Il progetto “La mia piccolacittà” diventa un’associazione di volontariato. Stesso nome e un grande obiettivo: continuare la rigenerazione della città di Acireale, sempre partendo dalla creatività di bambini e ragazzi. In una sala stampa del Comune di Acireale piena di studenti che hanno partecipato, – illustra una nota stampa – le cooperative A casa di Momo e Identità – che hanno portato avanti “La mia piccolacittà” in collaborazione con la Città di Acireale – hanno presentato il risultati di un anno di attività.
Quasi duemila bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni – inclusi dieci in “messa alla prova” per consentire loro di uscire dal circuito penale – sono stati coinvolti, tra giugno 2024 e oggi, insieme alle loro famiglie, e a circa 300 tra insegnanti ed educatori ed educatrici.
Una rete che si è costruita e che ha portato avanti una progettazione partecipata e un elenco di cantieri creativi diffusi per la città e gli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa.
«L’obiettivo, pienamente raggiunto, era dimostrare che non c’è nessuna differenza tra strade, piazze e casa», ricorda il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo. «Abbiamo contribuito a generare il senso e il valore del bene comune nelle nuove generazioni. Ed è bello vedere come questo sia stato fatto grazie al gioco e alla collaborazione».
«È stata una bellissima esperienza – interviene l’assessore alla Pubblica istruzione Valentina Pulvirenti – che formalmente termina qui. Ma continua con l’associazione che creata e con i frutti che ha lasciato. Ci ha dimostrato il valore della creatività dei ragazzi e l’importanza del loro coinvolgimento».
Dal progetto all’associazione
Il tema dell’«empowerment» di bambini e adolescenti è uno dei principali. «Abbiamo raccolto dei dati, abbiamo dato dei questionari da compilare. Così abbiamo scoperto che partecipando alle attività è migliorato il tono dell’umore, si è ridotta l’ansia, è migliorata la reazione alle cose inaspettate», spiega Stefania Ferrara, referente del progetto “La mia piccolacittà” per A casa di Momo.
«Ce lo hanno detto loro, scrivendoci quanto si sono sentiti felici, bambini, e ragazzi, di sentire che le loro opinioni erano considerate – conclude Ferrara. – Per questo l’associazione di volontariato che abbiamo costituito, con le famiglie dei partecipanti, educatori, e cittadini attivi ha lo scopo di proseguire su questa strada. Affinché questo sia stato il primo passo, a cui ne seguano tanti altri».
I partner di “La mia piccolacittà” sono le Soc. Coop. Soc. A Casa di Momo e Identità, il Comune di Acireale, l’Ufficio Servizio Sociale Minori di Catania, gli istituti comprensivi e d’istruzione Giovanni XXIII, Vigo Fuccio – La Spina, Galileo Galilei, Gulli e Pennisi, Galileo Ferraris, l’Aps Chiarìa, il circolo Sartorius Waltershausen Legambiente Acireale, le associazioni culturali L’Albero Filosofico e Cardacìo, la fondazione di partecipazione “Atene e Roma”, l’associazione Zelos onlus.
“La mia piccolacittà”, dell’ATS costituita dalla Soc. Coop. Soc. A Casa di Momo e la Soc. Coop. Soc. Identità, è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per le Politiche della famiglia, nell’ambito dell’avviso pubblico per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali ed educative di persone di minore età “Educare Insieme”.