Libri/ Intelligenza e disincanto nella quasi autobiografia di Vladimir Di Prima

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presentazione libro di Vladimir Di Prima

Pinuccio Badalà è un ragazzo di provincia con sogni e ambizioni più grandi, forse, di lui. Un giovane che ha idoli irraggiungibili e vede le grandi città come qualcosa di lontano e grandioso: quel che si direbbe un provinciale.
Il sogno di Pinuccio è presto detto: diventare un grande scrittore di successo tanto da potere entrare un giorno nelle antologie.
Sorge dunque la domanda: Genio incompreso o ingenua arroganza giovanile?
Pinuccio Badalà è il protagonista di “Il buio delle tre” di Vladimir Di Prima, presentato nei locali della biblioteca storica di Acicatena.

Vladimir Di prima presenta il suo libro
Giuseppe Frezza, Vladimir Di Prima (al centro) presenta il suo libro, Rita Vinciguerra

A fare gli onori di casa l’instancabile sindaco Margherita Ferro che, dopo un excursus storico fantasioso sul presunto valore storico e culturale della sua città, ha speso parole di stima e di apprezzamento per lo scrittore.

Dopo, la parola è toccata all’organizzatore dell’evento il cav. Giuseppe Frezza: “Ci troviamo oggi in un luogo di assoluta importanza dal punto di vista storico: l’ex convento di sant’Antonio di Padova. Convento che è diventato sede della biblioteca storica di Acicatena, dove sono conservati incunamboli, cinquecentine e libri dal ‘400 al ‘700. Il fondo antico non è destinato alla consultazione, eccezion fatta per studiosi specializzati in testi storici”.copertina Il buio delle tre

Quasi un’autobiografia

“Vladimir Di Prima, nonostante la giovane età è uno scrittore e regista già affermato- ha esordito la moderatrice Rita Vinciguerra. – Il libro rivela l’anima di uno scrittore. Il desiderio di un giovane di provincia Pinuccio Badalà di sfondare nel mondo letterario, desiderio che incontra non pochi ostacoli nel mondo dell’editoria italiana quantomai complesso e a volte elitario. Un romanzo dallo stile piano e colto allo stesso tempo, semplice ma dall’alto valore letterario”.

L’autore Di Prima comincia a raccontare il suo romanzo. “Quanto c’è di autobiografico nel mio libro? Rispondo io: molto. Ovviamente Pinuccio Badalà non è Vladimir Di Prima. Un ragazzo di provincia dalle belle speranze che, come tutti i provinciali, vede i centri dell’editoria e dell’informazione come Roma e Milano distanti e irraggiungibili. La voglia di diventare uno scrittore, di sfondare il tetto di cristallo. Quando io ho iniziato a scrivere mi sono trovato le porte in faccia: un editore mi disse che scrivevo troppo bene per il pubblico italiano. E in effetti l’editoria italiana campa sulla mediocrità”.

Ferro e Frezza
Il sindaco Margherita Ferro e il cav. Giuseppe Frezza

Le letture sono state offerte da Ignazio Coco e le poesie musicate di Gesuele Sciacca e Daniela Greco hanno chiuso l’incontro letterario.

Una penna schietta, accessibile ma non facile è quella di Vladimir Di Prima. Egli con arguzia descrive impietosamente, senza mai appesantire il tratto, il mondo dell’editoria della Penisola. Un ragazzo che nonostante qualche ingenuità letteraria ha una visione ben chiara delle dinamiche dell’esistenza.

                                                                                                  Giosuè Consoli