Roma / Presentata in Vaticano la raccolta di poesie “Oltre l’adesso” di don Tornabene

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Oltre l’adesso”, con sottotitolo “Nel divenire dell’essere”, seconda raccolta di poesie di don Orazio Tornabene, direttore della Caritas della diocesi di Acireale, ha cominciato il suo viaggio di presentazioni in Vaticano, mentre i cardinali si riunivano per eleggere il nuovo Pontefice. Cioè in un momento storico di particolare importanza.

E’ stata quasi una scommessa per la casa editrice “La Voce dell’Jonio” partecipare ai “Mercoledì culturali”, organizzati da diversi lustri dalla parrocchia Sant’Anna. Con il coordinamento della prof. Nadia De Marinis Giudici e la presenza in calendario di importanti personaggi della cultura internazionale.

“Oltre l’adesso” / Presentazione

Con l’autore, nel salone parrocchiale dentro le mura della Città del Vaticano, hanno preso la parola le professoresse Rita Messina e Maria Teresa Romeo e il direttore de La Voce dell’Jonio, Giuseppe Vecchio.

Il pomeriggio è stato introdotto dalla prof. De Marinis, che ha dato il benvenuto al gruppetto in trasferta a Roma. E ha rivelato che già qualche poesia di don Orazio, tratta dalla prima raccolta, è stata letta e apprezzata in un precedente incontro.

Il giornalista Vecchio, dopo avere confessato l’emozione provata per il luogo e per il momento storico, ha ricordato la prima partecipazione ai “mercoledì culturali” di nove anni prima. Allora, su iniziativa di don Santino Spartà, “La Voce dell’Jonio”, presentò la raccolta di “Poesie preghiere – da San Francesco a Giovanni Paolo II”, curata dalla giornalista Maria Pia Risa. E ha presentato “La Voce”, animata da volontari, nella sua duplice attività di associazione culturale, organizzatrice di eventi, e casa editrice di libri e della testata giornalistica www.vdj.it.  Testata associata alla Fisc, la federazione che raccoglie in Italia i giornali diocesani. Attività di attenzione al territorio ispirata al motto “informare per formare” che fu del fondatore del giornale, Orazio Vecchio, nel 1958.

“Oltre l’adesso” / Relazione della prof Messina

La professoressa Messina ha descritto il libro dal punto di vista dell’editor, ruolo che svolge nella casa editrice. Ne ha raccontato la genesi, sprigionata dall’entusiasmo dell’autore. È infatti al suo secondo libro. Il primo, dal titolo “Il Creato canta la Tua bellezza”, realizzato in un clima di maggior titubanza da parte sua. Ma sempre con la voglia di comunicare agli altri le bellezze del Creato.

Da sx: Giuseppe Vecchio, Rita Messina, don Orazio Tornabene e Maria Teresa Romeo

“Oltre l’adesso” – ha sottolineato la Messina – si presenta ai lettori con la consapevolezza di continuare il percorso di comunicazione già avviato”. La docente, nonché giornalista, ha rivolto alcune domande all’autore per fare emergere globalmente la fisionomia del libro. Dalle risposte si è evidenziato che il testo è fruibile da tutti. Il suo contenuto mira ad evidenziare le ricchezze presenti nel mondo. Non il mondo lontano ma quello vicino, quotidiano, della vita reale. I piccoli elementi che danno gioia all’animo, come la luce del sole, i tulipani colorati, i papaveri sbocciati.
“La sfumatura della fede – ha rilevato l’editor – arricchisce il testo nella sua profondità”.

“Oltre l’adesso” / Relazione della prof Romeo

La professoressa Romeo, assumendo il ruolo di critica letteraria, ha sottolineato la difficoltà di poter tracciare, nel breve tempo a sua disposizione, un percorso di lettura esaustivo lungo tutte le poesie raccolte nel testo. Per questo ha focalizzato l’attenzione su un’unica poesia, quella intitolata “Quante volte ho accostato l’orecchio”. L’ha presentata come fulcro della disamina. Ne ha evidenziato la costruzione sintattica e metrica armoniosa, la presenza di figure retoriche nonché il significato profondo e quel senso ampio esistente nell’espressione “accostare l’orecchio”. Ha affermato tra l’altro, la professoressa, che ascoltare vuol dire ascoltare da vicino, cioè in “prossimità”. “Ciò che ha fatto Dio, ascoltando il grido di dolore del popolo schiavo in Egitto”.

Don Orazio Tornabene
Don Orazio Tornabene

L’incontro è stato concluso dall’autore, che ha esordito confessando “Tanta emozione nel poter parlare delle mie poesie dentro le Mura Leonine, fuori casa e, potrei dire – tra il serio e il faceto – all’estero”.

“Alla domanda su ciò che ispira la mia poesia, rispondo: l’emozione. Come un pittore, che esprime le proprie emozioni nel miscuglio dei colori, così lo scrivere poesie è il mio modo di rendere leggibile un’emozione attraverso l’accostamento delle parole”.

Don Tornabene: “Scrivo per evangelizzare”

Don Orazio, che è anche autore dei disegni che arricchiscono la raccolta di poesie, compreso quello della copertina, ha poi rivelato: “Se prima ero più immediato, utilizzando le parole che emergevano direttamente dal mio abisso interiore, oggi cerco – tra quelle che affiorano – quella che possa rendere l’emozione più autentica”.

E ha aggiunto: “Alla domanda ‘Perché scrivi e pubblichi poesie?’, rispondo che lo ritengo un modo per evangelizzare. L’evangelizzazione è la missione della Chiesa, e credo che ogni mezzo positivo possa essere utile, persino la scrittura”.

Quindi, l’autore ha commentato sé stesso: “La poesia è l’arte che, guardando le cose, ti impone di parlare con te stesso. Oggi siamo tutti di fretta, e non ci fermiamo ad ascoltare né gli altri, né – tantomeno – noi stessi. La poesia ci costringe a rallentare e a conoscere quella verità che abita in noi e che ha una radice trascendente”.
E ha concluso con una massima: “Se si ha il coraggio di entrare nella propria coscienza, si incontra il divino”.

Un caldo applauso, che sapeva di condivisione e di affetto, ha concluso il pomeriggio culturale del quartetto de “La Voce dell’Jonio” dentro le mura vaticane.

L.V.