Il primo saluto di Cristo risorto: “..Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi!. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. E Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi!” (Giovanni 20,20)”.
>Papa Leone XIV, nel suo primo incontro con il popolo di Dio e le genti di tutto il mondo, ha scelto di usare le stesse parole del Risorto. È tutto un programma.
La scelta del nome Leone è anch’essa abbastanza chiara.
Papa Leone I Magno venne eletto nel 440 e rimase Pontefice per 21 anni, sino al 461. Una pietra miliare nella storia della Chiesa. Per la sua prestigiosa statura; per il suo equilibrio. Per la sua santità di vita.

Il primo Papa Leone
Avevo scritto così nel volume “Le prime comunità cristiane” (pubblicato nel 2022): “ Papa Leone Magno fermò Attila nei pressi di Mantova nel 452. Diverse sono le notizie che riferiscono questo avvenimento. La tradizione cattolica riferisce che Papa Leone venne accompagnato, nell’incontro con Attila, dai due Apostoli Pietro e Paolo che apparvero in alto nel momento dell’incontro. Altri dicono che Il Papa offri oro e danaro e fermò l’invasore. Altri ancora che il Papa prospettò ad Attila il pericolo di incappare in una epidemia e di morire assieme al suo esercito.
La storia ci riferisce che lo stesso Leone Magno, tre anni dopo, ottenne dai Vandali, che con rapidità avevano iniziato in nuovo “sacco di Roma”, che si risparmiassero i cittadini e che non si bruciasse la città.
Certamente il Papa Leone Magno è la testimonianza concreta della dinamica dei valori cristiani di convivenza tra i popoli. E’ innegabile che il credo dei cristiani e il loro modo di stare insieme liberò le energie di una fraternità umanizzante che può riuscire a manifestare e a vivere capacità di equilibri molto più che la potenza di un impero.
Il corpo di San Leone Magno riposa oggi nella Basilica di San Pietro in quel maestoso altare dove viene riprodotto in altorilievo l’incontro con Attila. Anche Raffaello volle ricordare l’episodio in un affresco all’interno delle stanze vaticane”.

Papa Leone XIII
L’ultimo dei “Leoni” – Papa Leone XIII- fu il Papa dell’enciclica sociale“Rerum Novarum” promulgata il 15 maggio 1891: una svolta storica nella dottrina sociale della Chiesa.
Riporto un brano:“… bisogna inoltre considerare una cosa che tocca più da vicino la questione: che cioè lo Stato è una armoniosa unità che abbraccia del pari le infime e le alte classi. I proletari né di più né di meno dei ricchi sono cittadini per diritto naturale, membri veri e viventi onde si compone, mediante le famiglie, il corpo sociale: per non dire che ne sono il maggior numero.
Ora, essendo assurdo provvedere ad una parte di cittadini e trascurare l’altra, è stretto dovere dello Stato prendersi la dovuta cura del benessere degli operai. Non facendolo, si offende la giustizia che vuole si renda a ciascuno il suo. Onde saggiamente avverte san Tommaso: Siccome la parte e il tutto fanno in certo modo una sola cosa, così ciò che è del tutto è in qualche maniera della parte (S. Th. II-II, q. 61, a. 1 ad 2).
Perciò tra i molti e gravi doveri dei governanti solleciti del bene pubblico, primeggia quello di provvedere ugualmente ad ogni ordine di cittadini, osservando con inviolabile imparzialità la giustizia cosiddetta distributiva”… Una visione chiara e un programma anche questo.
Antonino Leotta