Festa dei fiori 2025 – 2 / Roy Paci & Aretuska divertono l’affollatissima piazza Duomo

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Concerto Roy Paci&Aretuska

Maggio, quest’anno, ad Acireale, si è aperto con la Festa dei fiori: quindi con la sfilata dei carri infiorati. La ricorrenza doveva svolgersi gli ultimi giorni di aprile, ma la morte il 21 dello scorso mese di Papa Francesco ha fatto si che l’evento fosse procrastinato.
Dal 2 al 4 maggio la città dei cento campanili è teatro di una manifestazione culturale unica, dove arte, tradizione, cultura, gastronomia sono protagoniste assolute, complice anche la primavera, che rende godibilissime le sfilate dei carri infiorati. Meglio del freddo e del vento del Carnevale di febbraio.

Dunque non solo carri infiorati, ma abbiamo rappresentazioni del teatro dei pupi, stand enogastronomici, musica in piazza, raduno di auto d’epoca, sensibilizzazione alimentare ed ambientale. Insomma, ad Acireale non ci siamo fatti mancare niente per questa festa. Piazza duomo e le vie laterali completamente invase dai turisti: chi per vedere le esibizioni dei carri e chi per spilluzzicare qualcosa.

Roy Paci & Aretuska deliziano l’affollata piazza Duomo

Nella seconda serata, ossia sabato 3 maggio, dopo l’esibizione dell’ultimo carro infiorato, alle 21.30, anzi con alcuni comprensibili minuti di ritardo, in scena il concerto di Roy Paci e del suo gruppo musicale “Aretuska”. La formazione, con le sue sonorità folk-jazz, ha allietato la moltitudine festante di turisti nella splendida cornice barocca di piazza Duomo, con le spalle rivolte al municipio di città e prospicienti la Basilica della SS.Annunziata.

“Vorrei ringraziare il comune di Acireale per avermi dato, questa sera, la possibilità di portare sul palco della Festa dei fiori la mia musica. Ha così esordito il cantante Roy Paci, temporeggiando nel mentre si risolveva un problema alla batteria. La nostra storia nasce trent’anni fa in Sicilia, e poi da qui abbiamo girato tutto il mondo. I nostri musicisti non sono solo siciliani, ma c’è chi viene dalla Sardegna e da Firenze.

La festa dei fiori e i carri infiorati fanno pensare alla primavera e quindi come dice il tema stesso della manifestazione, ai fiori. Quando penso a un fiore penso alla donna. Ricordo che da bambino, uscito da scuola, raccoglievo sempre dei fiori di campo per portarli a mia mamma. E sulla forma più spirituale di donna, cioè la santa, abbiamo scritto una canzone che dopo vi faremo sentire”.

Esecuzioni accattivanti…

Le performances del gruppo si sono distinte per la loro semplicità e immediatezza, fin troppa, che unite a uno stile prevalentemente folk hanno riscosso grande successo, eccitando chi era sotto quel palco. Canzoni in cui si alternava francese e spagnolo, dal gusto a volte esotico, e anche la parlata dialettale, nella canzone dedicata alle sante. Un clima di festa e spensieratezza reso appieno, in cui nonostante una piazza gremita in cui non entrava neanche uno spillo non ci si sentiva oppressi e asfissiati.

Certo, il concerto è stato piacevole. Ma forse si poteva osare qualcosa di diverso… Qualcosa di musicalmente più colto e sofisticato; “materiale” attinente alla primavera certo non ne manca: Vivaldi, Beethoven, Stravinskij, eccetera. Soprattutto per una città famosa per i suoi licei e biblioteche, e che si è sempre data da fare in campo artistico e letterario.
Ogni tanto alzare il livello non farebbe male: porta meno pubblico ma dà più soddisfazione.

Giosuè Consoli