Randazzo / La prima casa salesiana voluta in Sicilia da Don Bosco ha accolto le reliquie di S. Domenico Savio

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Sebbene i Salesiani sono andati via Randazzo già nel 2007, abbandonando l’Istituto S. Basilio, quella che era stata la prima casa della Sicilia, voluta espressamente da don Bosco, i tanti ex-allievi e un po’ tutta la comunità locale sono  rimasti legati al “Collegio”, all’Oratorio, alla chiesa del SS. Salvatore, e si ritrovano in tutte quelle occasioni ed eventi che ne ridestano la memoria. Così era avvenuto un anno fa, a novembre, quando, nel contesto delle celebrazioni per il bicentenario dalla nascita, era giunta in città l’urna con la statua e i resti di S. Giovanni Bosco, e così è avvenuto  per le reliquie di S. Domenico Savio (1842 – 1857), il santo ragazzino cresciuto all’ombra dei salesiani, morto prematuramente a soli 15 anni e proclamato Santo da Pio XII il 12 giugno 1954. s-domenico-savi-web1

Le celebrazioni per il bicentenario dalla nascita di Don Bosco (1815 – 2015), che si concluderanno l’anno venturo, prevedono un calendario di iniziative ed incontri che toccano tutte quelle località dove esistono le case salesiane, e molti ricorderanno come nel 2013, proprio in occasione delle visite con i resti del fondatore, Randazzo, ormai  non più sede dei salesiani, era stato escluso in un primo tempo dall’itinerario,  e solo in un secondo momento, a seguito delle richieste e proteste di numerosi ex-allievi, fosse stata inserita una breve tappa anche nella cittadina etnea. In realtà l’antica struttura del collegio è in gran parte abbandonata, la chiesa viene riaperta in qualche rara ricorrenza, mentre l’Oratorio continua ad operare, grazie ad alcuni ex allievi e giovani volontari, per ospitare il GREST estivo ed attività sportive e ricreative, con il consenso e la supervisione dei Salesiani medesimi.

Nessuna difficoltà stavolta, a quanto pare, se in occasione del “tour” dell’urna reliquiario di S. Domenico Savio, svoltosi nella Diocesi di Acireale dal 13 al 17 settembre, è stata per tempo programmata e annunciata la visita a Randazzo. Fin dalle prime ore del pomeriggio del 15 settembre il san-domenico-sav-web3cortile dell’Oratorio e la piazza antistante erano affollati di autorità civili, con a capo il sindaco Michele Mangione, esponenti del clero locale, cittadini in attesa del furgone con l’urna, che era scortato dai giovani del servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile di Acireale. Molto intenso e commosso il momento dell’accoglienza, con i canti dei ragazzi del GREST e gli interventi di P. Rasano, a nome dei sacerdoti di Randazzo, di salesiani come don Tringali e don Gullo. Successivamente dall’Oratorio si è mossa la processione, con in testa le statue di Don Bosco e S. Domenico, seguite dalla banda cittadina,  fino alla chiesa di S. Martino. Solo qui la pesante teca di cristallo con la statua a grandezza naturale e le reliquie del Santo è stata trasportata fuori dal furgone per essere condotta in chiesa, sotto l’altare maggiore, ed esposta finalmente alla venerazione dei tanti fedeli, ex allievi e dei moltissimi giovani che gremivano la chiesa in attesa della solenne concelebrazione eucaristica.

Maristella Dilettoso

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