Carnevale Acireale / Storia e tradizione del “più bel Carnevale di Sicilia”

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Ogni anno, il Carnevale di Acireale attira in Sicilia centinaia di turisti, visitatori e curiosi, trasformando le vie barocche della città in un palcoscenico a cielo aperto. Non è solo una festa di coriandoli e maschere: è un’esperienza immersiva che racconta tradizione, creatività e senso di comunità. Conosciuto come “il più bel Carnevale di Sicilia”, questo evento è una delle più antiche e vivaci “ricette di buonumore” della nostra terra.

Tra l’Etna e il mare, nella suggestiva cornice della Riviera dei Limoni, Acireale accoglie chi ha voglia di lasciarsi coinvolgere da un’atmosfera di pura meraviglia. Luci, musica, carri allegorici e grotteschi realizzati con maestria dagli artigiani locali. Gruppi mascherati, spettacoli serali e specialità della cucina siciliana si fondono qui in un crescendo di emozioni. E in ogni sorriso, in ogni petalo e in ogni nota musicale, si respira il calore autentico di una comunità che da secoli celebra il Carnevale come espressione della propria identità.

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Carnevale Acireale / Le radici storiche del più bel Carnevale di Sicilia

Il Carnevale nella terra di Jaci affonda le sue radici del XVI secolo. Le prime testimonianze scritte risalgono al 1594, quando i Giurati della città destinarono un contributo ai frati Cappuccini per le festi di carnilivari. Nel tempo, la festa si è arricchita di elementi simbolici e satirici. Durante il Carnevale, tutto era concesso: i cittadini potevano liberamente prendersi gioco dei potenti. Nasce così la tradizionale maschera dell’Abbatazzu, detta anche Pueta Minutizzu, che ironizzava sulla classe ecclesiastica del tempo. Una satira diretta e pungente, rivolta in particolare all’Abate-Vescovo di Catania. Nel ‘600, una delle tradizioni popolari più vivaci del Carnevale era il lancio degli agrumi. Un gioco che, a causa degli eccessi, fu proibito con un bando nel 1612.

Dopo il terremoto del 1693, la manifestazione subì un lungo perioiodo d’arresto, ma tornò a vivere nel XVIII secolo. Nuove maschere si aggiunsero all’Abbatazzu: i Baruni, caricature dell’aristocrazia, e i Manti, travestimenti pensati per garantire l’anonimato a chi li indossava. Nel XXI secolo si affermò la cassariata: una sfilata di carrozze (landaus) con nobili che lanciavano sulla folla confetti colorati. Ma a partire dal 1880, la scena fu interamente conquistata dai carri di cartapesta. Realizzati con grande maestria dagli artigiani locali, sono diventati il simbolo stesso del Carnevale acese.

Dal 1929 l’organizzazione venne affidata all’Azienda Autonoma e Stazione di Cura di Acireale, che ne curò la realizzazione fino agli anni ’90, quando la gestione passò al Comune. In quegli anni l’ente promotore contribuì a mantenere viva la tradizione, anche in momenti storicamente difficili. Un evento degno di nota fu il “Palio degli asini” del 1948. Una corsa goliardica disputata presso il campo sportivo dei Cappuccini, che riportò il sorriso tra la gente e restituì alla città un momento di spensieratezza, all’indomani della guerra.

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L’evoluzione dei carri allegorici: da cartapesta a espressione artistica e satirica

Nel clima di rinnovato entusiasmo della ripresa economica del dopoguerra, il Carnevale continuò a crescere. Negli anni ’50 fecero la loro comparsa i primi carri infiorati, decorati con migliaia di fiori freschi. Mentre negli anni ’70 la manifestazione assunse la forma spettacolare e scenografica che la contraddistingue ancora oggi. Oltre alla loro imponenza scenografica, i carri allegorici affrontano ancora oggi, anno dopo anno, temi di attualità. Con uno stile che coniuga satira e creatività, invitano lo spettatore a riflettere su questioni importanti, trasformando l’arte effimera della cartapesta in uno specchio critico del presente.

Sono il simbolo di una tradizione che si proietta al futuro, rinnovandosi grazie al talento degli artigiani locali e alla loro capacità di dare forma alle idee, con intelligenza, ironia e profondità. Nel 1996 Acireale fu inserita nella lotteria nazionale del Carnevale, accanto a città storiche come Viareggio e Putignano. A partire dal 2005, la manifestazione ha poi avviato gemellaggi con altri Carnevali italiani, rafforzando nel tempo il proprio profilo culturale e proiettandosi sempre più su scala internazionale.

Carnevale Acireale / Informazioni utili per i visitatori del più bel Carnevale di Sicilia

A chi desidera vivere di persona l’emozione del Carnevale acese è consigliato organizzare il viaggio con anticipo, dato l’elevato afflusso turistico. Acireale è ben collegata e offre diverse soluzioni di alloggio, dagli hotel storici alle più recenti strutture ricettive. In auto, si può arrivare tramite l’autostrada A18 Catania-Messina, uscendo allo svincolo Acireale. Oppure seguendo la Strada Statale 114 Orientale Sicula con le indicazioni per il centro città. Durante il Carnevale, sono allestite apposite aree parcheggio con tariffe diversificate, pensate per venire incontro alle esigenze di tutti i visitatori.

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In treno, la fermata è la stazione di Acireale, dalla quale è possibile prendere taxi o autobus per raggiungere il centro. Dalla Stazione Centrale di Catania si raggiunge Acireale in circa 10 minuti di treno. Per chi arriva in aereo invece, l’Aeroporto di Catania Fontanarossa “Vincenzo Bellini” è il più vicino. Da lì si può prendere un autobus diretto alla Stazione Centrale di Catania, per poi proseguire sempre in autobus o in treno verso Acireale. Il centro storico, cuore delle celebrazioni, è facilmente visitabile a piedi, permettendo di immergersi appieno nell’atmosfera unica del Carnevale.

Carnevale Acireale: la festa continua

Oltre alla tradizionale festa, ogni anno ad agosto Acireale ospita anche il Carnevale Estivo, una sintesi degli eventi più suggestivi della stagione classica. La versione estiva propone i carri e i costumi più belli e rappresentativi del Carnevale invernale, offrendo un’occasione in più per immergersi nell’arte e nel folklore locali. Durante l’occasione, il centro storico si anima con spettacoli di cantastorie, gruppi folk, bande musicali e l’esposizione di carri in miniatura.

Le botteghe artigianali aprono le loro porte per mostrare tradizioni come la lavorazione della cartapesta, la produzione di dolci tipici e il famoso Carretto Siciliano. Mentre spettacoli di Opera dei Pupi arricchiscono ulteriormente l’atmosfera. Un evento che celebra la cultura e la creatività di Acireale, mantenendo viva la tradizione secolare con leggerezza e gioia. Ancora oggi, dopo oltre quattro secoli, il Carnevale di Acireale resta un appuntamento atteso. Un evento che continua a evolversi, ma che non smette di celebrare le proprie radici. È una festa della comunità, della creatività e dell’identità siciliana.

Mariachiara Caccamo