, promotrice di arte contemporanea, e palazzo Biscari.Scenario pubblico Fic festival

FIC festival / La conferenza stampa di presentazione

Durante il festival saranno rappresentati 25 spettacoli, con più di 150 artisti. Alla conferenza stampa di presentazione ha coordinato i lavori la giornalista Caterina Andò. Sono intervenuti: Antonio Belcuore (commissario straordinario Camera di Commercio sud est Sicilia) Stefano Branca ( Direttore dell’Ingv  Istituto nazionale geofisica e vulcanologia di Catania), Giuseppe Calanna (responsabile della produzione e segreteria artistica del Teatro Massimo Bellini), Gianluca Collica (direttore artistico Fondazione Brodbeck), Claudia Cosentino (cultural manager Isola), Biagio Guerrera Coordinatore artistico Associazione Musicale Etnea), Maria Inguscio ( responsabile Staff Scenario Pubblico) Ruggero Moncada (Palazzo Biscari), Simona Scattina (Docente discipline dello spettacolo università di Catania).

Ricorderemo soltanto qualche titolo  della manifestazione. Al teatro Bellini verrà rappresentato Othello, a cura del coreografo Amilcar Moret Gonzales, in una nuova versione, creata per il balletto di Kiel.  Alla fondazione Brodbeck verrà riprodotto dal Medea String Quarted “Spaced out – Your attention on stage”, concerto inclusivo che unisce pubblico ed artisti. Al teatro Sangiorgi si svolgerà Dewey Dell: “Le sacre du printemps”, spettacolo vincitore del premio DANZA§DANZA.

Chi volesse conoscere il programma complessivo  della manifestazione può collegarsi a: info@scenariopubblico.com  oppure a  scenariopubblico.com

Noi della Voce dello Jonio abbiamo avuto un breve scambio di idee con il direttore artistico Roberto Zappalà.

Roberto zappalà e Caterina Andò
Roberto Zappalà con Caterina Andò

Qual è la sua  filosofia di direzione artistica?

La mia idea di  direzione artistica è di rendere più uniforme possibile la  presenza dei vari artisti. Le qualità sono tutte buone, ma ci sono anche preferenze di gusto. La presenza di Virgilio Sieni insieme al meraviglioso violinista  Mario Brunello (che  rappresenteranno l’undici maggio al Teatro Massimo Bellini: “Un amico. Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso) ovviamente sono  delle eccellenze.

Io direi che tutti i protagonisti di questo festival sono con la P maiuscola, ed è giusto dare spazio a tutti. Ci sono molti giovani perché FIC nasce con l’intenzione di essere archivio di presentazione di giovani artisti.
Poi durante questi anni si è evoluta l’idea di programmarlo insieme ad altre strutture importanti della città come sono il teatro Bellini, l’AME ci sono diversi partner che contribuiscono questo fa si che questa manifestazione deve diventare il festival della città e non il festival di Scenario Pubblico, non è un caso che si chiami Catania Contemporanea FIC Festival.

 C’è un filo conduttore che lega i vari spettacoli?

L’unico filo conduttore che c’è è un piccolo connubio che facciamo nella stagione invernale che  viene rappresentata all’interno di Scenario Pubblico. Ed il FIC è questo il filo conduttore ma è una cosa veramente impercettibile. Noi l’abbiamo chiamato l’intelligenza artigianale all’epoca quando abbiamo fatto la stagione e qui presenteremo un libro a cura di Isola, questa struttura meravigliosa che si occupa di cultura a 360 gradi,  intitolato “Tecnologia della Rivoluzione” (il 9 maggio alle ore 18) che tratta l’intelligenza artificiale. E’ questo l’unico connubio che cercheremo di tenere di anno in anno.

Cos’è Isola?

E’ un luogo di espansione soprattutto imprenditoriale che si avvicina alla cultura, Isola è uno dei partner importanti della città. L’obiettivo del FIC è quello di riunire attorno all’emblema dello spillo da balia che tiene il pannolino, l’idea è quella di tenere le strutture catanesi e di prestigio per far si che tutta la città possa diventare a tutti gli effetti una città contemporanea internazionale. Perché Catania è una bellissima città, però manca un festival internazionale.

Come si è evoluto Scenario Pubblico da quando è nato?

Ormai Scenario Pubblico ha venticinque anni e da quando è nato si è evoluto alla grande. Quando arrivano le compagnie da tutto il mondo rimangono sorprese, un po’ perché entrano in questa nicchia di palazzo di cortile, e non si aspettavano che ci sia questa struttura con il pubblico  che ci segue, fortunatamente numerosissimo. La prima tappa di questo grande progetto debutterà a Mantova  ad ottobre nel teatro comunale, nella creazione finale di Brothers to Brothers, in cui i due fratelli sono i due vulcani. A Catania  Aspettando il Fuji  è un rapporto tra il vulcano Etna ed i Fuji.

Mirella Cannada