Acireale / Il vasto patrimonio archeologico del territorio acese in una conferenza alla Zelantea

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Da sin. il dott. Giuseppe Contarino, il prof. Edoardo Tortorici e la prof.ssa Maria Teresa Magro

 

Incontro di alto spessore alla Biblioteca Zelantea, su recenti ricerche archeologiche nel territorio acese. Il presidente dell’Accademia degli Zelanti e Dafnici, dott. Giuseppe Contarino, ne sottolinea le novità, con l’auspicio di nuovi scavi, ipotizzando un parco archeologico vasto, ma nascosto. Fa un appello ai comuni di Acireale, Acicatena, Acicastello per garantire un futuro diverso alle nuove generazioni.

Da sin. il dott. Giuseppe Contarino, il prof. Edoardo Tortorici e la prof.ssa Maria Teresa Magro
Da sin. il dott. Giuseppe Contarino, il prof. Edoardo Tortorici e la prof.ssa Maria Teresa Magro

Il prof. Edoardo Tortorici, ordinario di Topografia antica nell’Università di Catania e nella Scuola archeologica italiana di Atene, redattore di una carta subacquea dello Ionio, specie della costa catanese e di Capomulini, disserta sul “Culto delle acque e una stipe votiva”.

La sala della biblioteca Zelantea
La sala della biblioteca Zelantea

Citati i miti di Aci e Galatea, l’apporto dello scrittore latino Plinio e di studiosi successivi, conoscitori sia del porto di Capomulini, con punto di ancoraggio di navi ammiraglie, sia della contrada Isola, legata alle Terme di Santa Venera al Pozzo, sostiene l’importanza della realtà archeologica, risalente all’epoca neolitica e a quella del rame. Imponente, la concentrazione di materiali: moltissime tombe; cocci, anfore e simili nel mare; un tempietto e tre capanne; una fontana sacra dedicata o a Nereo o alle Nereidi, oppure a Posidone.

L’oratore richiama il prof. universitario Guido Libertini che nel 1953 s’interessò a ritrovamenti antichi, e l’ing.Tomarchio. Entrambi, aiutati da studenti, iniziarono i lavori per riportare alla luce, in varie riprese, il cosiddetto “tempio” di Capomulini e il relativo banco di lava originario.

La dott.ssa Maria Teresa Magro, della Soprintendenza di Catania, direttrice del Museo archeologico di Randazzo, collabora con la cattedra universitaria di Topografia antica di Catania: ha diretto scavi a Mascalucia, Caltagirone, Aci Catena, Calatabiano, Monte San Paolillo; nel 2014, alla Reitana.

Parla, servendosi di proiezioni del video, della grande struttura d’insediamento ellenistico alla Reitana, con fratture nella roccia, della scoperta di una stipe ellenistica votiva, con ceramiche di ottima qualità, appartenenti ad un ipotetico tempio vicino, tegole, monete, oggetti in bronzo, una testina di Artemide e altri resti.

                                                                      Anna Bella

 

 

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