Modica / La devozione per la Madonna delle Grazie tra storia, fede e tradizione

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Madonna delle Grazie Modica

A Modica, la devozione verso la Madonna delle Grazie rappresenta una delle espressioni religiose più autentiche e partecipate della città. Insieme a San Giorgio e San Pietro, “a Matri a Razia” è la copatrona di Modica. La sua festa richiama ogni anno centinaia di fedeli, uniti da una tradizione che affonda le radici nella storia e nella spiritualità popolare. I festeggiamenti prendono avvio l’ultima domenica di aprile. Al termine della celebrazione eucaristica delle 19, la statua della Madonna è solennemente collocata nell’ala destra del transetto della Basilica-Santuario a lei dedicata, segnando l’inizio del mese mariano.

Durante questo periodo, la comunità partecipa a momenti di preghiera, riflessione e iniziative culturali che custodiscono il valore profondo della ricorrenza. Il culmine della festa arriva all’alba della terza domenica di maggio, quando i devoti – gli “scausi” – iniziano a raggiungere a piedi, spesso scalzi e mossi da un voto personale, il santuario per assistere alla suggestiva messa dell’aurora. È un gesto silenzioso e carico di fede, che si ripete anno dopo anno e continua a raccontare il profondo legame spirituale tra Modica e la sua Madonna delle Grazie.

modica madonna delle grazie quadro
Quadretto in ardesia, dalle pagine social della Basilica Santuario Madonna delle Grazie Modica

Modica / La nascita del culto della Madonna delle Grazie

La Basilica-Santuario di Santa Maria delle Grazie sorge nel cuore del centro storico di Modica, alle pendici della collina di Monserrato. Un luogo scelto in seguito a un evento miracoloso, avvenuto proprio su quel versante. Si racconta che, nel 1615, alcuni abitanti notarono al crepuscolo una fiamma accendersi tra i rovi, sempre alla stessa ora, per poi spegnersi pochi minuti dopo. Il 4 maggio, dopo tre giorni dal primo manifestarsi di questo misterioso fenomeno, spinti dalla curiosità i cittadini si recarono sul posto trovandovi un cespuglio in fiamme. Al suo interno vi era una tavoletta in ardesia raffigurante la Madonna con il Bambino (in foto), che ardeva senza consumarsi. I modicani interpretarono quell’apparizione come un segno divino e decisero così di ergere un Santuario dedicato alla Vergine, in onore del miracolo a cui avevano assistito.

I lavori di costruzione furono affidati all’architetto Vincenzo Mirabella, il cui mausoleo funebre è tuttora custodito all’interno della chiesa. Inizialmente egli progettò il portone d’ingresso rivolto a est, in direzione del sorgere del sole, secondo l’uso comune dell’epoca. La tavoletta d’ardesia con l’immagine della Madonna era collocata su un altare posto esattamente di fronte all’ingresso. Tuttavia, l’alone di mistero che ha determinato la nascita del Santuario si estese anche durante i lavori all’edificio.

Si racconta che gli operai ritrovassero ogni mattina il quadretto misteriosamente rivolto verso nord-est, in direzione della città. Questo accadimento fu interpretato come un segno della volontà della Vergine di rivolgere lo sguardo verso il suo popolo. Si decise così di modificare il progetto realizzando un nuovo portone orientato verso la città di Modica e la tavoletta riposizionata nella nuova direzione. L’antico ingresso è ancora oggi visibile ed è solitamente aperto in occasione delle festività in onore della Madonna.

modica madonna delle grazie santuario

Modica / La Madonna delle Grazie tra miracoli e misteri della fede

Tuttavia, nel 1624, i lavori subirono una battuta d’arresto a causa della prematura morte dell’architetto Mirabella. A questa prima fase costruttiva risalgono tutt’oggi il portale laterale, arricchito da eleganti decorazioni di gusto tardo-rinascimentale sormontate da un timpano spezzato, e la torre campanaria sul lato sinistro. In seguito al devastante terremoto che colpì il Val di Noto nel 1693, la facciata principale fu ricostruita in stile tardo barocco. Essa è caratterizzata da imponenti colonne binarie che richiamano quelle del Duomo di San Giorgio. Esternamente, la chiesa si distingue per i raffinati colonnati seicenteschi e per due nicchie laterali prive di statue. Sull’arco del portale campeggia un bassorilievo raffigurante lo stemma della Contea, segno tangibile del profondo legame tra il culto mariano e la storia civica di Modica.

La tradizione racconta che l’effige della Madonna sia stata responsabile di numerosi miracoli a favore del popolo modicano. Si narra che Maria abbia protetto molte persone sepolte da una frana che ostruiva l’ingresso della chiesa, salvandole dalla morte. Tra questi, una donna gravemente malata e miracolosamente guarita dopo l’accaduto. Un altro grande miracolo attribuito alla Madonna riguarda la fine della terribile peste del 1709 che causò la morte di più di 6.000 persone. L’epidemia cessò miracolosamente quando i Modicani portarono in processione il quadretto in ardesia per le vie della città.

modica madonna delle grazie statua

Madona delle Grazie / Modica, ecco tua Madre!

In riconoscimento di questi miracoli, la Madonna delle Grazie fu proclamata patrona principale di Modica con decreto vescovile del 3 agosto 1627. Un dipinto sulla volta dell’abside raffigura Maria sullo sfondo della città e reca la scritta: “Ecce Mothuca Mater Tua”. Un chiaro rimando alle parole di Gesù sulla croce, quando affida Maria al discepolo e il discepolo a Maria. Un gesto che, in questo contesto, sembra rivolgersi simbolicamente alla città stessa, a dire: “Modica, ecco tua Madre”. Nel gennaio 2015 la Santa Sede conferì al Santuario della Madonna delle Grazie di Modica la dignità di Basilica Minore. Questo riconoscimento ne sottolinea il valore spirituale diventando da quel momento anche un punto di riferimento per la comunità, impegnandosi nella carità con la creazione di una mensa per i più bisognosi.

Il culto della Madonna delle Grazie di Modica è ancora oggi profondamente radicato nella comunità locale. Un legame che trascende il tempo e che continua a segnare la vita spirituale del popolo modicano. La festa in suo onore rimane una delle poche celebrazioni religiose del Val di Noto a mantenersi lontana dai festeggiamenti folkloristici e mondani che spesso caratterizzano le feste patronali. Questo affidamento alla Vergine è vissuto con grande devozione, con il popolo che le affida voti di ogni genere. I pellegrini scalzi, che giungono a piedi fino alla Basilica, e i bambini appena nati, vestiti con l’abitino tradizionale in segno di affidamento a Maria, rappresentano simbolicamente la continua fiducia e l’amore verso una Madre che, da secoli, è fonte di protezione e speranza per la città.

Mariachiara Caccamo