Al Rizzoli di Bagheria asportato ad una tredicenne un tumore primitivo dell’osso

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tredicenne cui è stato asportato tumore primitivo dell'osso

È stato eseguito al Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria un intervento di asportazione di un tumore primitivo, un sarcoma di Ewing, in una paziente in età pediatrica.

Anna (nome di fantasia) è stata visitata la prima volta all’età di 11 anni dal dottor Angelo Toscano, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria diretto dal dottor Giovanni Pignatti. “Accusava dolore al nervo sciatico, ma un tipo di dolore particolare che mi ha subito insospettito – ricorda Toscano.  Dopo esami di approfondimento presso la Radiologia di Villa Santa Teresa le abbiamo infatti diagnosticato un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso. Tumore che al Rizzoli conosciamo bene, il sarcoma di Ewing, in una vertebra lombare. Da lì è iniziato il percorso di cura”.

Anna si è sottoposta subito a cicli di chemioterapia presso l’ARNAS Ospedale Civico di Palermo ai quali ha risposto bene. L’ha seguita il dottor Paolo D’Angelo, direttore dell’Oncoematologia pediatrica. Gli esami post trattamento chemioterapico mostravano un netto miglioramento; dopo qualche tempo però durante una visita di controllo è emersa una recidiva.
Dopo gli opportuni trattamenti pre-intervento, venerdì 9 febbraio l’équipe del Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha eseguito l’asportazione del tumore. L’équipe era composta per la circostanza dal direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli di Bologna, Alessandro Gasbarrini, dal dottor Angelo Toscano e dal dottor Fabrizio Perna, dell’Ortopedia generale della sede di Bagheria. E ancora, dal direttore dell’Anestesia e terapia intensiva, Jacopo Frugiuele e da tutto il personale di sala operatoria.

Asportazione del tumore primitivo dell’osso: intervento impegnativo

“Per prima cosa – spiega Toscano – abbiamo stabilizzato con viti e, successivamente, barre la colonna vertebrale e isolati e protetti midollo e radici. Poi abbiamo proceduto all’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma. Successivamente, attraverso un secondo accesso chirurgico, in questo caso laterale, abbiamo asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio.

dottori Toscano e Fringiuele
I dottori Angelo Toscano e Jacopo Fringiuele

In sala operatoria era presente insieme a noi l’équipe di chirurgia vascolare del professor Francesco Talarico, del Civico di Palermo, che si è occupata di isolare i vasi arteriosi e venosi davanti alla vertebra malata. Prima dell’intervento Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombari. Questa volta direttamente al Civico, ospedale col quale il Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha da tempo una consolidata collaborazione, presso la Radiologia interventistica diretta dal dottor Mario Vallone. È stato un passaggio fondamentale per controllare e prevenire sanguinamenti di sala operatoria”.

I chirurghi del Rizzoli hanno sostituito i dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia. “La protesi modulare – aggiunge Toscano – è come una serie di mattoncini. Si assembla fino ad ottenere la misura adeguata a ripristinare in questo caso la corretta lordosi. Cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale”.

Dipartimento Rizzoli sicilia
BAGHERIA (PALERMO) – Villa Santa Teresa – Dipartimento dell’Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR)

Asportazione del tumore primitivo dell’osso: il primo intervento del genere in paziente in età pediatrica

“È la prima volta che eseguiamo al Rizzoli-Sicilia l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso in una paziente in età pediatrica – sottolinea il dottor Gasbarrini. L’intervento si è svolto alla perfezione. Al Rizzoli le vertebrectomie che eseguiamo per tumori aggressivi come il sarcoma di Ewing, cordomi, condrosarcomi, osteosarcomi, tumori a cellule giganti, osteoblastomi sono tutte personalizzate.
In rapporto all’estensione del tumore infatti noi chirurghi dobbiamo capire quanta parte di osso ed eventualmente tessuti resecare. Pianificando inoltre la protesi con la quale poi andremo a sostituire quanto asportato. In questo caso la protesi in carbonio era la scelta più adeguata per permettere ad Anna di completare il suo percorso di cura”.

“Il Rizzoli da sempre è punto di riferimento per bambini e giovani con problemi ortopedici complessi e oncologici. Il primo intervento su tumore delle ossa in Istituto fu fatto esattamente cento anni fa, nel 1924. Quando questa malattia estremamente aggressiva era pressoché sconosciuta – spiega il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna.

Un grande traguardo curare i pazienti vicino al luogo di residenza

Sono oltre 50mila i pazienti che abbiamo seguito in ambito oncologico e avere la possibilità di farlo anche a Bagheria è per noi un grande risultato. Poter curare le persone con le metodiche cliniche e chirurgiche più all’avanguardia sviluppate grazie alla ricerca, è tra le nostre principali missioni come IRCCS, il nostro profilo di ospedale scientifico di riferimento per l’ortopedia. Per i pazienti siciliani, grazie all’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Siciliana, si aggiunge la possibilità di farlo vicino al luogo di residenza. E questo significa molto anche per la vita delle famiglie soprattutto quando si tratta di patologie che necessitano lunghi periodi di cura o numerosi controlli”.

“La fattiva e proficua collaborazione dell’ARNAS Civico con il Dipartimento Rizzoli-Sicilia è attiva da oltre dodici anni – sottolinea il Commissario straordinario Walter Messina. Aver potuto collaborare e partecipare a questo importante intervento è la conferma di quanto lo scambio di competenze porti a grandi risultati. Continueremo a lavorare insieme ogni qualvolta i casi clinici da trattare necessiteranno di competenze multidisciplinari a beneficio di tutti i pazienti che decideranno di rivolgersi alle nostre strutture”.

“Ancora una volta la competenza dei nostri professionisti sanitari, insieme ai colleghi siciliani, ha permesso di intervenire in un caso molto complesso. Abbiamo restituito il sorriso ad Anna, con l’augurio di una vita in cui possa realizzare tutti i suoi sogni – dice l’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini. – La sanità pubblica è questa, una sanità in grado di collaborare tra territori, mettere in campo le competenze più alte del Paese e farsi carico delle situazioni più complesse. Ai sanitari che hanno collaborato all’intervento il mio ringraziamento, anche a nome della giunta regionale dell’Emilia-Romagna”.

“Voglio esprimere grande compiacimento – ha commentato l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – per come la sinergia collaborativa instaurata ormai da anni con la Regione Emilia-Romagna, l’Istituto Rizzoli e l’ARNAS Civico di Palermo abbia potuto garantire nella nostra Isola un’operazione così importante nella massima sicurezza e dai risultati eccezionali. Auspichiamo che sempre più interventi di grande complessità e standard elevati possano essere garantiti ai cittadini siciliani. Grazie anche alla collaborazione tra Regioni e alla dedizione quotidiana dei professionisti coinvolti. L’obiettivo della nostra regione è quello di assicurare ai cittadini siciliani il diritto alla salute e all’assistenza, in piena sicurezza e sul proprio territorio”.

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