Il settore giovani dell’azione cattolica diocesana organizza per il penultimo week end di maggio, nel Parco Princessa di Santa Venerina, il primo Spring fest: festival musicale rivolto ai ragazzi. L’evento, che si terrà sabato 24 maggio a partire dalle ore 17, ha come tema “il ritmo delle cose” e mira a diventare appuntamento annuale con i giovani della comunità diocesana acese.
Questa manifestazione si colloca nell’ampio cartellone di eventi che il settore giovanile di AC organizza affinchè i giovani possano vivere momenti di significativa fraternità che li aiutino a riflettere su se stessi e sul mondo che li circonda. In un tempo complesso e confuso come quello in cui viviamo è fondamentale che questi eventi, che sempre più si legano alla cultura del bello e all’educazione alla legalità, siano occasione di confronto tra i giovani.
L’evento alternerà l’esibizione di band musicali emergenti del territorio e momenti di riflessione con attività e testimonianze. La serata si concluderà con un dj set e durante tutta la manifestazione sarà possibile visitare il museo interrattivo itinerante.
Abbiamo parlato di questa manifestazione con Matteo Calanna e Corinne Cavallaro, vicepresidenti del settore giovanile di AC per la diocesi di Acireale.
La voce degli organizzatori
A rispondere alle prime domande è Matteo Calanna, che ci accompagna alla scoperta dello Spring fest.
Il settore giovani dell’azione cattolica organizza per la prima volta lo Spring fest, di cosa si tratta?
Ogni anno organizzavamo quella che chiamavamo “Festa di primavera”, ovvero una giornata da trascorrere insieme all’insegna della leggerezza, da ponte tra le iniziative più grandi del campo invernale e del campo estivo. Quest’anno però abbiamo pensato di rimodulare la formula, trasformando la giornata in un grande evento dedicato a tutti i giovani, non solo strettamente a quelli appartenenti all’AC, e abbiamo naturalmente scelto la musica come trait d’union per tutte le realtà
Qual è lo scopo di questa manifestazione?
Lo scopo è principalmente quello di coinvolgere il maggior numero possibile di giovani, da tutti i contesti di appartenenza, per dare la possibile, attraverso la condivisione e la musica, di far conoscere la nostra realtà associativa e i suoi e nostri valori
A chi si rivolge l’evento e come sarà possibile partecipare?
Lo Spring fest si rivolge a tutti i ragazzi e i giovani in età compresa tra i 15 e i 30 anni. È possibile partecipare acquistando le prevendite tramite le nostre pagine social (settore giovani Acireale e MSAC Acireale) a prezzo ridotto o direttamente al botteghino all’ingresso il giorno dell’evento.
Il tema scelto è “il ritmo delle cose”, a cosa fa riferimento?
Abbiamo pensato ad un tema che potesse essere comune alle realtà che vivono i giovani oggi. Spesso ci sentiamo schiacciare dagli eventi e dalla frenesia della nostra vita, perdendo di vista l’essenziale. Pensiamo che sia importante riuscire a sentire “il ritmo delle cose”, ovvero avvertire che tutto avviene col suo tempo, che è necessario capire quando serve pazienza e quando invece tuffarsi nell’attimo. Sentirsi scorrere addosso la vita è il modo migliore per vivere al meglio.
Sarà occasione per presentare il MSAC, realtà nuova nel nostro panorama diocesano. E’ una sfida importante che l’Azione Cattolica ha scelto di affrontare. Di cosa si tratta?
All’interno della nostra diocesi mancava la realtà del movimento studenti (MSAC). Fin dall’inizio del nostro mandato come vicepresidenti giovani della diocesi, io e Corinne abbiamo sentito la necessità di dare inizio a questa importante branca dell’AC, che si occupa di fare da tramite con un contesto importantissimo per i giovanissimi che è quello della scuola. Siamo riusciti a formare un primo nucleo di ragazzi appassionati e con tanta voglia di fare. Speriamo possa essere l’inizio di una grande realtà che cammini accanto a quella “classica” del settore giovani!
Continuiamo la nostra chiacchierata sullo Spring fest con Corinne Cavallaro, che ci aiuta a conoscere le attività che sarà possibile trovare all’interno della manifestazione e le modalità di promozione dello stesso.
Lo Spring fest ha le caratteristiche per diventare uno dei momenti aggregativi di maggior impatto per i giovani della diocesi di Acireale. I post sui canali social dell’Azione Cattolica diocesana si rivolgono proprio a loro e ricalcano i maggiori trend del momento. Come li realizzate e quanto tempo impiegate affinchè siano editabili?
Ciò che rende davvero speciale questo evento è che nasce dai giovani per i giovani. Ogni componente della nostra équipe ha delle peculiarità e mette a disposizione i propri talenti affinché ogni aspetto dell’organizzazione sia curato al meglio. È un lavoro di squadra autentico, fatto di collaborazione e spirito di servizio. Per quanto riguarda la comunicazione social, abbiamo voluto curarla con attenzione per adottare un linguaggio ancora più diretto e vicino ai giovani. Grazie alla creatività e alla bravura di Enrico Cristaudo, il nostro esperto in grafica, e alla sensibilità di Silvia Trifiletti, sempre aggiornata sui trend del momento, siamo riusciti a costruire una presenza social coerente, dinamica e attrattiva.
Il lavoro parte da una programmazione dettagliata dei post, con cadenza settimanale, prestando attenzione al giorno e all’orario di pubblicazione per ottenere la massima visibilità possibile. Il tutto viene realizzato seguendo uno stile comunicativo e grafico condiviso, così da creare un’identità forte e riconoscibile. I tempi di realizzazione dei contenuti variano in base al tipo di post o video, ma in genere vengono realizzati nei momenti successivi alle riunioni organizzative, che regalano anche un po’ di spensieratezza e divertimento a tutto il gruppo. Cerchiamo di costruire una comunicazione che non solo informi, ma coinvolga e inviti davvero a partecipare.
Quanti giovani vi aspettate che rispondano al vostro invito a partecipare allo Spring fest?
Abbiamo cercato di promuovere l’evento utilizzando diversi canali, sia attraverso i social che mediante le relazioni interpersonali, sperimentando anche il metodo della ‘prevendita’ da consegnare fisicamente alla persona interessata, così da incentivare il rapporto diretto e personale. Siamo felici perché abbiamo già ricevuto risposte molto positive, sia da ragazzi che non frequentano i contesti parrocchiali, sia da realtà esterne alla nostra associazione. Come équipe e come settore, uno degli obiettivi su cui vogliamo lavorare è proprio quello di costruire nuove reti, in particolare con associazioni e realtà a noi vicine, come oratori, il CSI e tante altre. Ad oggi abbiamo ricevuto adesioni da circa 150 giovani, e questo ci riempie di gioia e ci dà ancora più motivazione per continuare su questa strada.
Una serata rivolta ai giovani in cui ballare e fare festa, con un occhio particolare al museo interrattivo. Di cosa si tratta?
Vogliamo proporre dei contenuti su cui i ragazzi possono riflettere, legati al tema filo conduttore di tutta la serata: Il ritmo delle cose. L’idea è quella di trasmettere questi spunti attraverso un museo pensato appositamente per loro, con una forte componente interattiva, itinerante e sensoriale – un’esperienza che coinvolga l’udito, la vista, il tatto, ma soprattutto la mente e il cuore. Vogliamo che sia un’occasione nuova, vicina al loro modo di vivere e comunicare, che li inviti a mettersi in gioco e ad esprimersi liberamente sul tema della serata. Allo stesso tempo, il museo vuole essere anche un momento personale di pausa e riflessione: uno spazio dove ciascuno possa decidere quando fermarsi, con che ritmo viverlo e quanto tempo dedicargli. In fondo, è proprio questo il cuore del messaggio: imparare ad ascoltare il proprio ritmo.
Sarà presente anche un ospite che porterà la sua testimonianza. Cosa puoi svelarci su questo momento centrale nell’evento?
L’ospite che abbiamo invitato per questo momento centrale della serata è don Davide Paglia, assistente regionale del settore adulti. Lo abbiamo conosciuto durante il campo adulti diocesano e la sua testimonianza ci ha colpiti fin da subito. Don Davide ha un modo di comunicare diretto, semplice e significativo. Proprio per questo lo abbiamo invitato anche al nostro campo invernale del 2024. E lì abbiamo avuto la conferma: la sua testimonianza ha toccato i ragazzi nel profondo ed in molti si sono ritrovati nelle sue parole. Così, quando abbiamo iniziato a pensare a questo evento, il suo nome è venuto fuori in maniera naturale.
Vogliamo proporlo ad un pubblico ancora più ampio, con la speranza che il suo carisma e il suo modo di comunicare la parola di Dio riescano ad arrivare anche a chi in questo momento si trova distante dalla fede, e chissà… magari le sue parole riusciranno a piantare un piccolo seme. Anche solo quello per noi sarebbe già tanto.
Che messaggio vuoi dare ai giovani per invitarli, ancora una volta, a partecipare allo Spring fest?
Ai giovani vogliamo dire questo: prendetevi questo momento per voi. Non è solo un evento, ma uno spazio da vivere insieme, dove potersi fermare, ascoltare, riflettere, ma anche ridere, condividere insieme momenti autentici. Ci sarà musica, arte, e tanta voglia di stare insieme. Vi aspettiamo giorno 24!
Chiara Costanzo