Interviste siciliane – 32 / Il pittore Baldassare Grasso lasciò pregevoli opere in varie parti della Sicilia

0
114
Madonna Odigitria

Il Seicento ad Acireale è costellato di una pletora di illustri pittori, famosi in tutta l’Isola. Tra questi, ricordiamo l’allievo del maestro Giacinto Platania, Baldassare Grasso (Acireale, 30 aprile 1664 – 23 aprile 1714).

Bentrovato, maestro. La professoressa Leda Vasta intitola il suo contributo, pubblicato su Memorie e Rendiconti del 2004 dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Baldassare Grasso «esimio pittore acese», com’è stato definito da Cherubino Alliotta. La studiosa, inoltre, per avvalorare quanto detto da Alliotta, cita a pagina 120 della prestigiosa monografia Acireale e dintorni, guida storico-monumentale del canonico Vincenzo Raciti Romeo: «Questo pittore acitano, come risulta da altri documenti, era Baldassare Grasso, maestro del Vasta».

Immacolata Concezione Pinacoteca Zelantea Acireale
Immacolata Concezione, Pinacoteca Zelante,a Acireale

Prima di addentrarci nella vostra produzione artistica, ci volete parlare della vostra famiglia di origine?

Le dirò poco della mia famiglia, perché vorrei parlare ampiamente delle mie opere. Sono nato ad Acireale il 30 aprile 1664 da Michele e Innocenza Calì Pigno.

Allora entriamo subito nel vivo della vostra professionalità artistica: quando ottenete la commissione degli affreschi nella Cappella del Crocifisso della Cattedrale di Acireale?

Prima del terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 ottengo dalla commissione della confraternità degli Agonizzanti, che dal 1650 aveva sede nel Duomo di Acireale, l’incarico di affrescare la cappella del Crocifisso. Decido, quindi, di rappresentare La Passione di Cristo, in tema all’intitolazione della cappella.

La vostra produzione artistica è molto apprezzata dai membri delle più importanti confraternite di Acireale, come la Nobile Compagnia dei Bianchi. Per essa avete eseguito un quadro raffigurante la Madonna. Come ricorda Leda Vasta, avete realizzato pure l’affresco in un famoso altarino della città.

Credo vi riferiate alla graziosa edicola dedicata al Transito di S. Giuseppe, collocata in via Lancaster. Prima di venire da voi, sono passato da quella via per controllare in quali condizioni versa l’affresco. Ho notato, ahimè, che non è in buoni condizioni, a malapena si scorge parte del letto a baldacchino ricoperto da un drappo rosso.

Baldassare Grasso, Madonna Odigitria
Madonna Odigitria

Famosa è la tela raffigurante la Vergine Odigitria posta sull’altare maggiore della chiesa di S. Maria dell’Itria di Nunziata di Mascali, menzionata dal collezionista acese Leonardo Gambino nel 1835.

In quella tela ho voluto ricostruire la storia del culto della Vergine Odigitria, patrona della Sicilia. Ho inserito un intenso panneggio azzurro del manto della Madonna; ho raffigurato due monaci basiliani che sorreggono su una cassa Maria col Bambino, durante una solenne processione. Come era usanza in quel periodo, nella parte superiore della tela ho dipinto il coro degli angeli attorno a un’intensa luce proveniente dalle spalle della Vergine. La tela mi è stata commissionata per la chiesa di Nunziata, perché l’edificio sacro rientrava in una delle tappe dell’itinerario che collegava i conventi acesi tra Messina e Catania.

La vostra attività artistica non si concentra unicamente nel comprensorio acese: vostre sono le tele che si trovano ad esempio a Palagonia, a Francavilla di Sicilia, a Militello Val di Catania.

Nella chiesa di S. Antonio abate di Palagonia eseguo una tela raffigurante il santo eremita. Il contratto è corredato da un disegno preliminare accompagnato da un’iscrizione che ne colloca la realizzazione per i lavori di riedificazione della chiesa distrutta dal terremoto del 1693: post terremotum qui fuit anno 1693, factum anno 1695 in raedificatione ecclesiae. Ricordo ancora la lunghezza della tela pari a dodici palmi e otto di larghezza. S. Antonio è rappresentato seduto in forma benedicente, com’era in uso nell’iconografia di quel tempo.

In conclusione, vorrei ricordare la tela dell’Immacolata Concezione conservata nella Pinacoteca Zelantea, menzionata dalla docente Leda Vasta nel detto contributo.

Se mettete a confronto la tela custodita nella Pinacoteca con le altre rappresentazioni dell’Immacolata, come la tela nel Duomo di Acireale o quella nella chiesa di S. Rocco, il tocco stilistico è inconfondibile.

 

Marcello Proietto