Agricoltura / Limone dell’Etna IGP, un’eccellenza tra gli agrumi di Sicilia

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Tra le pendici del vulcano e il mare della riviera jonica cresce il Limone dell’Etna, uno degli agrumi simbolo della Sicilia orientale, riconosciuto nel 2020 come prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP). Un traguardo frutto dell’impegno condiviso tra i 16 comuni della fascia jonico-etnea in provincia di Catania, riuniti nell’associazione “Limone dell’Etna”, che dopo anni di lavoro è riuscita a valorizzare un’eccellenza agricola profondamente legata al territorio.

Si tratta di un limone allo stato fresco, appartenente alla specie botanica Citrus limon L. Burm., coltivato principalmente a partire dalla cultivar Femminello e dai suoi cloni, nonché dalla varietà Monachello. Caratterizzato da un’elevata produttività, fiorisce quasi tutto l’anno offrendo frutti di alta qualità. La sua polpa succosa, il sapore deciso e la buccia intensamente profumata ne fanno un prodotto unico e versatile, apprezzato tanto in cucina quanto per le sue proprietà nutrizionali.

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Origini e caratteristiche del Limone dell’Etna IGP

La storia del Limone dell’Etna affonda le radici in oltre due secoli di tradizione agricola. Una delle prime testimonianze letterarie della sua coltivazione si trova ne I Viceré (1894) di Federico De Roberto, dove si fa riferimento alle opere di bonifica e alla ricerca d’acqua nelle zone di Mongibello, finalizzate alla coltura di arance e limoni. La denominazione “Limone dell’Etna” richiama la peculiarità della sua produzione nei terreni vulcanici alle pendici del vulcano. Questi suoli, ricchi di minerali, conferiscono al frutto qualità organolettiche distintive, ulteriormente esaltate dal particolare microclima pedoclimatico della fascia jonica, mitigato dalla vicinanza al mare.

A rendere unico questo limone non è solo il suo legame con la terra, ma anche il metodo di coltivazione. Tra le tecniche agricole più rappresentative dell’areale etneo vi è la “forzatura” – o “secca” – una pratica tramandata da generazioni che consiste nella sospensione mirata dell’irrigazione per stimolare una fioritura estiva. Questo metodo consente di ottenere i cosiddetti verdelli, limoni estivi dalla qualità elevata e dalla forte identità territoriale. La coltivazione avviene secondo metodi convenzionali, integrati o biologici, e la raccolta è effettuata esclusivamente a mano con l’uso di forbicine per preservare l’integrità del frutto. La qualità si riflette anche nelle analisi chimico-fisiche. Rispetto ad altri limoni siciliani, il succo presenta un tenore più elevato di acidità e solidi solubili, mentre la buccia, ricca di oli essenziali, restituisce un profumo intenso e caratteristico. Elementi che fanno di questo prodotto un’eccellenza agricola profondamente legata al suo territorio d’origine.

Agricoltura / Le varietà del Limone dell’Etna IGP

Il Limone dell’Etna si distingue in diverse varietà, ciascuna con caratteristiche morfologiche e organolettiche specifiche che ne esaltano la qualità e la versatilità. Il Femminello Primo Fiore si riconosce per la forma ellittica e la buccia che varia dal verde chiaro al giallo citrino, con una polpa succosa dello stesso colore. Il Femminello Bianchetto (o Maiolino) ha forma ellittica o ovoidale, buccia giallo chiaro e polpa gialla. Mentre il Femminello Verdello, detto anche limone estivo, presenta forma ellittica-sferoidale, buccia da verde a giallo chiaro e polpa dal verde chiaro al giallo citrino.

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Ancora il Monachello Primo Fiore, anch’esso dalla forma ellittica, mostra tonalità che vanno dal verde chiaro al giallo citrino sia nella buccia che nella polpa. Il Monachello Bianchetto ha forma ellittica o ovoidale, buccia giallo chiaro e polpa gialla, mentre il Monachello Verdello, come il suo omologo Femminello, si distingue per la forma ellittica-sferoidale, la buccia dal verde al giallo chiaro e la polpa verde chiaro o giallo citrino. Tutte le tipologie sono accomunate dal tipico aroma agrumato conferito dal citrale e da un succo di colore giallo brillante.

Limone dell’Etna: un’eccellenza siciliana riconosciuta nel mondo

Il Limone dell’Etna può essere conservato in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto, per mantenerne intatte la freschezza e le proprietà. Apprezzato per la sua versatilità, è ideale da consumare fresco, come condimento o ingrediente in ricette dolci e salate. La sua buccia profumata e ricca di oli essenziali è particolarmente adatta alla preparazione di granite, gelati, dolci e bevande. Tradizionalmente, il succo è protagonista della celebre bevanda catanese a base di seltz, limone e sale. Oltre all’impiego alimentare, si distingue per le sue proprietà terapeutiche e, come già anticipato, per l’elevato contenuto di citrale, che conferisce al succo caratteristiche chimico-fisiche superiori rispetto ad altri limoni.

Il Limone dell’Etna rappresenta un legame profondo tra agricoltura e territorio. La sua coltivazione è il frutto di una tradizione secolare, custodita dalle comunità della fascia jonico-etnea. Il riconoscimento IGP ha segnato una svolta decisiva per la valorizzazione di questo agrume unico. Ha permesso di tutelarne le varietà, di rafforzarne l’identità e di garantirne la qualità sul mercato nazionale e internazionale. Il marchio IGP non solo ne certifica l’origine, ma protegge un patrimonio culturale e ambientale. Oggi il Limone dell’Etna continua a essere simbolo di eccellenza siciliana. Un prodotto che unisce storia, sapore e sostenibilità. E che racconta, con ogni suo frutto, la ricchezza della terra da cui nasce.

Mariachiara Caccamo