La vittoria per 2-1 dell’Adriatico al Catania non basta a salvare una stagione segnata da rimpianti e errori.
La squadra ha vissuto alti e bassi, con momenti di speranza seguiti da fragilità e ingenuità, culminando nella sconfitta nei playoff. Nonostante il gol di Di Gennaro che aveva riacceso le speranze, una ripartenza ha condotto al gol di Tonin, mandando all’aria la partita.
A chiusura di un’annata deludente, il club deve ora voltare pagina per costruire un futuro migliore.
Le formazioni in campo
Notte allo stadio Adriatico, dove Pescara e Catania si affrontano nel ritorno del primo turno dei playoff di Serie C.
Dopo la vittoria del Pescara al Massimino, il Catania deve vincere per continuare a sperare nella promozione. Un pareggio non basta: in caso di parità, passa il Pescara, meglio piazzato in campionato.
Il Catania scende in campo con un undici rimaneggiato, senza Ierardi e Sturaro. Toscano cambia la difesa e schiera Dini in porta. A centrocampo ci sono Guglielmotti, Anastasio e Lunetta.
Il Pescara, guidato da Baldini, conferma il 4-3-3 con Merola, Ferraris e Cangiano in attacco. Meazzi sostituisce Valzania a centrocampo, mentre Plizzari rimane in porta come vicecapitano.
La partita si preannuncia intensa, con Catania in cerca di riscatto e Pescara pronto a colpire in contropiede, poiché chi vince avanza al secondo turno nazionale e si avvicina alla Serie B.
Primo tempo sostanzialmente bloccato, finisce in parità
La partita, inizialmente bloccata, si è accesa con diverse occasioni da gol, in particolare per il Catania e il Pescara, che hanno dato il massimo per cercare di sbloccare il risultato.
Meazzi e Dagasso hanno creato pericoli per la difesa etnea con le loro giocate incisive, mentre il Catania ha cercato di rispondere con spunti offensivi, senza successo, per via di un’accorta difesa avversaria.
La tensione in campo è aumentata progressivamente, portando a tre cartellini gialli branditi dall’arbitro, segnali di un agonismo sempre più acceso. Al 42’, le espulsioni di due giocatori hanno evidenziato la crescente frustrazione tra i calciatori, suggerendo che le emozioni stessero prendendo il sopravvento nel confronto.
Inoltre, al 43’, è stato assegnato un rigore al Pescara, una decisione che ha fatto breccia nei cuori dei tifosi, ma il momento di entusiasmo è stato di breve durata poiché il penalty è stato revocato dopo il check al VAR, sollevando un misto di delusione e confusione sugli spalti.
Il primo tempo si chiude quindi sul punteggio di 0-0, dopo quattro minuti di recupero, lasciando presagire un secondo tempo potenzialmente infuocato.
Ripresa più pimpante ma i due gol del Catania non sono sufficenti per il passaggio del turno
Il secondo tempo all’Adriatico inizia con un cambio per il Catania, ma il Pescara si rende pericoloso, mostrando una determinazione che mette alla prova la difesa avversaria.
Dopo varie occasioni, tra cui tiri ravvicinati e un paio di parate decisive del portiere del Pescara, il Catania passa finalmente in vantaggio al 70’ con un gol di Di Gennaro, il quale, dopo una finta elegante, riesce a mandare la palla in rete con un potente colpo di testa.
Tuttavia, il Pescara non si dà per vinto e pareggia al 78’ con Tonin, che capitalizza un errore della retroguardia etnea con un fendente preciso.
Nel finale, il Catania segna nuovamente, inizialmente il gol viene annullato per un presunto fuorigioco, poi dop il Var viene assegnata la rete ad opera di Montalto.
Nonostante l’ultimatum finale, che vede il Catania spingersi in avanti con tutte le forze, non riesce a qualificarsi e la sua avventura playoff si conclude con un 2-1 per i siciliani. Il Pescara avanza al turno successivo.