Conferenza / Un uso responsabile dell’acqua tutela la salute dell’uomo e della natura

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Maria Lucia Antoci

L’acqua è una risorsa di primaria importanza, fondamentale per la vita dell’uomo e la salvaguardia della natura: dove non c’è acqua non c’è vita.
E l’acqua potabile è un bene e un diritto inalienabile, che tutti dovremmo avere garantito. Ma non è così: lo sfruttamento indiscriminato dei pozzi fanno si che una risorsa fondamentale venga a mancare. Perché ricordiamolo, l’acqua dolce non è infinita. Allora si può obiettare che desalinizzare l’acqua del mare sanerebbe questo problema! Non è così perché quest’operazione richiede il consumo, dall’altro lato, di energia proveniente dall’acqua dolce. Ergo, siamo punto e a capo.
Ecco la domanda giusta: perché sfruttiamo intensivamente una cosa così limitata?!?

Consumismo sfrenato, logiche di mercato illogiche, egoismo e mancanza di visione futura sono alcune tra le cause. Su questo tema così profondo, benché apparentemente semplice, nell’ambito del particolareggiato contenitore del mese dell’ambiente, nella sala stampa “Vito Finocchiaro, del Palazzo di città di Acireale, ha avuto luogo un dibattito dal titolo “Acqua in bocca”.

 Maria Lucia Antoci
Maria Lucia Antoci

Conferenza sull’acqua / Vari interventi

Ha porto i saluti l’assessore all’Ambiente Salvo Licciardello: “Oggi, abbiamo l’onore di ospitare un parterre di specialisti della ricerca sull’inquinamento e per quel che concerne la salvaguardia e i possibili rischi delle nostre acque. La presenza di agenti inquinanti nelle nostre falde acquifere dovrebbe suscitarci più di una domanda!”

“L’acqua è uno strumento preziosissimo per l’uomo e per gli ecosistemi.  E l’acqua potabile degli acquedotti è un bene che sta venendo sempre meno – ha esordito la relatrice Maria Lucia Antoci. Io mi occupo di reportare la presenza di pesticidi nelle coltivazioni, spesso, indispensabili nelle colture moderne. In un certo senso sono indispensabili, però bisogna farne un uso sostenibile. L’Europa ha stabilito di ridurne l’uso entro il 2030”.

Francesco Sottile
Francesco Sottile

Curare la biodiversità

“La questione della biodiversità deve essere affrontata con uno sguardo globale, l’erosione della biodiversità doveva essere fermata nel 2010. E nel 2025 siamo ancora, qui, a parlarne. Con queste parole polemiche ha descritto la situazione ambientale il relatore Francesco Sottile. Nel 2014 si mise in rilievo l’agricoltura familiare, che è la spina dorsale della coltivazione europea. Guardare da diverse prospettive. Il consumo legato alle fonti fossili è aumentato enormemente. Porto un esempio: in Spagna la coltura dell’ulivo realizzata con l’acquadolce, a differenza di quella siciliana in aridocoltura, è in grandissima crisi. La biodiversità è uno strumento di contrasto al cambiamento climatico. Infatti: il pomodoro buttigghieddu di Licata da qualche anno è tornato ad essere prodotto”.Acireale conferenza sull'acqua

“Saro più ottimista rispetto a chi mi ha preceduto – ha dichiarato il relatore Giuseppe Filetti. Definisco l’Etna un santuario delle acque potabili. L’acqua è un bene limitato; e, per questo dobbiamo saperla usare e conoscere i vantaggi che ci offre il nostro vulcano. Le acque, di norma, devono essere sottoposte a una filtrazione, ma il sottosuolo della Montagna ha un potere autodepurante. Ovvio, ci sono alcune criticità come i cortocircuiti idraulici nella faglia orientale, ma si può ben sperare”.

Meglio consumare l’acqua del rubinetto…

Consumare l’acqua minerale delle bottiglie del supermercato equivale ad assumere un’aspirina– ha detto la relatrice Gea Oliveri Conte. E’ zeppa di sostanza perfluoralchiliche. L’acqua che fuoriesce dal rubinetto è la più salubre. Io, occupandomi della valutazione del rischio e della potabilità delle acque, posso tranquillamente sostenere la purezza delle acque della nostra regione e di Catania. Altre regioni d’Italia, il Veneto presenta delle acque inquinatissime, non hanno la stessa sicurezza che noi godiamo. Un ultimo appunto  e concludo: i depuratori  evitateli assolutamente in quanto rilasciano zolfo”.

Al termine dell’incontro la moderatrice Francesca Messina ha evidenziato: “Quest’incontro apre delle porte nuove, e ci interroga sulle abitudini della nostra quotidianità. Abitudini che dovremmo cambiare”.

La conferenza è stata illuminante, sebbene troppo prolissa e tecnica. Nulla a che vedere con il concetto di cultura popolare, ossia di sapere aperto a tutti, che dovrebbe costituire lo spirito di eventi del genere. Certo l’idea dell’agro-ecologia e l’indagine sulle componenti perfluoralchiliche sono state interessanti. Il resto, ahinoi, un poco barboso. In sostanza: le intenzioni erano buone, i risultati un po’ meno.

Giosuè Consoli