Sabato 10 maggio, a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci ormeggiata nel porto di Palermo durante il Tour del Mediterraneo, si è svolto un significativo panel dedicato al tema “La cultura della legalità contro il disagio giovanile”, in occasione del centenario della nascita del giudice Rocco Chinnici.
Ne dà notizia un comunicato dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale.
L’evento, promosso in collaborazione con l’Associazione Rocco Chinnici e la Fondazione Francesca Rava, ha visto la partecipazione di autorevoli relatori e testimoni dell’impegno civile e istituzionale: l’on. Caterina Chinnici, magistrato e vicepresidente della Fondazione Rocco Chinnici; mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana; il magistrato Giuseppe Tango e la dott.ssa Delfina Boni, responsabile del progetto “Palla al centro” della Fondazione Rava. A moderare il dibattito, la giornalista e conduttrice Rai Claudia Conte.
Panel su legalità e disagio giovanile
Il panel si è sviluppato attorno al lascito morale e civile di Rocco Chinnici, magistrato innovativo e fondatore del primo pool antimafia. Uomo di Stato che ha creduto nella forza dei giovani come antidoto alla cultura criminale. “La criminalità spesso usa i giovani – ha ricordato Caterina Chinnici – ma mio padre aveva fiducia nella loro capacità di ribellarsi alla mafia”.
L’incontro ha sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni, società civile e mondo educativo per costruire un futuro fondato su valori, testimonianze e modelli positivi. In questo contesto, l’ammiraglio Giuseppe Berutti ed il comandante Francesco Lai della Vespucci hanno ribadito l’impegno della Marina Militare nel sostenere i giovani attraverso la formazione e la promozione della legalità.
Nel suo intervento, il magistrato Tango ha posto l’accento sulle nuove forme di sfruttamento giovanile, come il “caporalato digitale”. E anche sull’insicurezza lavorativa che contribuisce a disoccupazione, emigrazione e calo demografico. “Il lavoro – ha detto – è radice di libertà e dignità”.
Il ruolo dell’educazione, l’importanza del lavoro
Il vescovo Raspanti ha offerto una riflessione profonda sul ruolo dell’educazione. “Bisogna educare i giovani all’amore, perché è questo che sana le ferite. La società non può essere spettatrice, ma protagonista dello sviluppo. Il lavoro non va solo garantito come diritto, ma vissuto anche come dovere verso il bene comune”.
Particolarmente toccante l’intervento della dott.ssa Boni sul progetto Palla al centro, che agisce negli istituti penali per minorenni per creare un ponte tra i ragazzi detenuti e il territorio. “I ragazzi sono oltre il reato che hanno commesso. Vogliamo offrire loro speranza e futuro, costruendo percorsi concreti di reinserimento sociale e lavorativo”.
Un incontro denso di spunti e visioni, che ha rinnovato l’impegno a costruire una società che guarda ai giovani con fiducia. Una societa che offra loro strumenti concreti per reagire al disagio e scegliere la via della legalità.