Libri / “La scuola che vorrei”: la visione rivoluzionaria dell’educazione di Daniela Lucangeli

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studenti che frequentano la scuola

Nelle pagine di La scuola che vorrei, Daniela Lucangeli accompagna il lettore dentro la sua visione rivoluzionaria dell’educazione, nata da anni di studio sia della letteratura scientifica sui processi evolutivi e di apprendimento e della letteratura pedagogica e didattica, che dall’esperienza di confronto con docenti genitori e bambini. Il risultato è uno strumento che, attraverso un percorso in 10 punti, costruisce una strada di indicazioni per imparare a muoversi educando il potenziale umano.

“La scuola che vorrei” in 10 passi fondamentali

Questi – illustra una nota stampa – i 10 passi fondamentali per ripensare la scuola con un approccio profondo e scientificamente fondato, condiviso tra docenti, studenti, famiglie e tutta la comunità educante:

  • Essere magister significa pensarsi come differenziale di sviluppo: il magister si adopera affinché ogni studente sviluppi anche una consapevolezza di sé come individuo.
  • Insegnare con il cuore: la nostra mente si muove con le emozioni. Incoraggiando emozioni quali gioia, piacere, fiducia, soddisfazione, interesse, l’apprendimento sarà autentico e duraturo.
  • Zona di sviluppo prossimale: se adeguatamente supportato dal contesto educativo, ogni bambino può raggiungere i progressi migliori per se stesso che, da solo, non potrebbe ottenere.  Copertina La scuola che vorrei
  • La scuola che nutre la mente. Oltre l’ingozzamento cognitivo: apprendere richiede un’elaborazione che trasforma le conoscenze in competenze e alimenta lo sviluppo personale.
  • L’errore come alleato dell’apprendimento: è un momento di transizione, permette al processo di crescita di imparare il passo successivo.
  • Tu mi stai a cuore. Il principio dell’I care sposta l’asse educativo da un approccio paternalistico («io mi prendo cura di te») a uno centrato sull’allievo, rispondente alle esigenze individuali.
  • Dall’io al noi. Avere consapevolezza che esistiamo e ci sentiamo compiuti solo nella relazione con l’altro è il primo passo verso un’educazione che voglia essere realmente efficace.
  • La classe inclusiva è un organismo vivente. Non un insieme di individui separati, ma un sistema vivente in cui ogni studente, con le sue unicità, contribuisce alla crescita di tutti.
  • Dalla didattica alle didattiche: le didattiche sono tanti percorsi diversi, capaci di accogliere e sostenere ogni bambino nel suo personale viaggio di apprendimento.
  • Apprendere chiede tempo di vita: perché imparare non è una scintilla che si accende d’un tratto.

Insegnare è un atto di cura

Insegnare è prima di tutto un atto di cura, e l’educazione un viaggio di scoperta e crescita in cui emozioni e conoscenza sono saldamente intrecciate.

Pagine: 104
Prezzo: 16,50€
In libreria da: 30 maggio

Daniela Lucangeli

Daniela Lucangeli Professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova, è autrice di numerosi contributi di ricerca e di intervento nell’ambito dell’apprendimento. È membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali, tra cui l’Accademia Mondiale delle Ricerche sulle difficoltà di apprendimento (IARLD) e presidente Nazionale CNIS (Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati). È inoltre presidente di Mind4Children, spin-off dell’Università degli studi di Padova: una comunità fluida di scienziati, ricercatori, specialisti, insegnanti, educatori al Servizio del Potenziale Umano.