Maria che scioglie i nodi / La devozione mariana cara a Papa Francesco

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Tra le tante forme di devozione mariana diffuse nel mondo, quella verso Maria che scioglie i nodi ha assunto negli ultimi anni un significato particolare per milioni di fedeli. Una devozione semplice e potente, profondamente amata da Papa Francesco, che ne fu grande promotore fin dai tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires. Oggi, mentre la Chiesa vive un tempo di raccoglimento e attesa per l’inizio del conclave dopo la recente scomparsa del Santo Padre, il suo legame con questa preghiera torna alla memoria di molti come segno di speranza, fiducia e affidamento.

Le origini della devozione in un matrimonio affidato alla Vergine

Nella chiesa di San Pietro ad Augsburg, in Baviera, tenuta dai gesuiti, è custodito un quadro che nel 1986 catturò l’attenzione di un giovane Jorge Mario Bergoglio, durante un soggiorno di studio. Si tratta dell’effige di Maria Knotenlöserin, un’opera intensa e misteriosa, oggi al centro di una delle devozioni mariane più diffuse nel mondo. La sua storia affonda le radici in un episodio risalente al 1600 e custodisce il racconto di una grazia familiare.

Nel 1612, il nobile Wolfgang Langenmantel sposò Sophia Rentz. Dopo appena tre anni, il loro matrimonio si ritrovò ad attraversare una crisi profonda, segnata da litigi e incomprensioni che sembravano spingerli verso la separazione. Prima di arrendersi alla rottura, Wolfgang si recò a Ingolstadt. Qui chiese consiglio a padre Jakob Rem, un gesuita noto per la sua santità e per la devozione alla Mater ter admirabilis (Madre tre volte ammirabile).

maria che scioglie i nodi

Il sacerdote accolse la sofferenza dello sposo e iniziò con lui un cammino di preghiera per affidare il matrimonio alla Vergine Maria. In occasione del loro ultimo incontro, il 28 settembre 1615, Wolfgang consegnò a padre Rem il nastro nuziale che durante il rito matrimoniale era stato usato, come da tradizione, per legare simbolicamente le mani degli sposi. Quel nastro era pieno di nodi: Sophia, a ogni litigio, ne aveva fatto uno, quasi a testimoniare la tensione e il dolore vissuti.

Davanti a un’icona della Madonna, padre Rem prese il nastro tra le mani, lo sollevò in preghiera dicendo: «Con questo atto religioso innalzo il vincolo del matrimonio, sciolgo tutti i nodi e lo appiano». I nodi si sciolsero miracolosamente e il nastro tornò candido. La pace rientrò nella vita dei due coniugi, che proseguirono uniti il loro cammino.

Maria che scioglie i nodi: l’effige

Qualche decennio dopo, il nipote di Wolfgang, Hieronymus Ambrosius von Langenmantel, divenuto canonico della chiesa di San Pietro, commissionò un dipinto per ricordare l’intervento materno della Vergine. L’opera, realizzata nel 1687 da Johann Georg Melchior Schmidtner, raffigura Maria nell’atto di sciogliere i nodi di un nastro bianco, tra due angeli. Uno le porge il groviglio, l’altro mostra il nastro ormai liscio. In basso, l’arcangelo Raffaele accompagna un giovane – figura di Wolfgang – verso il convento gesuita, simbolo di riconciliazione e nuova vita.

Da questa tela ha preso forma una devozione silenziosa ma tenace. Cresciuta nei secoli fino a diventare, in tempi recenti, uno dei simboli spirituali più amati dai fedeli di tutto il mondo. Quel gesto divenne simbolo di intercessione, speranza e riconciliazione. Ogni nodo rappresenta un problema, un dolore, una divisione da sanare. E Maria, madre paziente, li scioglie uno a uno, senza mai spezzarli.

bergoglio maria che scioglie i nodi

Papa Francesco e la diffusione in America Latina

La devozione rimase per secoli confinata in Germania, fino a quando il gesuita argentino Bergoglio, futuro Papa Francesco, scoprì il quadro custodito ad Augsburg e ne rimase profondamente colpito. Tornato a Buenos Aires, portò con sé un buon numero di cartoline raffiguranti la Madonna che scioglie i nodi. Ne diffuse quindi la devozione nella sua comunità, contribuendo in modo decisivo a farla conoscere e amare in tutto il Paese.

Anni dopo, da arcivescovo di Buenos Aires, promosse la collocazione di una copia dell’icona mariana nella chiesa centrale di San José del Talar, che l’8 dicembre 2011 dichiarò ufficialmente Santuario di Nostra Signora che scioglie i nodi, presiedendo una solenne celebrazione. Questa particolare icona mariana lo ha accompagnato come simbolo di fiducia e abbandono nelle mani della Vergine, capace – come una madre premurosa – di sciogliere le matasse più intricate della vita.

Maria che scioglie i nodi rifugio per i fedeli confinati dalla pandemia

Non sorprende, allora, che proprio durante uno dei momenti più difficili del suo pontificato, la pandemia da Covid-19, Papa Francesco abbia voluto affidare a Maria che scioglie i nodi il mondo intero, angosciato e ferito, pregandola di sciogliere i nodi dell’individualismo e dell’indifferenza. In quei mesi sospesi, l’immagine della Vergine è diventata per molti fedeli un rifugio e una sorgente di consolazione.

Ancora oggi, immersi a vivere il Giubileo della Speranza, questa devozione ci invita a guardare a Maria come colei che ci aiuta a riannodare ciò che si spezza. Colei che ci aiuta guarire le relazioni, a superare i blocchi interiori e sociali che ci allontanano gli uni dagli altri. Scriveva Papa Francesco: «Quando noi chiediamo aiuto a Maria, lei ci soccorre prontamente, come una madre affettuosa, e ci dona la pace e la serenità». Davanti a un mondo pieno di nodi – grandi e piccoli – il volto di Maria che li scioglie con pazienza e amore continua a parlarci di misericordia, di riconciliazione e di una speranza che non delude.

Mariachiara Caccamo