Riflessione / Papa Leone XIV e il suo cammino d’amore che guida alla conversione

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Con l’elezione del nuovo Pontefice inizia un cammino inedito per la Chiesa Cattolica e per il mondo intero. Siamo tutti in attesa di capire come si muoverà Papa Leone XIV e quali percorsi indicherà per parlare di Gesù Cristo in questo nostro tempo.

Già le sue prime parole – che ci sembrano programmatiche – indicano quale sia il primato della missione degli apostoli, oggi. In esse risuona il messaggio di Cristo risorto agli Apostoli che se ne stavano impauriti richiusi nel loro dolore e nella delusione di avere visto la tomba vuota e in assoluta mancanza di notizie su di lui.

Ma Cristo si presenta all’improvviso con il suo corpo glorioso con un saluto speciale: “La pace sia con voi”. Già prima di morire aveva detto loro che la Pace offerta da lui non è quella del mondo.

Il Papa porta un messaggio di pace e amore

Il saluto di Papa Leone XIV risuona alla stessa maniera, quando egli stesso continua, che questo è il saluto del Risorto. Un saluto che si accompagna al messaggio finale, prima di ascendere al cielo “Andate in tutto il mondo ed annunciate il Vangelo!”. Perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscere e amare il Figlio del Dio vivente.

Come parlare di Gesù Cristo ai giorni nostri? Perché il messaggio di Cristo oggi è così impegnativo e urgente?
E’ vero, negli occhi del Bambino di Betlemme e nei tratti dell’uomo adulto, che attraversava la Galilea, la vita di Gesù è stata una manifestazione di una vita umana piena di senso e meritevole di essere imitata da ciascun uomo che vive su questa terra.
L’umanità di Cristo, assunta da ciascun uomo a modello di vita, rende divino l’uomo. Nell’umanità di Cristo, ogni uomo può acquistare una saggezza del vivere per sé e per chi si lascia da Lui contagiare.
Ogni uomo deve sapere di essere amato in modo speciale, unico, per il fatto stesso di esistere.

Papa Leone XIV

 La vita si nutre di amore

Non c’è vita senza una volontà che la crea. La vita si nutre di amore prevalentemente. Dall’amore scaturisce altro amore, che dona significato all’esistenza e contrasta il male e la morte.
Incontrare Cristo, nella sua identità di uomo e nella sua missione di riconciliazione nella complessità della vita impregnata di lotte per il potere e per la sopraffazione di un uomo sull’altro è veramente un dono di un valore incommensurabile.
Perciò è importante sapere che ogni vita è espressione di amore, nasce dal cuore di Dio e si nutre del suo amore per ridonarlo a sua volta nel suo quotidiano esistere.
Ma ogni uomo deve sapere che è una creatura unica e amata in modo esclusivo.  E da questa unicità nasce il suo riprodurre amore in sé e attorno a sé.

Oggi viviamo un tempo frenetico, ci lasciamo sfuggire di mano le cose essenziali, quelle che si capiscono nel silenzio, nello stare ad ascoltare la voce del cuore, i sentimenti che ci attraversano. Non sappiamo chiederci che cosa ci impedisce di essere felici, di vivere nella pace, come trasmetterci vicendevolmente questa pace, da tutti implorata ma mal curata. La Pace è innanzitutto uno stato d’animo che ciascuno deve imparare a conservare nel proprio intimo e saper custodire dagli assalti che dall’esterno possono raggiungerla e distruggerla. La si può custodire solo se si sa dove è riposta, come nasce, dove trova alimento, come si mantiene salda.

Pace è prevalenza dell’amore sull’egoismo

La Pace che Gesù Cristo consegna ai suoi non è quella del mondo, quella del silenzio delle armi e delle sottomissioni al più forte. La pace del Risorto è la vittoria sul male, sull’egoismo, sulla rabbia, sulle sopraffazioni dell’io sugli altri io. E’ frutto di una coscienza pura da pregiudizi, lontana da pretese, quella che può dire a chi gli sta di fronte: “Leggi nel mio cuore e troverai sentimenti di bene verso di te! Leggi nei miei pensieri e vedi quanto sono pronto a spendermi perché tu viva e sii felice! Guardami negli occhi e senti l’afflato di bene che provo per te!”.

Se dentro di me io non sono capace di provare questi sentimenti perché accuso qualcuno per i miei malumori e i  miei rancori, e cerco qualcuno che me li porti via a qualsiasi costo, io non potrò mai gustare la pace. La pace è già la mia coscienza libera da pregiudizi. Quella che riconosce ad ogni altro il diritto di essere felice e di godere la pace del cuore. Ma non c’è nessuno che possa donare la pace ad un cuore ansioso di ricevere tutto dall’esterno. La pace è uno stato d’animo che si nutre di vita buona, onesta, vera, trasparente, che non solo non toglie agli altri ciò che desidera per sé, ma si adopera perché ogni uomo abbia la pienezza di vita che sa desiderare e costruire.

Uniformare i comportamenti ad un modello cristiano di vita

Forse potrà sembrare un pensiero troppo razionale, no. Bisogna anche saper educare i propri desideri a non guardare solo a se stessi, ma a riconoscere che ciò che è buono e bello e dignitoso e giusto, vale per ciascun essere vivente. Ogni uomo dovrebbe adoperarsi perché tutti sulla terra abbiano quel che giova per vivere dignitosamente.

Cristo nella sua umanità, con la sua incarnazione, ha offerto a tutti gli uomini, questo modello di vita. E perché noi possiamo chiamarci o dirci cristiani, ancora oggi, dopo duemila anni di cultura cristiana, dobbiamo acquisire lo stile di vita sul modello di Gesù Cristo.
Se non lo facciamo,  disonoriamo il nome di cristiano.

L’incontro con Cristo è vitale proprio perché provoca inevitabilmente uno stile inequivocabile, riproduce il Maestro. Perché il Vangelo cambia la vita o non è vangelo. La buona notizia è proprio questo cambiamento sostanziale di una vita che si nutre di cose buone e belle, vere, giuste. Il cambiamento di vita è proprio nel senso che ogni gesto parte dall’amore come misura e stile di ogni comportamento.

Papa Leone XIV sia guida alla conversione dei cuori

L’amore che noi esigiamo dagli altri dobbiamo donarlo per primi. L’amore che Cristo ci ha manifestato fino al dono della sua vita è il modello di amore di chi vuole essere cristiano.
Nel suo donarsi, l’amore è anche perdonarsi, che vuol dire accettare anche le debolezze dell’esistenza umana, riconoscere gli errori. Non c’è amore senza perdono. Non posso dirmi cristiana se non mi comporto da cristiana, né pretendere che gli altri lo siano, se io non mi propongo di esserlo per prima.

Cristo ci chiede di vivere da innamorati della vita, di ogni vita e spenderla amando. Non è poi così impossibile né difficile!
Papa Leone XIV ci guidi in questo cammino di pacificazione a partire dalla conversione dei nostri cuori e ci trovi disponibili e docili a lasciarci convertire.

Teresa Scaravilli