Teatro Massimo / “Un amico”, spettacolo di musica e danza in omaggio a Ezio Bosso

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Ezio Bosso

Un omaggio all’arte e alla memoria di Ezio Bosso, figura luminosa e indimenticabile del panorama musicale contemporaneo. Un artista scomparso prematuramente ma capace di lasciare una traccia profonda e indelebile nel cuore di artisti e pubblico.
Un percorso emozionante e spirituale, che prende le mosse dall’amicizia che lo legava al violoncellista Mario Brunello e si configura in un connubio   in cui le note si fondono alle coreografie di Virgilio Sieni.
Questo – illustra una nota stampa – vuole essere Un amico che approda al Teatro Massimo Bellini di Catania domenica 11 maggio alle ore 17:30, nell’ambito della Stagione di concerti  e recital.  Lo spettacolo segna il primo incontro creativo tra Brunello e Sieni, due protagonisti della scena artistica internazionale, impegnati in un progetto che unisce musica e danza.

In scena, insieme a Brunello, la pianista Maria Semeraro e i danzatori della compagnia di Virgilio Sieni: Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni, Linda Vinattieri.

Mario Brunello ed Ezio Bosso
Mario Brunello ed Ezio Bosso

Alla vigilia della prima, il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera di Montesano, dichiara: “Accogliere sul nostro palcoscenico ‘Un amico’ è motivo di particolare onore. Non è solo un concerto o una coreografia, ma la testimonianza del valore dell’amicizia, dell’arte come ponte tra le persone, e della musica come voce eterna del cuore. Ezio Bosso ha saputo parlare con l’anima attraverso le sue note. E grazie a Mario Brunello e Virgilio Sieni questa voce torna a risuonare nel nostro teatro con una forza che va oltre il tempo. È anche un’occasione per il nostro pubblico di vivere un’esperienza estetica e umana straordinaria”.

Un itinerario emotivo

Il programma musicale si configura come un viaggio interiore, dove ogni brano scelto risuona come una tappa di un percorso umano e spirituale condiviso. A guidare questo itinerario emotivo sono musiche che sembrano dialogare profondamente con la figura e l’anima di Ezio Bosso. Musiche che trovano la loro naturale compiutezza nella Sonata The Roots, composta dallo stesso Bosso per  Brunello nel 2014.

L’apertura è affidata a Fratres di Arvo Pärt, pagina emblematica del minimalismo spirituale, che sintonizza subito lo spettatore su un ascolto profondo, quasi rituale, in perfetta sintonia con il tono del ricordo.

Seguono tre delle Six Melodies di John Cage: brevi frammenti sonori, essenziali e rarefatti, dove il silenzio diventa parte integrante. La scrittura, apparentemente fragile e sospesa, riflette un senso di attesa che si rispecchia nella gestualità coreografica di Sieni. E crea un dialogo fra suono e corpo, fra presenza e assenza.

Le musiche di Johann Sebastian Bach – l’Invenzione a due voci n.13 BWV 784 e i Corali BWV 617 e BWV 641 – rappresentano le radici più profonde di questa architettura sonora. In esse si riconosce la purezza strutturale e l’elevazione dello spirito che hanno tanto influenzato la vena creativs di Bosso. Una fonte originaria, una sorgente a cui tornare per ritrovare senso e armonia.

Anche la Lode all’eternità di Gesù, movimento tratto dal Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen, è pagina di straordinaria intensità spirituale, attraversata da un senso di trascendenza e di luce. Il tempo rallentato sembra trasformare il suono in preghiera, in atto di contemplazione che si fa visibile nel gesto danzato.

Virgilio Sieni
Il coreografo Virgilio Sieni. (Foto Umberto Visintini)

The Roots

Il culmine del percorso arriva con The Roots, Sonata n.1 per violoncello e pianoforte di Ezio Bosso, opera che chiude idealmente e simbolicamente il tribute. Scritto con la consueta sobrietà espressiva e profondità emotiva, The Roots è un lavoro che guarda al passato – a Bach, Cage, Messiaen, Pärt – ma lo trasfigura in una lingua musicale personale e viva. L’Adagio, indicato “come una marcia funebre”, vibra di una struggente dignità e risonanza interiore. L’Allegro molto ma giusto sprigiona un’energia controllata, una vitalità che si fa inno alla memoria e all’amicizia.

Nel loro insieme, questi brani non costituiscono semplicemente una colonna sonora, ma un tessuto emotivo e narrativo che accompagna e sostiene la coreografia di Sieni. Ogni nota, ogni pausa, ogni gesto, concorre a costruire un rituale di bellezza e di memoria, dove la musica non illustra la danza, ma la abita. La attraversa e la nutre, in un abbraccio che è anche quello tra Ezio e Mario: amici, artisti, voci di una stessa anima.

Scrive Brunello in una toccante lettera a Sieni: “Ezio è stato un amico che mi ha lasciato un segno profondo. A distanza di dieci anni Roots mi manda un richiamo e penso sia il momento di farla sentire per quello che è. O per lo meno quello che io sento che è. Una musica pura, onesta, costruita con poche note, ma con un potenziale espressivo nascosto, una carica esplosiva incontenibile”.Coreografia un amico

Una coreografia che dà voce al legame d’amicizia

Virgilio Sieni restituisce questo legame con una coreografia intima e intensa, che attraversa il corpo come materia luminosa. “Il danzare le musiche che hanno compenetrato il legame tra Mario e Ezio restituisce il senso dell’amore, talmente potente da far pensare al corpo come luce.  Le danze – duetti, quartetti, assoli – si tramandano la qualità tattile di uno spazio pensato come una spirale, un vortice che si unisce al tutto e viceversa”.

La produzione è programmata dal Teatro Massimo Bellini nell’ambito del Catania Contemporanea Fic Festival. E’ a cura del Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, con la collaborazione di importanti realtà culturali quali la Fondazione Ravenna Festival, Opera Estate Festival Veneto, Settimane musicali di Stresa Festival Internazionale, e Antiruggine SR.

Violoncellista tra i più affermati del panorama musicale globale, Mario Brunello è noto per la profondità delle sue interpretazioni e per la capacità di spaziare dal repertorio barocco alla musica contemporanea. Primo italiano a vincere il Concorso Čajkovskij di Mosca nel 1986, ha collaborato con le più prestigiose orchestre del mondo. Curioso sperimentatore, unisce l’attività solistica a progetti che intrecciano musica, filosofia, spiritualità e natura. Suona un violoncello Maggini del Seicento.
Virgilio Sieni, coreografo di rilievo internazionale, è considerato uno dei principali innovatori della danza contemporanea italiana. Fondatore del Centro Nazionale di Produzione della Danza con sede a Firenze, ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia come Direttore del Settore Danza. La sua ricerca si fonda su un dialogo profondo tra corpo, spazio e gesto, con particolare attenzione alla memoria, alla relazione tra i linguaggi artistici e all’etica dello stare insieme attraverso la danza. Per informazioni: www.teatromassimobellini.it